CURTIS EVERETT

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⚠️CONTENUTI ESPLICITI⚠️

È da te curiosare in giro quando le persone non guardano. Sei molto curiosa, se vedi una scatola chiusa vuoi subito sapere cos'è. Perciò, mentre pulisci l'alloggio di Curtis, e vedi una scatola di ferro chiusa, ti viene subito in mente di aprirla e vedere ciò che c'è dentro. Al suo interno ci trovi alcune foto di una donna, alcune collanine, un accendino in acciaio ed un profumo femminile. Annusi il profumo direttamente dalla boccetta, sa di buono. La porta alle tue spalle si apre e Curtis fa ritorno nel suo alloggio. La sua furia aumenta sempre di più quanto ti vede ficcare il naso nella sua roba, ma svanisce quando si ricorda che sei una ragazzina curiosa, conosce bene la tua famiglia, siete fatti così.

"Rimetti tutto al suo posto, prima che ti faccio saltare la testa"

"Scusa... chi è la donna?"

Richiudi la scatola e la rimetti nel cassetto in cui l'hai trovata. La donna nella foto ha i capelli castani, a caschetto. È abbastanza matura, ha qualche ruga sul viso ed è fotografata davanti ad una casa bianca.

"Non sono fatti tuoi. Devi solo pulire il cesso, mettere in ordine le mie cose e poi andare fuori dai coglioni. È l'ultima volta che te lo dico, poi lascerò la tua famiglia a morire di fame"

Curtis ti si avvicina minaccioso, ti guarda dall'alto e l'unica cosa a cui riesce a pensare  è che potrebbe piegarti sul tavolo e scoparti fino a farti urlare. Sei intimorita dall'uomo, ma anche eccitata in un modo in cui non sei mai stata. Vuoi che ti prenda con la forza, ma vuoi anche che si allontani da te.

"Era la tua fidanzata?"

Curtis è sorpreso per il tuo coraggio. Ha minacciato la tua famiglia, eppure tu fai ancora domande. O sei stupida, o sei intelligente.

"Stai giocando con il fuoco, Piccoletta"

Finalmente mostri un po' di paura, o almeno è quello che pensa di vedere Curtis. Il tuo petto si alza e si abbassa velocemente, i muscoli sono rigidi e la tua sicurezza vacilla.

"Non ho paura di te"

"Dovresti invece"

"Dimmi chi è la donna nella foto"

Curtis si avvicina ancora di più a te, ora i vostri petti si sfiorano, la sua mano finisce attorno al tuo collo, ma non stringe. Con il pollice ti accarezza la pelle calda, ed ascolta il battito del tuo cuore accelerato.

"Perché non hai paura di me?"

"Perché tu sei un uomo buono"

Curtis ride davanti a quelle parole, ti dimostra che sbagli, invece di dissentire. Afferra un lembo della tua camicetta e la strappa, così facendo espone la tua pancia e la porzione di pelle fino a sotto i seni.

"Ora continuo ad essere buono?"

Tu annuisci perché sai come andrà a finire, e tu vuoi proprio questo. Curtis ti strappa via i pantaloni, ti gira di schiena sbattendoti contro il tavolo, solleva una mano e ti tira una sberla su un gluteo. La pelle pizzica e gli occhi si fanno lucidi.

"Finalmente hai paura di me"

Ringhia Curtis ad un tuo orecchio. Ti preme il membro tra le cosce, sussulti nel sentire la sua virilità. Curtis ti leva anche gli slip, poi infila la mano tra le tue gambe e ti tocca. È rude nei gesti, affamato.

"Dio... sei così bagnata, ti piace che io sia cattivo con te?"

Curtis tira una sberla sulla tua intimità, ti fa sussultare e urlare per la sorpresa. Ti aspetti il dolore, ma invece senti un piacevole formicolio. Curtis ti penetra con le dita, non aspetta che tu sia pronta, non ti lascia abituare. Si muove velocemente ed in modo rude.

"Vuoi che io sia cattivo?"

"Sì"

Sussurri avvolta da un piacere intenso. Curtis leva le sue dita e ti sculaccia per l'ennesima volta.

"No.. non ti fermare!"

Istintivamente la tua mano cerca la tua intimità, ma Curtis ti blocca i polsi dietro alla schiena.

"Sta ferma, sei fai la brava ti lascerò venire"

Curtis si slaccia i pantaloni, li lascia cadere sul pavimento. Si porta le dita al naso per un istante, il tuo profumo è intenso e così dolce, risveglia in lui un istinto primitivo. Prima di penetrarti accarezza l'entrata con la punta. Sei liscia e calda, e Curtis impazzisce per il desiderio. Entra in te con una spinta decisa e forte, fai fatica a non urlare per le sue dimensioni. Non sei vergine, ma non ti capita tutti i giorni di fare sesso con un uomo. Curtis avverte resistenza, perciò ci va piano finché tu non sei modellata intorno a lui. A quel punto ti scopa con forza, i tuoi gemiti sono musica per le sue orecchie, sei così testarda, coraggiosa e tutto ciò lo manda in visibilio.

"Ti prego.."

"Ti prego cosa? Piccoletta"

"Ti prego lasciami venire"

Curtis ti colpisce una natica con la mano, proprio mentre sei così vicina. Quello schiaffo, la pelle che pizzica, il suo membro dentro di te, ti portano lentamente verso l'orgasmo. Curtis si prepara quando tu ti stringi attorno a lui, sente che stai arrivano e perciò aumenta la velocità e l'aggressività. Smetti di respirare, chiudi gli occhi e ti abbandoni completamente tra le braccia dell'uomo. Curtis ti sorregge mentre tu hai l'orgasmo più intenso mai avuto. Lui viene subito dopo, esce da te appena in tempo per riempirti la pelle con il suo seme. Ora sei sua, completamente sua.

"Smettila di ficcanasare nella roba degli altri Piccoletta, o ti farai ammazzare"

Ti avvisa Curtis senza fiato. Ti pulisce con un panno, fa lo stesso su di se, poi si riveste. Ti passa dei pantaloni, dalla sua scorta, dato che i tuoi sono a brandelli. Ti rivesti sotto il suo sguardo, con ancora il corpo che vibra e la sensazione di pienezza.

"Chi è la donna della foto?"

"È mia madre. È morta di febbre. Sei contenta adesso?"

Annuisci un po' dispiaciuta. Curtis ti afferra per un polso e ti sbatte contro di se.

"Non provare a guardarmi con quello sguardo. Posso ancora sculacciarti se mi va"

"Non vedo l'ora"

Sussurri sulle sue labbra. Curtis si avvicina per baciarti, ma tu ti sposti indietro. Ti mordi le labbra mentre lui le guarda, strofini il naso contro il suo prima di allontanarti. Questa volta però esci dal suo alloggio senza guardarti indietro, ma con una voglia matta di averlo ancora dentro di te.

CHRIS EVANS IMMAGINA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora