4 mesi dopo...
Continuai a camminare cautamente nel bosco, tenendo davanti a me un rilevatore GPS, per arrivare alle ultime coordinate registrate dal telefono di Roy.
Intorno si sentiva solo il cinguettio di qualche uccello e lo zillare delle cavallette.
Gli alti alberi lasciavano passare la luce del sole.
<Quanto manca?> mi chiese Chris da dietro.
<Non molto>.
Lui mi affiancò.
<Ma sei proprio sicura che sia un Wendigo? Forse avremmo dovuto indagare un po' di più> chiese ancora lui.
Sbuffai.
<Si, sono sicura, quindi smettila di chiedermelo>.
<E come stai?> chiese dopo.
Con la coda dell'occhio lo vidi guardarmi.
Alzai il passo.
<Siamo arrivati. Queste sono le sue ultime coordinate> annunciai cambiando argomento.
<Una vecchia miniera abbandonata?>.
Entrai senza pensarci due volte.
<Hai della benzina e un accendino?> chiese mio fratello ed io lo guardai confusa.
<Per ucciderlo> spiegò ovvio lui.
<Non lo uccideremo col fuoco> risposi accendendo la torcia.
<E allora con cosa?>.
Dalla sacca uscii un paletto e un'ascia d'argento.
<Lo vedrai presto> risposi <Se magari questo bastardo uscisse fuori!> esclamai ad alta voce.
Mio fratello mi fermò tirandomi un braccio.
<Ma che diavolo fai?! Sei impazzita?!> mi rimproverò lui.
<Stai calmo, lo sto solo attirando qui> risposi non curante.
<Così ci farai ammazzare entrambi!> esclamò ancora lui ed io alzai gli occhi al cielo.
Un ringhio ci fece girare.
<Te l'ho detto che era un Wendigo> gli rinfacciai.
<Complimenti, adesso mi vuoi dire il tuo piano o vuoi aspettare che ci mangi?> chiese lui.
<Dobbiamo distruggere il suo cuore con un paletto d'argento e poi dobbiamo smembrare il corpo con l'ascia> risposi stringendo saldamente il paletto.
Chris rimase a guardarmi per qualche secondo.
<Cosa?!>.
<Tu vai a salvare Roy. Io penso ad Hannibal Lecter> dissi.
<No, assolutamente no. Non ti lascio da sola->.
<Vai ho detto!> lo interruppi girandomi di scatto.
<Perfetto, ho una sorella con tendenze suicide!> commentò lui addentrandosi nel tunnel buio.Mi misi in posizione di difesa.
<Allora? Che aspetti, mostro?!> gli urlai e lui mi corse incontro con gli artigli ben in vista.
In un batter d'occhio mi fu davanti.
Mi piegai, schivando le sue branche.
Feci per colpirlo, ma lui fu più veloce, riuscendo a scaraventarmi su una parete di pietra.
Si avvicinò di nuovo, ma con una capriola gli sfuggii, colpendolo al fianco con il paletto.
Lui ringhiò in risposta girandosi di scatto.
Feci una piroetta per schivare un altro suo attacco, ma fui troppo lenta e il mostro riuscì a prendermi il braccio, lasciandoci un grosso taglio sopra.
Gli diedi un calcio frontale, allontanandolo.
Sentii il liquido denso e scarlatto scendere fino al gomito e poi a terra.
Sorrisi, allargando le braccia.
<È questo il meglio che sai fare? Cavolo, mi deludi parecchio> commentai <Le leggende dicevano che i Wendigo erano bravi cacciatori di giorno e insuperabili di notte, ma a questo punto non so se crederci>.
Lui mi ringhiò contro, incazzato.
Mi arrivò addosso, gettandomi a terra.
Provò a colpirmi di nuovo, ma stavolta fui la più veloce.
Gli conficcai il paletto d'argento nel cuore.
Lui urlò dal dolore allontanandosi di scatto.
Mi rialzai, andandogli vicino.
Impugnai di nuovo il paletto, estraendolo.
Poi lo colpii al petto.
Ancora.
E ancora.
Fino a che non cadde a terra con un tonfo.
Presi l'ascia d'argento e con un colpo netto gli staccai la testa.
Poi la gamba destra.
Poi la sinistra.
E poi ancora le braccia.
Lo colpii con così tanta violenza da sporcarmi interamente del suo sangue.
Lo continuai a colpire fino a quando i miei vestiti non si impregnarono delle sue budella.
Una mano mi si posò sulla spalla ed io mi girai di scatto con l'ascia pronta.
Mio fratello alzò le mani.
Nel suo sguardo intravidi un guizzò di paura e subito abbassai l'arma.
Al suo fianco c'era Roy, con una faccia a dir poco terrorizzata e disgustata.
<Andiamo via da qui> dissi lanciando uno sguardo a quello che una volta era un semplice Wendigo.Riportammo il ragazzo a casa e ritornammo alla macchina.
Misi in moto, iniziando a guidare verso il motel.
Il viaggio fu abbastanza silenzioso.
<Allora? Mi vuoi spiegare che cosa è successo in quella miniera?!> chiese Chris rompendo il silenzio.
<Non c'è niente da spiegare> risposi sbuffando.
<Ah no? Non pensi che mi debba dare spiegazioni su quel Wendigo che hai trasformato in un purè?> chiese lui con un sopracciglio alzato.
<No. Ho fatto il mio lavoro, quindi non ho niente da dirti>.
<Claire, ti prego->.
<Ho detto di no!> lo interruppi alzando la voce.
<Ma ti senti?! Sei nervosa e strana, tranne quando cacci, perché allora sei terrificante! Stai dando i numeri e ti rifiuti di parlarne. E per di più non lasci che ti aiuti!> esclamò lui.
<So badare a me stessa, grazie>.
<No invece! E sai una cosa, tu sei l'unica che pensa che lo deve fare! Non devi gestire questa cosa da sola! Nessuno può->.
<Chris, se insisti ancora->.
<Claire, ti sta distruggendo, ti prego> mi interruppe ancora lui.
<No, non è vero> negai.
<Ah si? Da quant è che non dormi?> chiese lui con tono saccente.
<Che vuoi dire?> chiesi a denti stretti.
<Ti sento la notte e hai delle occhiaie da far paura> rispose lui.
<Questi sono affari miei> tagliai corto.
<Sono tuo fratello, quindi sono anche miei->.
<No, Chris, non lo sono!> lo interruppi girandomi di scatto <E adesso chiudi la bocca o giuro che ti do un pugno>.
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-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...