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<Dai, ancora una, dammi la rivincita> continuò Sam con la mazza da biliardo in mano.
L'uomo a lui di fronte annuì concorde, dato che aveva vinto i round precedenti.
<Mio fratello è troppo ubriaco per fare delle scommesse> si mise in mezzo Dean, affiancando il fratello barcollante.
<Lasciami stare, Dean. Sto bene> lo cacciò quello.
<No, non stai bene. Sei ubriaco marcio!> protestammo noi.
<Scommettiamo cinquecento!> alzò la posta in gioco il minore, scaturendo un sorriso sul viso dell'uomo, per poi mettere i soldi sul bordo del biliardo.
<Spacca tu> gli concesse l'uomo. 
Sam ci fece un occhiolino e spaccò, lasciando a bocca aperta l'uomo fin troppo sicuro di sé.
<Prendi i soldi> ordinò il minore al fratello, abbandonando la stecca e andando dall'altra parte del locale.
Seguimmo il suo percorso, lanciandoci uno sguardo quando capimmo che stesse andando da Ruby.
<Hai proprio un bel coraggio a farti rivedere!> esclamò Dean appena le si avvicinò.
<Vi dico soltanto una cosa e poi me ne vado> rispose stizzita il demone.
<Che c'è?>.
<Ho sentito delle voci->.
<Uh, fantastico, voci di demoni! Proprio affidabili!> commentai incrociando le braccia al petto.
<Ieri una ragazza di nome Anna Milton è fuggita da una casa di cura. I demoni la vogliono trovare a tutti i costi. Sembra che per la caccia siano arrivati dei pezzi grossi> continuò il demone ignorandomi.
<Perché, chi è lei?>.
<Non lo so, ma credo sia molto importante, dato che l'ordine è di catturarla viva. Ho pensato che vi potesse interessare trovarla prima dei demoni> rispose la ragazza.
<Forse dovremmo controllare> propose Sam al fratello irritato.
<Mi dispiace, ma stiamo lavorando a un caso> mentì Dean.
<Ah si? E quale?>.
<Seguiamo una pista. Abbiamo delle tracce. È roba grossa> gli ressi il gioco.
<Oh, ma davvero?>.
<Si, comunque non ci metteremo a correre dietro una ragazza che potrebbe anche non esistere, soltanto perché tu dici che è importante> rispose il maggiore.
Ruby fece per andarsene, ma Sam la fermò.
<Dimmi il nome dell'ospedale dal quale è scappata> le chiese fin troppo gentilmente e lei glielo disse.

Salimmo a bordo dell'Impala e Sam prese a chiamare quell'ospedale.
<Beh, Anna Milton esiste davvero> annunciò.
<Non significa che esista anche il caso. L'ospedale è a tre giorni di macchina> ribatté il maggiore.
<Ti sei sbattuto per molto meno, Dean> controbatté il fratello e l'altro riprese a guardare la strada.
<Se hai qualcosa da dire, dilla>.
<Va bene, la dico!> esclamò Dean <È uno schifo>.
<Tu sei incazzato perché ce l'ha detto Ruby della ragazza> capì Sam.
<Esatto, perché per te quella stronza è diventata quasi una di famiglia. Deve essere successo qualcosa di grosso quando ero laggiù. Perché al mio ritorno amoreggiavi con un demone?> gli chiese ancora il maggiore.
<Te l'ho detto, Dean, mi ha aiutato a trovare Lilith> rispose ancora l'altro.
<Beh, grazie del riassunto. Vuoi aggiungere qualche particolare?>.
<Certo Dean, raccontiamoci le nostre esperienze. Comincia tu, com'era l'inferno? E non risparmiarmi i dettagli> rispose a tono Sam, facendo zittire il fratello.

Arrivammo, dopo un lungo viaggio, all'ospedale psichiatrico e parlammo con la dottoressa Walters, che ci informò delle visioni che aveva la sua paziente
Ci mostrò i disegni di Anna che raffiguravano un rosone di una chiesa e gli eventi verificatisi negli ultimi tempi, come il Marchio del Testimone, la rottura dei sigilli e Samhain.
Dopodiché ci recammo a casa della ragazza, trovando sul pavimento i corpi morti dei genitori e dello zolfo, segno che i demoni ci avevano preceduti.
Sam, adocchiando una foto, ci chiese di passargli i disegni di Anna. La chiesa raffigurata nella foto aveva lo stesso rosone che la ragazza aveva disegnato ripetutamente.
Arrivammo quindi alla chiesa con le pistole cariche e alte, salendo con passo felpato al piano superiore.
Vedemmo l'ombra della ragazza nascondersi dietro una vetrata e allora mettemmo a posto le armi, non volendola spaventare.
<Anna, vogliamo aiutarti, non farti del male!> esclamò il minore <Io mi chiamo Sam. Lui è mio fratello Dean e lei è Claire>.
<Sam? Sam Winchester?> chiese lei di rimando.
<Si> confermò lui confuso.
La ragazza uscì dal suo nascondiglio.
<E tu sei Dean? Quel Dean?> chiese ancora lei.
<Beh si, quel Dean immagino> rispose modestamente quello.
<E tu Claire>.
<Piacere di conoscerti. Anche se è strano che tu sappia chi siamo> risposi gentilmente.
<O mio Dio! Gli angeli hanno parlato di voi> esclamò la ragazza avvicinandosi <Tu eri all'inferno, ma Castiel ti ha tirato fuori da lì e loro pensano che tu ci possa salvare. Ma ad alcuni non piace affatto. Ultimamente parlano sempre di te. È come se già ti conoscessi>.
<Tu parli con gli angeli?> le chiese confuso Dean.
<No no, riesco solo a sentirli parlare. Qualche volta loro parlano nella mia testa> rispose lei.
<Come adesso?>.
<No, non in questo momento, ma spesso e non riesco ad escluderli>.
<Quindi ti hanno rinchiusa credendoti pazza, mentre tu invece sentivi Radio Angelo?> le chiesi ancora e lei annuì.
<Anna, quando sono cominciate le voci?> le chiese Sam.
<Posso dirvi il giorno esatto. Il 18 settembre>.
Noi ci lanciammo uno sguardo.
<Il mio ritorno> sussurrò Dean.
<Le prime parole che ho sentito erano chiarissime: "Dean Winchester è salvo"> aggiunse lei.
<Beh, almeno sappiamo perché i demoni vogliono catturarti. Se ti prendono sapranno che cosa succede dall'altra parte. Sei un servizio informazioni> le disse il maggiore sorridendole e lei ricambiò.
Qualcosa dentro di me si smosse, ma mi trattenni.

<Sapete se i miei genitori stanno bene? Non sono tornata a casa e->.
<Avete trovato la ragazza? Bene, andiamo!> la interruppe Ruby entrando agitata nella stanza.
Anna indietreggiò, forse vedendo il suo vero volto, ma la tranquillizzammo.
<Che succede?>.
<Sta arrivando un demone, uno importante->.
<E guarda caso, noi troviamo la ragazza e tu arrivi inseguita da un demone importante!> la interruppe Dean diffidente.
<L'avete portato voi qui. Vi ha seguiti dalla casa della ragazza> ribatté lei.
<Ragazzi, guardate!> esclamò Sam indicando una statua della Madonna, che iniziò a piangere sangue.
<È troppo tardi> disse leggermente impaurita il demone.
Presi la ragazza, nascondendola in una sorta di sgabuzzino.
Sam tirò fuori la bottiglia di acqua santa.
<No Sam, lo devi uccidere subito> lo fermò Ruby.
<No, aspetta un secondo->.
<Non è il momento di farsi venire degli scrupoli se Sam fa il lavoro sporco. Deve esorcizzare il demone, altrimenti noi moriremo!>.
Sam mise via la bottiglia.
Un uomo spalancò la porta, entrando con sguardo sicuro.
Il minore alzò la mano.
Il demone mostrò i suoi occhi bianchi, facendo un debole colpo di tosse e sistemandosi il colletto della camicia.
<Mi fai il solletico. Mi dispiace, ma tu non hai la forza di sopraffarmi, Sam> esclamò il demone, per poi scagliare il ragazzo dall'altra parte della stanza con un solo gesto.
Dean estrasse il coltello, andandogli addosso, ma quello bloccò il suo braccio.
<Ci si rivede, Dean> lo salutò sorridendo, per poi sbatterlo ad una parete, facendogli perdere la presa sul coltello.
<Allora Dean, non mi riconosci? Ah già, mi sono impossessato di un pediatra> continuò quello, colpendo il ragazzo con altri pugni <Eravamo così uniti all'inferno>.
<Alastair> sussurrò il ragazzo.
Raccolsi veloce il coltello da terra.
L'uomo si girò ed io lo colpii alla spalla.
Lui sorrise malefico.
<Che piacere incontrarti, Claire> salutò lui, lasciandomi confusa.
Mi prese il braccio, facendomi perdere la presa sulla lama, per poi lanciarmi a terra.
Nel mentre che il demone si estraeva il coltello dalla spalla, Sam ci fece un cenno verso la finestra e ci gettammo giù, scappando.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora