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Dopo che la mietitrice svanì nel nulla, anche il minore si svegliò.
Lanciò uno sguardo al fratello, per poi guardare il mio corpo con un'espressione preoccupata.
<Come sta?>.
<Non bene, ma si riprenderà, ne sono sicuro. Lei Deve riprendersi> rispose il maggiore <Dai, aiutami a cambiare le bende>.
<Sai dov'è andata la signora Howlett?> chiese ad un certo punto Sam.
<In soffitta, a cercare qualcosa di utile> rispose l'altro.
Soffitta? Non me n'ero accorta.
Salii nuovamente le scale e, al centro del piano, trovai una cordicella che fece scendere altri scalini.
Mi ritrovai circondata da scatoloni e vecchie cianfrusaglie, che formarono quasi un labirinto.
Raggiunsi il cuore del dedalo.
Davanti c'era una donna inginocchiata per terra. Era sulla cinquantina con i capelli raccolti in una treccia.
Tra le mani aveva qualcosa, così mi avvicinai per vedere meglio.
La cosa si rivelò essere una scatola piuttosto grande.
Continuava a stare ferma, immobile, a fissarla, come se non avesse abbastanza coraggio.

Poi, le sue mani si mossero e la scoperchiò.
Dentro c'erano delle lettere e dei fogli tenuti insieme da un elastico, degli oggetti vari e poi, a occupare gran parte dello spazio, c'era un grosso e spesso libro.
Prese le prime e cominciò a sfogliarle con un sorriso, leggendo queste lettere d'amore da parte di James.
Poi prese in mano i fogli, che si rivelarono essere dei disegni o per meglio dire degli scarabocchi di bambini.
Tra gli oggetti c'erano varie macchinine, qualche dinosauro.
Sollevò un altro oggetto e non potei fare a meno di sorridere insieme a lei: era un peluche di un panda un po' sbiadito e spelacchiato.
Infine toccò al libro gigante.
Lessi il titolo: "Album di famiglia".

La donna iniziò a sfogliarlo.
C'erano delle foto di lei da bambina, al ballo della scuola, con il suo primo fidanzatino e così via.
La sua mano rallentò ad un certo punto.
C'erano foto di lei abbracciata ad un uomo, che si ripresentava in tutte le foto successive.
C'erano loro e due in vacanza a Venezia mentre si baciavano appassionatamente.
C'erano delle foto del loro matrimonio e mi ricordai improvvisamente quanto erano carini per quell'occasione. Soprattutto la donna con quell'ampio vestito bianco e i capelli raccolti in un alto chignon.
Seguivano altre foto di loro due da neo sposi.
Poi, in una, alla donna spuntò un grosso pancione su cui il marito ci posò un bacio.
La mano rallentò ancora di più appena non furono più solo loro due nelle foto. Infatti erano raffigurati con due fagottini tra le braccia, uno avvolto in una copertina azzurra e l'altro in una rosa.
Seguivano foto dei piccoli gemellini per tutto il loro percorso: prima il primo bagnetto, poi i primi compleanni, i primi passi, il primo giorno di scuola, i primi fidanzatini.
La formazione delle foto di famiglia era sempre la stessa: i due genitori ai lati e, in mezzo, i due gemelli.
Insomma, la donna ripercorse tutta la loro vita e guardava con tristezza e nostalgia quelle foto piene di sorrisi allegri che forse non vedeva da tanto.
Un'altra foto dell'album ritraeva il quindicesimo compleanno dei due gemelli ormai adolescenti.
Le loro facce, però, era tirate in dei sorrisi forzati e, accanto a loro, c'era solo la madre, anche lei con gli occhi un po' più spenti.
La donna osservò, con occhi ricolmi di tristezza, le pagine vuote dell'album.
Iniziò a passare il dito sui contorni dei visi dei figli, mentre i suoi occhi diventavano lucidi.
Delle gocce imbrattarono le foto, fortunatamente plastificate.
Lei abbracciò l'album delle foto, stringendolo forte al petto.
Mi accovacciai accanto a lei, con lo sguardo basso ricolmo di vergogna e sensi di colpa.
La donna staccò la foto, portandosela al cuore, iniziando a singhiozzare.
Quella fu l'ultima fotografia che fecero, poiché decisero che, senza il padre, James, niente sarebbe stato più lo stesso.
Dopo qualche tempo dallo scatto di quel momento, i due gemelli decisero di andarsene di casa, scappando e non ritornando mai più.
<Claire, Chris, mi mancate così tanto> singhiozzò la donna in un mare di lacrime.
<Lo so, mamma, lo so>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora