Il ragazzino ci insegnò a spostare gli oggetti, a colpire fisicamente qualcuno e a teletrasportarci.
Arrivò presto la sera, così andammo verso il luogo che Cole ci indicò.
L'esterno dell'edificio era tappezzato da simboli luminescenti.
<Non può vederlo nessuno?>.
<Penso che sia inchiostro demoniaco invisibile. Lo vedono solo gli spiriti> ipotizzò il minore, per poi entrare.
Trovammo un grande atrio con, al suo centro, un simbolo fatto con il sale con dentro i due mietitori, tra cui Tessa.
A guardia dei due corpi c'era una sola guardia.
<State a vedere> esclamò il maggiore, per poi teletrasportarsi al suo fianco e colpirlo con un pugno.
Poi toccò a Sam e poi a me e continuammo a picchiarlo, mentre il poveretto non sapeva nemmeno che cosa l'avesse colpito.
Nel frattempo che eravamo impegnati con il demone, altri due stesero una catena di ferro davanti a noi, bloccandoci.
<Adesso è molto meno figo essere dei fantasmi> commentò il maggiore.
Nella stanza fece la sua comparsa Alastair con un sorrisino di un bastardo.
<Benvenuti! Vi piace questo posto, ragazzi?>.
Si avvicinò fino ad arrivare davanti la catena e un demone gli porse un fucile.
Quello lo puntò verso il maggiore, per poi sparare, facendolo svanire nel nulla.
Dopo poco ricomparse tutto integro.
<Le cartucce di sale non sono più tanto divertenti, vero?> commentò con un ghigno il demone, per poi voltarsi verso il minore <Coraggio, perché non provi qualcuno dei tuoi trucchetti su di me adesso? È difficile eccitarsi senza essere di carne e ossa, eh?!>.
<Va all'inferno!> esclamò quello.
<Lo farei volentieri, ma continuano a rispedirmi in questo schifoso buco artico purtroppo> ribatté quello con una nota di amarezza.
<Per uccidere la morte?>.
<No, per uccidere la morte due volte. Ne servono due per spezzare un sigillo. Immaginavo che ne sarebbe arrivato un altro. Sono come i lemming> rispose il bastardo, per poi sparare a Sam.
<A proposito, è davvero un piacere rivederti, Dean> disse lui, per poi spostare lo sguardo su di me <E ovviamente anche te, mia cara Claire>.
<Puoi spararci quanto vuoi, figlio di puttana, ma non puoi ucciderci> esclamai e Sam riapparse.
Alastair sollevò una piccola falce di ferro.
<Allora ragazzi, la luna nel giusto fuoco, la scacchiera è pronta al gioco. Direi che possiamo cominciare> intonò quello.
<Vuoi uccidere un mietitore con quella? Che mancanza di fantasia, Alastair> commentò il maggiore ridacchiando.
<Tu dici? Me l'ha prestata un vecchio amico e, anche se non cavalca davvero un cavallo bianco, ha tre amici che non vedono l'ora che arrivi l'Apocalisse!> esclamò il demone, per poi prendere per il collo il primo mietitore <È comodo avere degli amici ai piani bassi, non vi pare?>.
Iniziò a recitare una formula in latino, per poi tagliargli la gola.
Poi prese Tessa, che iniziò a pregarlo, e le avvicinò la lama al collo.
Sam ci fece un cenno verso il lampadario di ferro sopra le loro teste.
Alastair iniziò di nuovo la formula e noi facemmo di tutto per far cadere il lampadario, che iniziò a oscillare.
Riuscimmo a farlo cadere, rompendo il simbolo di sale e così liberammo Tessa, che ci liberò della catena.
Ci materializzammo fuori dall'edificio, ma Sam non c'era.Continuammo a camminare, cercandolo.
<Non potete scappare> ci disse qualcuno alle spalle, facendoci girare.
<Non da me> continuò Alastair avvicinandosi e Dean mi si mise davanti <Ormai sono dentro quelle vostre testoline angosciate e tu, Dean, non puoi fare niente per salvare la tua ragazza da me>.
Un fascio di luce colpì il demone, che svanì nel nulla.
<Ma che diavolo?!> esclamò confuso il maggiore.
<Riprova> disse qualcuno.
Ci girammo ancora, ritrovandoci davanti Castiel.
<Volete sapere che è successo? Avete salvato un Sigillo e noi abbiamo catturato Alastair> spiegò l'angelo, per poi aggrottare la fronte davanti le nostre facce <Questa è una grande vittoria->.
<Si, ma non grazie a te> lo interruppe il maggiore.
<Non capisco perché dici questo>.
<Sei stato qui tutto il tempo?> gli chiese Dean.
<Quello che è bastato>.
<Beh, grazie per le cartucce di sale> commentai.
<Non potevamo oltrepassare le iscrizioni sull'edificio> rispose quello <Perché ho reclutato voi? Ve lo siete domandato?>.
<Tu ci hai reclutati?>.
<Non è stato il vostro amico Bobby a telefonare. Non è stato Bobby a parlare a Sam del Sigillo> rispose quello.
<Sei stato tu?!>.
L'angelo abbassò il capo colpevole.
<E perché non l'hai semplicemente chiesto?> gli chiesi con la fronte aggrottata.
<Perché qualunque cosa io chieda, sembra che voi facciate esattamente il contrario!> esclamò in risposta e non potei contraddirlo.
<E adesso cosa succederà? Le persone ricominceranno a morire?> gli chiese il maggiore e l'altro annuì <Sono delle brave persone. Non potresti fare qualche eccezione magari?>.
<Ogni cosa ha il suo tempo>.
<Hai fatto un'eccezione per me> ribatté il maggiore e l'altro si girò verso di lui.
<Tu sei diverso>.
L'angelo scomparve e al suo posto arrivò di nuovo Tessa, che ci chiese una mano per far ragionare Cole affinché lasci andare la madre.
<Perché nessuno mi dice cosa c'è dall'altra parte?> ci chiese il ragazzo.
<Forse nessuno vuole rovinarti la sorpresa> disse la mietitrice, ma al ragazzo non andò bene.
<Lei non ti risponderà. I mietitori non lo fanno mai. Ma credimi, restare qui è molto peggio di qualunque cosa ci possa essere dall'altra parte> rispose il maggiore.
<Perché?> chiese il ragazzo ed io mi avvicinai.
<Cole, un giorno la tua famiglia non ci sarà più e qui non resterà nulla per te. Vuoi davvero rimanere ad osservare la tua famiglia andarsene col tempo?> risposi e lui lanciò uno sguardo alla madre <È normale avere paura->.
<Io non ho paura!>.
<Sta tranquillo. Tutti hanno paura, persino Dean o me o Sam> lo tranquillizzai e il maggiore annuì concorde.
Cole alzò lo sguardo su Tessa, annuendo, per poi soffermarci su di noi <Voi venite con me?> ci chiese.
Noi ci scambiammo uno sguardo, per poi sorridergli leggermente <Oh, sono sicuro che arriveremo prima di quanto pensi>.
Cole abbracciò la mietitrice, per poi svanire tra le sue braccia.
<Prenditi cura di quel ragazzo> le intimammo.
<E voi prendetevi cura di voi> rispose lei.
<Che vuoi dire?>.
<Ho a che fare con la morte dalla notte dei tempi e, sapete cosa vedo di più? Bugie: "È in un posto migliore", "Almeno adesso stanno insieme".
Mentite tutti a voi stessi perché, come avete detto, in fondo siete tutti spaventati. Perciò, smettetela di mentire a voi stessi. Soprattutto tu, Dean> rispose la mietitrice soffermandosi sul ragazzo.
<Cosa?>.
<Gli angeli hanno davvero qualcosa di buono in serbo per te? Una seconda possibilità? Veramente?> chiese lei <Perché, nel profondo, tu sai che lungo la strada ti aspetta qualcosa di brutto. Fidati del tuo istinto, Dean, perché non esistono miracoli>.
Con queste ultime parole lei svanì, lasciandoci soli.Mi risvegliai di scatto, guardandomi intorno.
Eravamo ritornati nei nostri corpi.
Sorrisi.
Ce l'avevamo fatta. Avevamo distrutto i piani di Alastair.
<Oddio, cos'è successo?> sentii chiedere dal maggiore.
Mi voltai, notando solo adesso Pamela stesa sul letto con la mano premuta sull'addome coperto di sangue.
Mi avvicinai, mettendomi al suo fianco con ancora gli occhi sbarrati.
<Dov'è Tessa?> ci chiese il minore e noi abbassammo lo sguardo.
<Pamela, mi dispiace tanto-> iniziai a scusarmi, ma lei mi bloccò.
<Ve l'avevo detto che non volevo avere niente a che fare con tutto questo> disse lei affannata <Fatemi un favore. Dite a quel bastardo di Bobby Singer di andare all'inferno per avermi presentato voi tre!>.
La donna si interruppe per tossire pesantemente.
<Sta calma, Pamela. Se ti può consolare, stai per andare in un posto migliore> cercò di confortarla Dean e lei sorrise leggermente.
<Stai mentendo, ma non mi importa. Devono andarci tutti prima o poi> poi si girò verso di me sempre con quel sorrisino <Beh, l'avevi detto che sarebbe stata l'ultima volta>.
Il peso sul petto si appesantì.
La sensitiva fece avvicinare Sam e gli disse qualcosa all'orecchio.
Incominciò a tossire più forte.
Si appoggiò alla spalliera del letto.
Un rivolo di sangue le scese lungo il mento.
La testa cadde a penzoloni di lato.
<Pamela?> la richiamammo, ma lei non rispose.
La scuotemmo leggermente, ma niente.
Mi misi le mani nei capelli, mentre Dean si voltò verso il fratello, ancora con gli occhi spalancati.
<Che ti ha detto?>.
Quello non rispose.Pamela era morta...ed era tutta colpa nostra.
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-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...