Insieme a Nick, i due seguirono la dottoressa da quando uscì dall'ospedale, fino a quando entrò in un pub accompagnata da un taxi.
<Volete andare dentro?> chiese l'agente.
<No no, altrimenti si insospettirebbe. Aspettiamo e vediamo con chi esce> rispose il maggiore.
<Che cosa pensate? Che sia lei? Che droghi lei quei tipi?> ci chiese ancora.
<Si, più o meno> rispose lei e lui rimase in silenzio annuendo poco convinto.
<So che può sembrarti strano->.
<In effetti è più che strano. A me sembra una cosa pazzesca. Soprattutto il fatto che pensiate che, tutte le spogliarelliste, per magia, siano la stessa ragazza!> esclamò l'agente confuso interrompendo il maggiore <La dottoressa Roberts non è una di loro->.
<Senti Nick, è difficile da spiegare> lo interruppi sospirando.
<Abbiamo delle valide ragioni, te lo assicuro, ma per adesso non ti possiamo dire niente> continuò il maggiore.
<In sostanza, ti devi fidare di noi e basta> sintetizzò la ragazza.
<Va bene, mi fido> rispose quello sospirando, lasciando un attimo stupefatti i due ragazzi, che lo ringraziarono <Ma non fatemene pentire>.
Il maggiore tirò fuori dalla giacca una fischetta, bevendone un sorso. Poi la porse al ragazzo, che ridacchiando ne bevve un po'.
Dean la passò anche alla ragazza, ma quella scosse il capo.
<Grazie, ma ho già fatto il pieno al club>.
Il maggiore scrollò le spalle, per poi prendere un altro lungo sorso.
<Ammesso che droghi le sue vittime, come lo fa secondo voi?>.
<Potrebbe iniettare loro il veleno> rispose Dean.
<O potrebbe passare la tossina per contatto fisico> aggiunsi.
<Posso farvi un'altra domanda?> chiese ancora il ragazzo dopo qualche attimo di silenzio e i due annuirono <Da quanto state insieme?>.
La coppia si irrigidì, lanciandosi uno sguardo fugace.
<Noi non siamo una...coppia> rispose la ragazza, facendo aggrottare la fronte all'agente.
<Si, noi siamo...si ecco, siamo, siamo> aggiunse il ragazzo, non trovando le parole.
<Se dici scopamici, ti ammazzo> lo minacciò sottovoce lei.
<Siamo un qualcosa, ma non sappiamo cosa> rispose il maggiore e Claire annuì.
<Ascoltate, vi siete baciati?> chiese Nick.
<Oh si, e abbiamo fatto anche altro> rispose fiero il maggiore, ricevendo uno scappellotto dalla ragazza.
<Vi proteggete a vicenda?>.
I due annuirono sicuri.
<Siete gelosi?>.
Il maggiore annuì più velocemente, indicando Claire.
<Siete felici quando state insieme?>.
La coppia annuì ancora.
<Sapete tutto dell'altro?>.
Annuirono di nuovo, ma forse con meno veemenza.
<Vi amate davvero?> chiese ancora quello e loro si bloccarono.
Lui la guardò di sottecchi, beccandola a fissarlo più di una volta.
Il silenzio era calato nell'auto e i due continuarono a scambiarsi sguardi fugaci, fino a quando lei non si schiarì la voce.
<Mi sa che tutto quell'alcol sta facendo effetto> esclamò, per poi aprire la portiera della macchina <Vado un attimo in bagno. Prometto di tornare subito>.
Scese dall'Impala e corse verso il bagno del pub lì davanti.Dopo qualche minuto la ragazza ritornò alla macchina, solo per trovarla vuota.
Fece per girarle attorno, ma si bloccò, sentendo una presenza alle sue spalle.
Infilò cauta la mano nella tasca e, con uno scatto, uscì un coltello, per poi girarsi.
<Dean! Mi hai fatto prendere un infarto> esclamò lei subito rilassando i nervi in tensione e abbassando la lama.
Il ragazzo non le rispose, avanzando verso di lei.
<Tutto bene?>.
Ancora nessuna risposta.
<Dov'è finito Nick?> gli chiese ancora e lui assottigliò lo sguardo.
<Non nominare il suo nome> le intimò lui tirando fuori la pistola.
Lei indietreggiò confusa, tenendo le mani davanti al corpo.
<Dean, che stai facendo?>.
Qualcuno la prese per le spalle, bloccandole le braccia.
<Si sta liberando di un peso> rispose l'agente tenendola ferma con un sorrisino malefico.
<Nick!>.
<Lo sapevi che una tossina si può passare anche tramite la saliva?> chiese quello e lei collegò i pezzi del puzzle.
<La fiaschetta> capì lei e lui annuì complimentandosi <Quindi sei tu la sirena? Che colpo di scena>.
<Dean, uccidila e poi staremo insieme per sempre> ordinò il mostro al ragazzo, che si avvicinò in fretta, puntandomi la pistola contro.
<Scusami Dean> disse lei, per poi tirargli un calcio sulla mano, facendogli cadere l'arma.
Tirò una testata al finto agente che la teneva, liberandosi.
Il maggiore la colse di sorpresa, spingendola alla macchina, per poi stringerle il collo con una mano.
<In altre situazioni questo sarebbe eccitante> commentò la ragazza sorridendo beffarda, per poi tirargli un calcio nell'interno coscia e poi gettarlo a terra.
Si lanciò verso il mostro col coltello ben in vista.
<Non puoi uccidermi con quello>.
Lo iniziò a tempestare di pugni, venendo poi interrotta dal ragazzo, che la prese per i capelli, trascinandola via.
<Falla soffrire!>.
Lei cercò di graffiarlo con la lama, ma lui gliela strappò dalle mani, stringendole di nuovo la gola.
La ragazza cercò di liberarsi, ma senza successo.
L'aria prese a mancare.
Lui avvicinò il suo volto a quello di lei, passandole la lama gelida sulla guancia.
Claire boccheggiò, sgranando gli occhi.
Dei flashback la investirono.
<Dean, ti prego>.
<Cosa c'è? Ti ho riportata in quella stanza delle torture?> chiese il ragazzo con un sorriso maligno.
Un piccolo taglietto le si aprì sullo zigomo.
Con tutta la forza rimasta, la ragazza gli diede una ginocchiata dritta ai gioielli di famiglia.
Dean la liberò, cadendo sulle ginocchia, mentre lei prese a scappare il più lontano possibile.
Si fermò solo quando non ebbe più fiato in corpo.
Avevano smesso di seguirla e sicuramente stavano andando al motel per Sam.
Provò a chiamarlo, ma il telefono era spento, così chiamò Bobby, aggiornandolo sull'accaduto.
Dopo un'oretta il vecchio accostò sulla strada ed Claire salì in macchina.
<Stai bene?> chiese lui alludendo al graffio sulla guancia.
<Si si, è solo un graffietto, ma dobbiamo sbrigarci o la sirena riuscirà a farla franca>.Nel frattempo, nella camera del motel, Sam era rientrato, venendo poi bloccato dal fratello e dalla sirena, che avvelenò anche il minore.
Li fece mettere uno di fronte all'altro, facendoli liberare di tutti i pesi che avevano e, chi sarebbe sopravvissuto, sarebbe rimasto con lui per sempre.
<Non so quando sia successo. Forse all'inferno o forse quando ti ho rivisto, ma il Sam che conoscevo era sparito. E non è per il sangue demoniaco o per i tuoi poteri psichici, ma per le piccole cose: le bugie, i segreti>.
<Ah si? Quali segreti?>.
<Le telefonate a Ruby>.
<Devo chiedere il tuo permesso per telefonare?!>.
<Sam, che cos'è che mi nascondi?> chiese il maggiore, ma il fratello non rispose.
<Un tempo eravamo uniti e ci aiutavano l'un l'altro->.
<Va bene, vuoi sapere perché non ti dico niente di Ruby o di come do la caccia a Lilith? Perché ormai sei troppo debole per aiutarmi. Sei un peso e io sono un cacciatore migliore di te, perché sono più forte e più furbo e so affrontare demoni di cui tu hai paura->.
<Stronzate!> lo interruppe Dean.
<Sei troppo impegnato a piangerti addosso. A lamentarti per le anime che hai torturato all'inferno. Piccolino> continuò il minore e l'altro gli si lanciò contro, con un paio di pugni.
Il fratello rispose con potenti ganci.
Continuarono ad ammazzarsi a vicenda e Dean ebbe la meglio, gettando l'altro a terra.
Prese l'ascia per le emergenze e, sotto gli incitamenti della sirena, alzò l'arma.
<Dimmi ancora quanto sono debole, Sam. Di come ti sono di peso!> esclamò per poi fare per colpirlo.
Bobby arrivò in tempo per fermare l'accetta a mezz'aria.
Claire, con un coltello, colpì Dean, imbevendo la punta col suo sangue.
Nick prese a correre, ma la ragazza, con un tiro forte e preciso, lo colpì alla schiena lanciando la lama.
Quello si appoggiò al muro, accasciandosi lentamente ed esalando l'ultimo respiro.Bobby allungò le bottiglie ai ragazzi che, con dispiacere, scoprirono essere delle soda.
<Grazie Bobby> dissero i due fratelli e la ragazza fece un colpo di tosse, per attirare l'attenzione <E ovviamente anche a te Claire>.
<Comunque, siete stati molto ingenui. Mi ci è voluta una sola telefonata per scoprire che l'agente Nick Monroe non esisteva> li rimproverò il vecchio e loro abbassarono lo sguardo <Le sirene sono creature molto astute, quindi non c'è nessuna ragione per restarci così male. Ve la saprete cavare?>.
<Si si, certo, non ti preoccupare> rispose subito Sam e Bobby annuì, lasciandoli soli.
<State bene?> chiesi ai due con ancora lo sguardo basso e loro annuirono, ma non convintissimi.
<Dirai addio a Cara?> chiese il maggiore.
<No, non mi interessa> rispose il minore.
<Davvero? E perché no?>.
<Che senso avrebbe> rispose Sam facendo spallucce.
<Ma sentitelo, le ama e le abbandona!> esclamò ironico Dean.
<Io non volevo dire tutte le cose che ho detto. Parlavo sotto l'effetto dell'incantesimo della sirena->.
<Certo, anch'io>.
<Allora, siamo a posto?> chiese un po' insicuro il minore e l'altro annuì.
Sam entrò in macchina e il maggiore si avvicinò a lei.
<Tu? Stai bene?> chiese soffermandosi con lo sguardo sulla guancia ferita.
<Si si, è solo un graffio. Mi è successo di peggio> rispose lei sdrammatizzando.
<Lo so, ma te l'ho fatto io> ribatté lui abbassando lo sguardo.
<Va tutto bene, so che non eri tu> lo tranquillizzò lei, per poi entrare in macchina.
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-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...