Arrivammo a Windom, nel Minnesota, e parcheggiammo davanti al pub dove avevamo preso appuntamento con questo Adam.
Dean scese dalla macchina, aprendo subito il portabagagli.
Si vedeva lontano un miglio che era nervoso.
<Dean, ti assicuro che Adam è reale. È nato il 29 settembre 1990 da Kate Milligan. Il padre non risulta sul certificato di nascita. È stato con gli Scout, si è diplomato con lode al liceo, attualmente va all'università del Wisconsin e sta studiando medicina> ci informò il minore dopo le sue fantomatiche ricerche, ma il fratello non lo voleva ascoltare.
<È una trappola> affermò il maggiore entrando nel pub.
Il fratello sospirò.
<Forse ha ragione oppure no. Ma penso che lo scopriremo presto> dissi entrando.
Ci sedemmo ad un tavolo all'angolo.
<Dean, te lo ripeto, il ragazzo è a posto> disse ancora il minore.
<Grandioso! È una persona reale sul pianeta Terra. Solo con un diavolo dentro> commentò diffidente il maggiore.
Una cameriera si avvicinò.
<Salve, benvenuti al Cugino Oliver. Volete->.
<Veramente aspettiamo una persona> la interruppe scortese il maggiore e quella se ne andò indignata.
<Datti una calmata> gli intimai, ma quello non mi ascoltò, prendendo il bicchiere d'acqua e svuotandolo nella pianta dietro di noi.
Poi uscì la fiaschetta di acqua santa e riempì il bicchiere, rimettendolo a posto.
<Un sorso di succo sacro e il mostro si ritrova nel regno del dolore>.
<E se non è posseduto?> gli chiese il fratello.
<Beh, allora è un mutaforma> rispose l'altro estraendo dalla giacca delle posate in argento, sostituendole a quelle normali <In un modo o nell'altro la deve pagare. Ha usato papà come esca, è stato l'ultimo sbaglio nella sua breve vita>.
Il minore sospirò, tirando fuori il diario del padre.
<Ascolta Dean, c'è un'annotazione nel diario di papà del gennaio 1990. Dice che è diretto nel Minnesota per lavorare ad un caso. Quindi risale a circa nove mesi prima che sia nato il ragazzo->.
<Coincidenza> lo interruppe il maggiore.
Osservai il diario.
<Le due pagine successive sono strappate. È una coincidenza anche quella?> dissi e lui si girò verso di me.
<Credete veramente a questa storia?!>.
<Neanch'io vorrei crederci, ma è possibile. Insomma, papà spariva per intere settimane e non era esattamente un monaco> rispose il fratello.
<Si, un cacciatore arriva in città, uccide il mostro, salva la ragazza e talvolta lei è riconoscente> concordai e quello si voltò disgustato.
<Non voglio pensare a mio padre che fa sesso>.
La porta del pub si aprì, rivelando la figura alta di un ragazzo.
<Adam?> lo richiamò Sam e quello si girò, venendoci incontro.
<Sei Sam?>.
<Si, lui è Dean e lei è Claire> ci presentò il minore.
Il ragazzo si sedette.
<Allora, come mai conoscevate mio padre?>.
<Lavoravamo insieme> rispose Sam.
<Come è morto?> chiese poi con lo sguardo basso.
<Sul lavoro>.
<Era un meccanico, giusto?->.
<È stato schiacciato da un'auto> rispose subito Dean.
La cameriera ritornò, salutò il ragazzo e gli porse un bicchiere d'acqua, successivamente sostituito con quello di acqua santa.
Il ragazzo prese il bicchiere e bevve l'acqua.
La faccia non mutò e la sua gola non bruciò.
Non era un demone.
<Allora, quand'è stata l'ultima volta che hai visto John?> gli chiese il minore.
<Non saprei dirlo, ma credo un paio d'anni>.
Dean, estrasse dalla giacca la pistola, puntandogliela da sotto al tavolo.
<Che stai facendo?> gli sussurrai, ma lui non rispose.
<E perché l'hai chiamato adesso?> chiese ancora Sam.
<Non sapevo chi altro chiamare. Lui è l'unico che mi è rimasto. Mia madre è scomparsa> rispose quello.
<È una tragedia, davvero> commentò con finta premura il maggiore <Ma se sei il figlio di John, perché non ci ha parlato di te?>.
<Perché io e John non ci conoscevamo. Almeno fino a qualche anno fa era così> rispose il ragazzo <Mia madre non parlava mai di lui, ma io sapevo qualcosa>.
<Che cosa sapevi?> gli chiese il maggiore, tenendo ancora in mano la pistola.
<Mia madre era un'infermiera. Papà arrivò al pronto soccorso, ferito forse in un incidente di caccia. Conoscevo il suo nome: John Winchester. È tutto qui. La nostra non era una famiglia modello> rispose Adam.
<Così quand'è che l'hai conosciuto?> chiese ancora Dean.
<Quando avevo dodici anni. Mia madre aveva un suo vecchio recapito e, dopo che l'ho pregata quasi giorno e notte, alla fine lo ha chiamato. Quando John ha saputo di avere un figlio è venuto di corsa. Ha lasciato stare tutto e ha guidato di notte> rispose il ragazzo.
La cameriera ritornò con il suo piatto.
Adam sfilò il tovagliolo da sotto le posate d'argento, poggiandolo sopra le gambe.
Dean tolse la sicura alla pistola, caricandola.
Gli lanciai uno sguardo allarmato.
Il ragazzo prese forchetta e coltello come se niente fosse.
Era pulito.
Il maggiore rimise la sicura alla pistola, rinfilandola nella giacca.
Tirai un sospiro di sollievo.
<Veniva da noi una volta l'anno. Chiamava quando poteva. Mi ha insegnato il poker, il biliardo e mi ha pagato la mia prima birra a quindici anni. Mi ha anche insegnato a guidare. Aveva una bellissima Impala del '67->.
<Oh, quante idiozie! Tu stai mentendo> partì Dean.
<Non è vero>.
<Si che lo è!>.
<Scusa, ma chi siete voi per darmi del bugiardo?> chiese il ragazzo.
<Siamo i figli di John Winchester, d'accordo?! Noi siamo i suoi figli!> rispose Dean indicando se stesso e Sam.
Adam li fissò con la bocca spalancata.
<Ho dei fratelli?!->.
<Non hai fratelli. Non so se sei un cacciatore e non mi fido di te> lo smentì subito il maggiore.
<Non sono mai andato a caccia in vita mia> rispose il ragazzo.
<Come vuoi. Andiamo via> esclamò Dean alzandosi e facendo per andarsene.
<Posso provarlo> lo fermò Adam.
Ah, che situazione!
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-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...