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La ragazza aprì gli occhi di scatto urlando, sentendo la gamba a fuoco.
Delle mani la spinsero giù, ma lei si dimenò per sfuggire a quel contatto.
<Claire! Sta calma, sono io! Sono Bobby!> esclamò il vecchio.
Lei lo guardò, ma non era lucida.
Tutto le sembrava quasi un sogno.
I capelli le erano appiccicati alla fronte per il sudore.
La ferita alla gamba e qualcuna alla schiena si erano infettate, facendole salire una terribile febbre.
<Mi dispiace, mi dispiace tanto> iniziò lei delirante con le lacrime agli occhi.
<Cosa? Ti dispiace per cosa?> chiese lui non capendo.
<È morto, Bobby, è morto per colpa mia> rispose la ragazza.
<Claire, chi è morto?> chiese lui, ma lei non fece in tempo a rispondere che perse di nuovo conoscenza.
Molte volte si svegliò urlando, agitandosi e lui la calmava, guardandola profondamente preoccupato.
La ragazza lo sentì al telefono con qualcuno, ma non capì chi.
Claire si svegliò di nuovo, alzando il busto di scatto con il fiato corto.
<No no no, Claire, devi stare giù> le disse ancora l'uomo accorrendo.
La vista era offuscata e la testa girava come una trottola.
<Papà, ho paura> disse lei agitandosi.
A Bobby gli si sciolse il cuore.
Le poggiò una mano sulla spalla.
<Sta tranquilla, vedrai che andrà tutto bene. Però adesso devi riposare> rispose nonostante un groppo alla gola.
Lei si stese e chiuse finalmente gli occhi.

Il vecchio, nel frattempo che la ragazza era di nuovo addormentata, le controllò la schiena, cosparsa da vari tagli abbastanza lunghi.
I lembi delle ferite non erano lineari ed erano sollevati, segno che non era stato usato coltello, ma una frusta.
Bobby guardava con rabbia quelle lesioni.
Poi passò a controllare la ferita alla coscia. Questa era molto profonda, causata da una lama di almeno venti centimetri, ed era quella messa peggio.
Inoltre, in casa non erano rimaste molte medicine e gli antidolorifici erano finiti.
La scelta più saggia sarebbe stata quella di portarla all'ospedale, ma temeva che, sballottolandola in giro, avrebbe potuto peggiorare la situazione.
Poi la febbre non voleva abbassarsi e non poteva lasciarla da sola.
Era ufficiale, Robert Singer non sapeva cosa fare da solo.
Decise, allora, di chiedere aiuto ai ragazzi, intimandogli di portare velocemente antidolorifici e medicine varie.
Dopo poco i due Winchester arrivarono e, vedendo le condizioni della ragazza, si irrigidirono.
<Che cos'ha?> chiese il minore.
<Braccio destro fratturato, vari ematomi su tutto il corpo e ferite da arma da taglio sulla gamba sinistra e sulla schiena. Purtroppo la gamba si è infettata e le è salita la febbre> spiegò in breve Bobby.
<Che possiamo fare?> chiese il maggiore guardando preoccupato la ragazza.
<Ho fatto tutto quello che potevo, ma adesso bisogna solo aspettare> rispose il vecchio.
Il maggiore strinse la mascella.
<Io lo ammazzo quel figlio di puttana!> esclamò a denti stretti, facendo per andarsene, ma Bobby lo fermò.
<Dean, non servirai a nessuno se ti farai ammazzare>.
<Bobby, ma non capisci?! È colpa nostra se Claire è tra la vita e la morte! Se l'avessimo fermata in tempo, forse adesso sarebbe stata bene!> esclamò il ragazzo.
Il vecchio non disse niente, abbassando solo il capo e il ragazzo uscì per calmarsi.

Presto arrivò anche Chris, che subito si mise al fianco della sorella, tenendole la mano.
Gli tornarono in mente quei brutti ricordi dell'ospedale e di come l'avesse quasi persa in quell'occasione. E adesso stava capitando di nuovo.
Questa situazione di demoni e angeli stava sfuggendo di mano e prima o poi li avrebbe fatti tutti fuori.
<Claire, non ti azzardare a mollare, va bene?> le disse il fratello stringendole la mano <Non se riesci a sentirmi, ma devi continuare a combattere, perché non te ne andrai adesso, perché spero che un giorno abbandonerai questa vita di merda e ti farai una famiglia e sarai felice.
<Ma non devi mollare. Perché se molli, nessuno potrà andare avanti. Sei troppo importante per noi. Per tutti noi>.
Continuò a dire il ragazzo, forse per convincere più se stesso che la sorella.

La notte calò presto e, mentre tutti cercavano di prendere sonno, Dean si alzò, stancatosi di stare fermo a fissare il soffitto.
Si avvicinò al letto dove giaceva la ragazza e si mise al suo fianco, guardandola dormire.
Gli sembrava così tranquilla e beata adesso.
I capelli scuri erano sparsi e aggrovigliati sul cuscino.
Il viso era pallido, colorato solo da ematomi violacei all'altezza degli occhi e delle labbra, spaccate in più punti.
Il braccio destro era stato steccato e posto su un cuscino.
La parte superiore della gamba sinistra, invece, era avvolta da una fasciatura bianca, sporca di sangue.
Delicatamente le scostò una ciocca di capelli da davanti gli occhi, ammirandola con un sospiro.
La ragazza si voltò di spalle, forse sentendosi osservata nel sonno.
Dean si irrigidì a quella vista.
Le spalle e la schiena della ragazza erano costernate da ferite, alcune anche profonde.
Avrebbe voluto trovare quel figlio di puttana e ucciderlo in modi brutali, solo per come aveva osato ferire Claire.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vendicarla. Qualsiasi.
Qualche volta aveva quasi paura di quanto si sarebbe spinto in là per vendicare la sua famiglia.
Rimase lì a guardarla dispiaciuto e arrabbiato, finendo per addormentarsi al suo fianco, senza aver detto una parola.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora