-Heroes don't wear capes 2-

69

Dopo ore di macchina arrivammo davanti la vecchia casa dell'uomo che aveva ospitato Castiel.
Le luci erano accese e le tende chiuse. 
Delle ombre facevano avanti e indietro freneticamente.
Delle urla scossero la casa e ci spinsero ad entrare in azione.
Irrompemmo all'interno, dove un demone teneva in ostaggio una bambina, probabilmente la figlia di Jimmy.
Un altro teneva bloccato la moglie e un altro ancora stava a cavalcioni sull'uomo, martoriandolo di pugni.
Dean si avvicinò furtivo al primo, tagliandogli la gola e liberando la bambina. 
Riuscii a fare lo stesso con quello della donna e Sam alzò un braccio, tenendo fermo l'ultimo demone con i suoi poteri psichici.
La famigliola scappò, mettendosi in salvo.
Il minore continua a cercar di bloccare il demone.
Il viso gli era diventato paonazzo e la vena sulla fronte era più sporgente.
Il mostro si girò verso di lui, minimamente affetto dai suoi poteri.
<Oh, non ce la fai più, vero Sam?> lo provocò quello.
<No, ma io si!> esclamò il maggiore arrivandogli da dietro, ma il fumo nero uscì dal corpo, dandosela a gambe.
Corremmo fuori e salimmo tutti in macchina, sfrecciando il più lontano possibile.
L'uomo ci ringraziò, dandoci finalmente ragione. 
<Così stai mettendo la tua famiglia in pericolo. Devi venire con noi> gli consigliammo ancora e quello lanciò uno sguardo alla moglie e la figlia in macchina.
<Per quanto? E non dirmi "fino a quando sarà necessario">.
<Non capisci?! Per sempre! I demoni non si fermano mai. Non tornerai più dalla tua famiglia. Quindi, o ti allontani da loro il più possibile o ti spari un colpo in testa. Solo così la tua famiglia sarà al sicuro. Ma non ne puoi uscire e non puoi tornare a casa!> rispose in collera il minore.
L'uomo abbassò la testa consapevole del suo destino.
<Sam, calmati>.
<Gli sto solo dicendo la verità. Qualcuno deve farlo> si giustificò lui.
<Si, ma è solo un pover'uomo che è stato coinvolto in qualcosa più grande di lui> ribattei.
Jimmy aprì la portiera dei posti posteriori, comunicando la triste notizia alla moglie, che scoppiò in lacrime, dandogli un ultimo abbraccio.
Gli preparammo un'auto e l'uomo salutò anche la figlia, per poi salire nell'Impala.

Dean lanciò uno sguardo all'uomo addormentato nei sedili posteriori, per poi voltarsi verso il fratello.
<Che ti è capitato lì dentro?> gli chiese ed io annuii, volendo conoscere la verità.
<Cosa?> rispose ingenuo il ragazzo.
<Sei praticamente svenuto cercando di fermare un demone> risposi tenendo un volume basso per non svegliare l'uomo.
<Sentite, non sono svenuto. Mi girava la testa>.
<Ti girava la testa?! Prima eri abbastanza forte da uccidere Alastair e ora non sei in grado di uccidere un demone di quart'ordine?> chiese confuso il maggiore.
<Che cosa volete che vi dica?>.
<Per cominciare che cosa sta succedendo ai tuoi poteri. Cos'è, vanno e vengono secondo il momento?> gli chiese il fratello di rimando e quello non rispose.
<Senti Sam, non stiamo cercando di litigare, ma tu ci spaventi>.
<Si, sono spaventato anch'io> rispose il minore, venendo poi interrotto dallo squillare del suo cellulare.
Il ragazzo rispose, per poi passare il telefono all'uomo addormentato, svegliandolo.
Quello, alla chiamata, sbiancò, sbarrando gli occhi con orrore.
Un demone si era impossessato di sua moglie, rapendo la figlia e gli aveva proposto uno scambio: lui in cambio della sua famiglia.
Arrivammo nel luogo prestabilito e l'uomo scese subito dalla macchina, impaziente.
<Si aspettano che tu arrivi da solo ed è quello che farai> gli disse il maggiore.
<Noi tre entreremo dall'alto. Staremo dietro di te> aggiunsi.
<Devi soltanto restare calmo e lasciarci fare il nostro lavoro>.
L'uomo si girò di scatto.
<Restare calmo?! Parliamo della mia famiglia!->.
<Ascolta, funzionerà. Nessuno si farà del male> lo interruppe Dean.
<Si si, come ti pare> lo liquidò l'uomo, allontanandosi un minuto.
<È impossibile che pensino che sia venuto da solo. Probabilmente è una trappola> rifletté il minore.
<Si lo so. È per questo che ho un piano> affermò il maggiore.