L'uomo entrò nel vecchio magazzino.
Noi entrammo dall'alto, come da piano, tenendolo d'occhio.
Il maggiore davanti ci fece segno di appiattirci al muro e così facemmo.
Trattenemmo il fiato con i nervi tesi.
Due demoni sbucarono dall'angolo.
Mi lanciai sul primo, stringendogli la mano contro la bocca.
Dean gli piantò il coltello demoniaco nel petto.
Il secondo partì all'attacco con un gancio, ma mi abbassai in tempo per arrivargli dietro e bloccargli le braccia, permettendo al maggiore di ucciderlo.
Continuammo a procedere in silenzio.
Da dietro qualcuno urlò, partendo all'attacco.
Mi girai appena in tempo per schivare un calcio di uno.
Dean e Sam furono impegnati da altri due demoni.
Il bastardo riuscì a rifilarmi un paio di pugni sullo zigomo che mi fecero finire a terra.
Al terzo rotolai di lato, alzandomi con uno scatto.
Gli tirai un calcio sulla schiena.
Richiamai il maggiore e lui mi passò la lama.
La presi al volo nel mentre che il demone mi veniva in contro.
Schivai il suo attacco e gli conficcai il coltello tra le scapole.
I due Winchester tenevano fermi gli altri due, che presero a urlare con tutti i loro polmoni.
Gli tagliai le gole e loro smisero di strillare.
Da destra vennero di corsa quattro uomini e noi ci mettemmo in posizione.
Sentimmo altri passi alle nostre spalle e altri demoni accorsero.
Ci circondarono.
Otto contro tre e una sola lama per ucciderli.
Fantastico.
<Sono venuto da solo> sentimmo dire da Jimmy.
<Oh, sei un bugiardo. Non credevo che avresti portato Qui Quo Qua> lo contraddisse sua moglie.
I demoni ci portarono dentro la stanza, facendo imprecare a bassa voce Jimmy.
Uno di quei figli di puttana mostrò la lama demoniaca alla donna, che sorrise compiaciuta dalla situazione.
<È buffo, sapete?>.
<Tu nei panni di una madre?> rispose a tono il maggiore.
<Vestire i panni di una madre è stato facile. Recuperare il coltello è stata una passeggiata. E ora guarda chi mi ritrovo qui> rispose il demone.
<Va bene, hai noi. Adesso lascia andare questa gente> disse il minore alludendo alla povera famiglia coinvolta in questo casino.
<Oh Sam, è facile agire da cavaliere quando i poteri della tua ragazza non funzionano, eh?> commentò la donna, lasciandoci confusi <Veniamo al dunque> esclamò poi, puntando una pistola contro il petto del ragazzo <Muoiono tutti>.
Restammo con il fiato sospeso, temendo il peggio.
La donna si voltò, sparando un colpo all'addome di Jimmy, che cadde a terra gemendo.
L'uomo si tenne con le mani lo stomaco dove, sulla camicia bianca, incominciava a espandersi una macchia di sangue.
<Ora la piccola orfana> ordinò il demone ad un altro, che andò al fianco della bambina.
Prese un tubo di ferro e, con tutta la sua forza, fece per colpire la ragazzina.
Quella alzò di scatto il capo, bloccando il tubo con le sue deboli braccia.
Poi alzò una mano, poggiandola sulla fronte dell'uomo, i quali occhi si illuminarono di una luce accecante.
Castiel.
il demone cadde a terra con un tonfo.
Facendomi forza sulle gambe, strinsi a me le braccia del demone che mi teneva ferma, per poi gettarlo a terra.
Lo tempestai di pugni mettendomi a cavalcioni.
Ad un certo punto, lui mi bloccò la mano e, storcendomi il braccio, invertì le posizioni.
Le sue mani si strinsero attorno alla mia gola, in una morsa salda.
Dean arrivò in mio soccorso, gettandolo a terra.
Mi alzai di scatto, spingendo al muro un demone.
Provai a tirargli dei pugni, ma quello mi bloccò le braccia.
Per liberarmi gli diedi una testata, ma non sembrò nemmeno sfiorarlo.
Lui mi diede un potente gancio che mi fece girare la testa.
Sentii un rivolo di sangue colarmi sulla guancia.
La bambina arrivò in nostro soccorso, uccidendo il bastardo.
Mi girai, notando Dean con lo sguardo fisso verso un punto.
Seguendone la traiettoria, vidi Sam a cavalcioni sul demone che aveva preso il coltello.
Lo teneva fermo, era praticamente suo.
Gli strappò dalle mani la lama e gli incise un piccolo taglietto sul collo.
Sam si accovacciò, affondando la testa nel suo collo, mentre quello si dimenava e scalciava terrorizzato.
Il minore alzò la testa, girandosi verso di noi.
La sua bocca era sporca del sangue del demone, che gli colava addosso scendendo dal mento.
Lo guardammo con orrore e sorpresa.
Lui si rigirò e finì la sua vittima piantandogli il coltello nel petto.
Poi si alzò e allungò il braccio verso di noi e, con i suoi poteri, esorcizzò il demone nella moglie di Jimmy, liberandola.
Ci avvicinammo a lei, assicurandoci che stesse bene.
La bambina si avvicinò al povero Jimmy in una pozza di sangue, pallido in volto e ansimante.
<Noi manteniamo le promesse. Hai tutta la nostra gratitudine. Ci hai serviti bene, ma il tuo lavoro è finito. È ora di tornare alla tua vera casa. Riposerai per sempre nei campi del Signore. E ora riposa> gli disse Castiel, ma quello scosse la testa.
<No no. E mia figlia?> chiese spaventato.
<Lei è con me adesso. È stata scelta. È nel suo sangue, come era nel tuo>.
<Ti prego Castiel, devi ascoltarmi. Prendi me, ti prego> lo pregò l'uomo a fatica.
<Voglio assicurarmi che tu capisca. Non morirai, né invecchierai. Se quest'ultimo anno per te è stato doloroso, immaginane cento, mille uguali->.
L'angelo venne fermato dalla mano di Jimmy.
<Non importa. Prendi me. Prendi me!> continuò l'uomo sputando un fiotto di sangue.
<Come desideri>.
Una luce lo avvolse, facendolo rinvigorire.
La bambina si staccò confusa e ansimante.
Castiel, rientrato in Jimmy, si alzò come se niente fosse e ci sorpassò senza dire una parola.
<Castiel! Aspetta!> lo richiamò Dean, facendolo fermare <Che dovevi dirmi?>.
<Ho imparato la lezione mentre ero via. Io servo il paradiso, non servo l'uomo. E certamente io non servo te> rispose arrogante l'angelo, andandosene.
Il viaggio in macchina fu silenzioso fino a quando Sam non parlò.
<D'accordo, vi ascolto>.
<Che c'è?> gli chiese il fratello.
<Avanti, che qualcuno sganci la bomba. Avete visto ciò che ho fatto. Andiamo, ferma la macchina, fatemi la predica> rispose il minore.
<Non voglio farti la predica> disse Dean.
<Allora fammi a pezzi, urla>.
<Non sono infuriato>.
<Come? Non sei infuriato?!> chiese sorpreso Sam <Almeno lascia che ti spieghi->.
<Non farlo. Non mi interessa> lo fermò il maggiore.
<Non ti interessa?>.
<Che vuoi che ti dica, che sono deluso? Si, lo sono. Ma, più che altro sono stanco, Sam. Sono stanco. Solo stanco> rispose il fratello.
Sam si voltò verso di me, seduta in silenzio per tutto quel tempo.
<E tu? Non dici niente?>.
Alzai lo sguardo su di lui.
<Mi dispiace> dissi, per poi voltarmi verso il finestrino.
Il cellulare di Sam prese a squillare e rispose al numero di Bobby.
Dean mi lanciò uno sguardo preoccupato attraverso lo specchietto retrovisore e non potei fare altro che capirlo.
<Allora? Che ha detto?> gli chiese il maggiore.
<Che dobbiamo andare subito da lui> rispose quello.
Dopo poco arrivammo alla porta del vecchio, che ci condusse repentino nel bunker nel seminterrato.
<Grazie per essere venuti subito> disse, per poi aprire la porta in ferro rinforzato <Entrate, voglio mostrarvi una cosa>.
<Allora, con quale demone c'è un problema?> chiese il minore entrando nella stanza.
<Con te> rispose il vecchio, per poi chiudere la porta di scatto <Questo è per il tuo bene>.
Sam si avvicinò allo spioncino della porta confuso.
<Ragazzi?> ci richiamò, ma Bobby chiuse anche quella finestrella <Ehi! Non è divertente! Ragazzi!> continuò ad urlare Sam, ma noi non rispondemmo.
<Dean! Dean! Claire, per favore!> prese a supplicarci.
<Te l'avevo detto che mi dispiaceva, Sam> dissi soltanto.
STAI LEGGENDO
-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...