I due ragazzi rimasero a cercare Dean per tutta la notte, ma quello sembrava esser sparito.
<Ma dove diavolo s'è cacciato?!> esclamò la ragazza esasperata.
<Vedrai che lo troveremo. Andiamo in stanza, forse è ritornato all'albergo anche lui. Stai tranquilla->.
<Stare tranquilla?! Sam, tuo fratello è da solo, spaventato e senza un'arma con cui potersi difendere. E in più potrebbe morire da un momento all'altro! Perciò no, non sto tranquilla!> lo interruppe lei gesticolando.
<Lo so che sei preoccupata, lo sono anch'io. Ritorniamo all'albergo e, se non c'è, rintracceremo il suo telefono, va bene?> disse calmo lui, prendendola per le spalle.
<Va bene>.
Ritornarono in stanza ed eccolo lì.
Dean era seduto sul letto, con il viso imperlato di sudore.
<Ma dove diavolo eri finito?! Ti abbiamo cercato dappertutto!> esclamò Claire andandogli in contro.
<E come sei arrivato qui?> aggiunse Sam.
<Ho corso> rispose quello ancora affannato.
<Stai bene? Sei ferito?> gli chiese lei preoccupata mettendogli una mano sulla spalla, lui scosse la testa.
<E adesso che cosa facciamo? Voglio dire, ho meno di quattro ore di vita!> esclamò poi e si girò verso il fratello <Morirò, Sammy?>.
<Si, morirai. Tornerai indietro> gli rispose quello con un tono fin troppo tranquillo.
<Indietro?>.
<Di sotto, Dean, all'inferno> rispose Sam.
<E sarebbe ora!> concordò la ragazza.
Il ragazzo era confuso e allibito.
Il suo fratellino...e Claire.
Non ci poteva credere.
Sam si voltò verso di lui con degli occhi gialli che conosceva fin troppo bene.
<La verità è che mi hai rotto i coglioni> continuò quello.
Lui si alzò, pronto ad attaccarlo, ma lui lo bloccò al muro.
<No! Esci da mio fratello, brutto figlio di puttana!> gli urlò contro e i due risero.
<Non solo si è impossessato di me, Dean. Questo è quello che diventerò. Questo è quello che voglio diventare> gli disse il suo fratellino, avvicinandosi, per poi mettergli una mano sulla spalla.
<E tu non puoi farci niente> aggiunse la ragazza, per poi stringergli il collo in una salda morsa <Come non hai potuto far niente quando il tuo fratellino era morto o quando sei andato all'inferno>.
Il ragazzo si sentì soffocare.
<Tu non sei niente, Dean. Non sei niente per te stesso, non lo sei per tuo fratello Sam e neanche per me> continuò lei <Meriti di morire. Tu, Dean Winchester, meriti di morire da solo e di bruciare all'inferno!>.
<Dean! Dean, respira!> gli continuarono ad urlare Sam e Claire, sostenendolo mentre quello soffocava.
Dean sembrò improvvisamente più lucido e guardò gli sguardi preoccupati dei due che gli stavano di fronte.
Riprese a respirare normalmente e loro tirarono un sospiro di sollievo.
<Tu ci farai morire qualche giorno> commentò lei.Claire rimase a sorvegliare il ragazzo, mentre Sam si incontrò con Bobby dopo avergli chiesto una mano.
<Dean, smettila di grattarti!> lo rimproverò lei togliendogli le mani dal braccio ormai a sangue.
Mancavano meno di due ore e il ragazzo stava sempre peggio.
Sam lo chiamò al cellulare e la voce spaventata del fratello rispose.
Lui lo rassicurò di aver trovato un buon piano e poi gli chiese di passargli la ragazza.
<Allora? Che dice Bobby?> chiese subito lei, allontanandosi un attimo da Dean.
-Ha trovato uno spirito giapponese, chiamato Buru Buru. Infetta le persone con la paura e si elimina esattamente come quelli normali- rispose il ragazzo.
<E se non ci sono i resti?>.
-Il Buru Buru nasce dalla paura, perciò si può uccidere solo con la paura-.
<Quindi volete spaventare a morte un fantasma?>.
-In sostanza, si-.
<È un piano terribile>.
-Si, lo so, ma non abbiamo alternative-.
<Ti aiuterei, ma Dean non può rimanere da solo>.
-Si si, lo so, tranquilla. Come sta?-.
La ragazza lanciò uno sguardo al maggiore, seduto sul divano a guardare un cartone.
<Peggiora di minuto in minuto, quindi fate presto>.
Dean alzò la testa di scatto, con gli occhi sbarrati.
<Hai sentito?> chiese allarmato.
<Cosa?>.
Lui si girò verso la porta, da cui sentiva i cani ululare e abbaiare.
Si nascose dietro la poltrona, sotto lo sguardo confuso della ragazza.
<Sono qui> sussurrò lui.
<Chi?>.
<I cerberi sono qui. Mi vogliono riportare all'inferno!> rispose grave lui.
Lei gli si avvicinò, prendendogli il volto tra le mani, cercando di tranquillizzarlo.
Qualcuno iniziò a bussare insistentemente alla porta, facendo girare la ragazza.
L'entrata si spalancò, rivelando lo sceriffo con una pistola in mano e le braccia insanguinate.
<Sceriffo, che sta facendo?> gli chiese la ragazza.
<Perché indagate sulla morte di Luther Garland?> chiese quello con uno sguardo stralunato.
<Mi ascolti, lei è malato. Si deve calmare> cominciò lei con un tono tranquillo, ma lui fece per darle un pugno, che lei scansò.
<Frank O'Brien era mio amico. Ha fatto solo uno sbaglio e io non l'ho arrestato, e allora?! Voi vorreste farmi fuori per questo?!> esclamò l'uomo, puntandole la pistola contro.
Lei alzò le mani.
<Sceriffo, nessuno la vuole far fuori. Nessuno. Si deve calmare e deve pensare lucidamente, la prego> disse ancora Claire.
L'uomo fece per premere il grilletto, ma Dean gliela fece gettare a terra.
Lo sceriffo si accanì contro il ragazzo, tempestandolo di pugni.
Claire, allora, lo prese per le spalle e lo lanciò sul tavolo, che si spaccò.
L'uomo rimase per terra, iniziando a tremare.
Si mise una mano sul petto, affannandosi.
<Sceriffo, si deve calmare!> esclamò lei ancora, ma quello continuava ad agitarsi.
Ad un certo punto, abbandonò la testa sul pavimento.
I tremori cessarono.
Il petto smise di fare su e giù freneticamente.
L'uomo chiuse gli occhi e non li riaprì più.
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-Heroes don't wear capes 2-
Fiksi PenggemarSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...