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Passarono un paio d'ore e Dean ancora non tornava.
Dove diavolo si era cacciato?!
Il telefono prese a squillare e, parlando del diavolo, risposi.
<Dean, ma dove sei finito?!> chiesi subito.
-Salve, mi scusi il disturbo- rispose la voce di una donna.
Mi irrigidii.
<Chi è?>.
-Mi dispiace, non l'ho visto arrivare!-.
<Di cosa sta parlando?>.
-Il suo amico è sbucato dal nulla sulla strada e l'ho colpito. Davvero, è stato un'incidente!- rispose quella e maledissi il fato.
<Va bene, mi dica dove siete che arrivo>.
La donna mi diede indicazioni ed io sospirai.
Sam uscì dal bagno.
<Ma che stai facendo?> mi chiese appena mi vide sull'uscio della porta.
<Indovina? Tuo fratello è stato colpito da un'auto> risposi <Vado, mi assicuro che stia bene e ritorniamo. Non ci dovremmo mettere più di venti minuti> lo avvisai, per poi uscire velocemente dalla stanza.
Seguendo le indicazioni della donna, arrivai ad una strada, dove Dean era sdraiato per terra, di fronte ad un minivan.
Corsi verso di lui e lo scossi.
Il ragazzo aprì gli occhi, soffermandosi sugli orecchini della donna.
Stelle?! Ma siamo seri?!.
<Oh grazie al cielo!> esclamò quella.
Lo aiutai a mettersi seduto, notando solo dopo la sua faccia.
<Mi dispiace, mia figlia sta attraversando la fase della dottoressa> si scusò la donna.
<Di che sta parlando?> mi chiese il maggiore.
<Hai dei cerotti con i fiorellini rosa sulla faccia> risposi deglutendo. 
Lui guardò alle mie spalle, alzandosi di scatto.
Corse verso l'Impala, con tutto il vetro posteriore spaccato.
<Ma che è successo?> gli chiesi.
<Dei figli di puttana stavano cercando di derubare la macchina, così sono andato verso di loro e il minivan mi ha preso in pieno> spiegò Dean.
Per riparare al danno, mettendo un telo di plastica che svolazzò quando il maggiore si mise alla guida.

Chuck rientrò in casa, ritrovandosi noi due davanti.
<Ciao ragazzi> ci salutò lui.
<Sapevi che saremmo venuti> disse il maggiore.
<Stai malissimo> commentò l'altro.
<Sono stato appena investito da un minivan, Chuck> rispose Dean.
<Oh>.
Lo scrittore abbassò la testa.
<Tutto qui? Ogni maledetta cosa che scrivi si avvera e, tutto quello che hai da dire è Oh?!> alzò la voce Dean, per poi alzarsi andandogli in contro.
Gli misi una mano sulla spalla, per calmarlo.
<Abbiamo la sensazione che tu ci stia nascondendo qualcosa> spiegai più tranquilla.
<Che cosa vi starei nascondendo?> chiese quello di rimando.
<Come sai quello che sai, per esempio!> alzò di nuovo la voce il maggiore.
<Dean, calmati> gli intimai.
<Sentite, non so come lo so. Lo so e basta> rispose Chuck.
<Non è sufficiente> disse il maggiore, per poi spingerlo al muro <Dimmi come fai a saperlo!>.
<Dean, lascialo stare!> esclamò una voce alle nostre spalle.
Ci girammo, ritrovandoci davanti Castiel.
<Quest'uomo deve essere protetto> ci disse.
<Perché?>.
<È un Profeta del Signore> rispose quello.
<Tu...tu sei Castiel, vero?> gli chiese lo scrittore.
<È un onore conoscerti, Chuck. Io ammiro il tuo lavoro> rispose l'angelo e l'altro uscì una bottiglia di alcol, versandosene un po' nel bicchiere.
<No no, un momento. Quest'uomo è un Profeta?! Andiamo, al massimo potrebbe scrivere nel Forum di Penthouse!> protestò Dean.
<Chuck, tu sapevi tutto questo?> gli chiesi e quello annuì <E non hai pensato di dircelo?!>.
<Era troppo assurdo, per non dire arrogante. Scrivere di me stesso è una cosa, ma come profeta! Non sono mica Shyamalan!>.
<Uno così decide il nostro destino?!> esclamò Dean all'angelo.
<Lui non decide nulla. È solo un portavoce. È un tramite per la parola ispirata> rispose Castiel.
<La parola? La parola di Dio? Come un nuovo nuovo Testamento?> gli chiesi confusa.
<Un giorno questi libri saranno conosciuti come il Vangelo dei Winchester> rispose l'angelo.
<Mi prendi in giro?!> esclamò il maggiore.
<Non ti prendo in giro> rispose Castiel con una faccia seria.
Chuck si alzò dalla poltrona, salendo al piano di sopra.
<Lui? Davvero?!> continuò il maggiore.
<Se avessi visto Luca> commentò l'angelo.
<Ma perché proprio lui?> gli chiesi.
<Non so come vengano scelti i Profeti. Gli ordini arrivano dall'alto della Catena di Comando Celeste> rispose Castiel.
<Quanto in alto?>.
<Parecchio>.
<Va bene, e come aggiriamo l'ostacolo?> gli chiese il maggiore.
<Di quale ostacolo stai parlando?>.
<Della connessione amorosa Sam e Lilith! Come impediamo che avvenga?>.
<Quello che il Profeta ha scritto non può essere modificato. Quello che lui ha visto è destinato ad avvenire> rispose l'angelo.
Lanciai uno sguardo a Dean, che sbarrò gli occhi. 

Arrivammo di corsa al motel. 
Guardai l'insegna e mi irrigidii.
Feci girare Dean e anche lui si bloccò.
L'insegna del Toreador motel si era rotta e, illuminate, c'erano solo le lettere R-E-D.
Red motel. 
Quello del libro.
Entrammo di corsa nella stanza, prendendo gli zaini.
<Forza, andiamo via!> esclamò il maggiore.
<Cosa? Dove?> chiese Sam confuso.
<Ovunque. Via da questo motel, via da questa città. Ce ne andiamo, anche a costo di nuotare> risposi.
Sam se ne stava in piedi non convinto.
Il fratello si girò.
<Dove sono finiti i sacchetti per le maledizioni?>.
<Li ho bruciati> rispose il minore.
<Che cosa?!> esclamai.
<Sentite, se Lilith sta arrivando, e mi sembra un grande se->.
<No no no, è più di un se> lo interruppe il maggiore <Chuck non è un sensitivo. È un Profeta>.
<Castiel è apparso. Chuck sta scrivendo il Vangelo dei Winchester> aggiunsi.
<Quindi?> chiese il minore.
<Quindi andiamocene>.
<No> protestò Sam facendo girare di scatto il fratello.
<Lilith ti farà a pezzi>.
<Può darsi di si, ma può darsi di no> rispose il minore.
<Pensi di poterla battere?> gli chiesi.
<C'è solo un modo per scoprirlo. Voglio che si esponga. Lo so che state pensando, che passerò al lato oscuro> rispose Sam.
<Si! Ho visto come ti comporti ultimamente. Ho visto di che cosa sei capace! Lo so che hai fatto a pezzi Alastair come se niente fosse!> esclamò Dean e Sam si voltò verso di me ed io abbassai lo sguardo colpevole <E Castiel mi ha detto che stai usando i tuoi poteri e che stai diventando più forte. Solo che non sappiamo come e perché>.
<Non è come pensi->.
<E allora com'è, Sam? Perché io non so più che pensare!> lo interruppe Dean.
Il fratello non rispose, tenendo lo sguardo basso.
Il maggiore si girò, riprendendo lo zaino e andando verso la porta, per poi fermarsi.
<Allora, vieni o no?> gli chiese.
<No> rispose quello.
Dean arrivò davanti la porta, ma lasciò lo zaino in stanza, per poi uscire. 
Rimasi in camera con Sam e mi avvicinai a lui, mettendogli una mano sulla spalla.
<Sam, ti prego->.
<Ho detto no!> ripetè lui scansando la mia mano.
<Sam, è tuo fratello, meritava di sapere. E, anche se fosse, ne sarebbe venuto a conoscenza da Castiel->.
<Non mi importa di Castiel! Tu gliel'hai detto quando ti avevo espressamente chiesto di non farlo! Lo sai quanto io mi senta tradito in questo momento?!> mi interruppe alzando la voce.
<Senti, l'ho fatto per il tuo bene->.
<Si, voi fate tutto per il mio bene. Ma vi siete mai chiesti che cosa voglio io per il mio bene?> mi chiese avvicinandosi.
<Sam->.
<Ti do io la risposta, no> mi interruppe ancora <Quindi torna da mio fratello e basta>.
<Ecco, è proprio questo l'atteggiamento che ti frega. Perché, vedi, è proprio per smentire questi tuoi comportamenti che noi continueremo a fare quello che stiamo facendo> risposi sostenendo il suo sguardo di fuoco, per poi uscire.
Trovai Dean mentre correva verso l'Impala, così lo fermai per chiedergli spiegazioni.
<Sali, ti spiego in macchina>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora