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Mi sentii scuotere e aprii gli occhi, con un gran mal di testa.
Mi ritrovai davanti Dean e mi agitai.
<No, ti ho detto che non voglio stare con te!> iniziai ad esclamare, ma lui mi prese per le spalle.
<Claire, sono io. L'io del 2009> disse quello ed io, dopo un attimo di perplessità, lo riconobbi dalla giacca blu che indossava.
Mi aiutò a liberarmi.
Il palazzo di fronte a noi si illuminava per i continui colpi di pistola che si sentivano dall'esterno.
Corremmo all'entrata dal retro, bloccandoci a quella visione.
Dean era per terra, con un piede che gli bloccava la gola. Con uno scatto di quello, il suo collo fece un suono macabro, rompendosi.
Sam si girò verso di noi, con indosso un completo completamente bianco.
Tuoni e fulmini risuonavano nell'aria, facendoci sobbalzare.
<Oh, ciao ragazzi> ci salutò un attimo sorpreso <Ma che belle sorpresa. Avete fatto molta strada per vedere questo>.
Noi alzammo il mento in segno di sfida.
<Beh, accomodati. Uccidici>.
<Uccidervi? Non credete che la cosa sia un po' eccessiva?> controbatté quello, per poi sospirare <Mi dispiace, deve essere molto doloroso parlare con me in questa veste. Ma doveva essere Sam, non c'era scelta>.
Quello si avvicinò al maggiore, facendo per mettergli una mano sulla spalla, ma l'altro si spostò di scatto.
<Non devi avere paura di me, Dean. Cosa credete che voglia fare?>.
<Magari friggere l'intero pianeta?!> ipotizzai.
<Perché? Perché dovrei distruggere una cosa così straordinaria? Bellissima in tutti i suoi aspetti, l'ultima perfetta creazione di Dio?> commentò quello <Avete mai saputo di come ho perso la sua grazia?>.
<Non vorrai raccontarci la favola della buonanotte, vero? Non ho più bile nello stomaco> commentò il maggiore con sdegno.
<Lo sapete perché Dio mi ha cacciato?> continuò quello <Perché io lo amavo più di ogni altra cosa. Ma poi Dio creò...voi, delle orrende scimmie. E chiese a tutti noi di inchinarci davanti a voi e di amarvi più di Lui> iniziò a raccontare con un tono così calmo per quella situazione da metterci una terribile angoscia <Io dissi: "Padre non posso. Questi esseri umani sono imperfetti, peccatori". E per questo Dio ordinò a Michele di cacciarmi all'inferno> concluse a denti stretti, preso da ricordi spiacevoli <Ora ditemi, la punizione fu equa per il crimine? Soprattutto considerando che avevo ragione. Guardate cosa sei miliardi di voi hanno fatto a questo pianeta e quanti di voi incolpano me per questo>.
<Non ci prendi in giro, lo sai, vero? Avere compassione per il Diavolo è una stronzata> rispose il maggiore <Io so bene che cosa sei>.
<Che cosa sono?>.
<Sei come gli altri, solo amplificato. La stessa razza di scarafaggio che schiacciamo da tutta la vita. Uno schifoso, malefico, verme strisciante. Un sovrannaturale pezzo di merda> rispose Dean con amarezza e disprezzo <L'unica differenza fra te e loro è la dimensione del tuo ego>.
Quello sorrise leggermente.
<Tu mi piaci, Dean. Capisco che cosa gli altri angeli vedono in te> disse, per poi girarsi verso di me <E anche Claire> continuò sorridendomi <Andate pure. Ci rivedremo presto> concluse voltandoci le spalle.
<Ti conviene ucciderci ora!> gli urlai da dietro e lui si girò confuso.
<Scusa?>.
<Ti conviene ucciderci ora o vedrai che, prima o poi, saremo noi ad uccidere te e non ci fermeremo->.
<So che non lo farete. So anche che Dean non dirà sì a Michele. E so che non ucciderete Sam> mi interruppe <Qualsiasi cosa voi facciate, finirete per ritrovarvi sempre qui. Qualsiasi scelta voi facciate, qualsiasi dettagli voi alteriate, noi finiremo per ritrovarci sempre qui. Io vinco> continuò con quel suo tono di voce calmo <Perciò, ho vinto>.
<Ti sbagli> lo contraddisse il maggiore.
Quello sorrise ancora.
<Ci vediamo fra cinque anni>.
Un altro tuono ci fece sussultare e, quando riaprimmo gli occhi, Lucifero era sparito.
Ci girammo, ritrovandoci Zaccaria davanti.

Ci riportò al nostro tempo e nella nostra stanza.
<Ora avete visto? Avete visto cosa succede? Dean. tu sei la sola persona che può provare al Diavolo che si sbaglia. Basta che dici sì> disse quello.
<E chi mi dice che non è un altro dei tuoi trucchi? Una specie di abracadabra?->.
<Il tempo dei trucchi è finito> lo interruppe quello, avvicinandosi <Consegna il tuo corpo a Michele. Di sì e potremmo colpire prima che Lucifero arrivi a Sam, prima che miliardi di esseri umani muoiano>.
Il ragazzo abbassò il capo, voltandogli le spalle.
Mi avvicinai a lui, mettendogli una mano sulla spalla per infondergli coraggio.
<No> rispose sicuro.
<No? Mi stai dicendo che non hai imparato la lezione?!> esclamò irritato l'angelo, per poi girarsi verso di me <E tu? Convincilo a fare la cosa giusta! C'eri anche tu. Vuoi che tua madre o che tu stessa muoia?!>.
<Oh, ma abbiamo imparato una lezione. Solo non quella che volevi insegnarci> risposi sfidandolo con lo sguardo.
<Beh, allora dovrò insegnarvela ancora, perché adesso vi ho in pugno e non vi lascerò->.
Zaccaria non potè finire le sue minacce inutili, perché Castiel ci teleportò su un ciglio di una strada.
<Che tempismo, Castiel!> esclamammo.
<Avevamo un appuntamento> rispose quello <Come vi ha trovato Zaccaria?>.
<È una lunga storia. Però stiamo lontani dai testimoni di Geova> gli risposi.
Dean estrasse il telefono dalla tasca, componendo un numero.
<Che stai facendo?> gli chiese confuso l'angelo.
<Qualcosa che avrei dovuto fare dal principio> rispose quello, lanciandomi uno sguardo al quale risposi con un sorriso.

In lontananza vedemmo una macchina avvicinarsi e sapevamo già chi fosse.
Sam uscì dalla vettura, venendoci in contro.
Dean estrasse la lama demoniaca e il fratello sussultò un attimo.
Il maggiore gli porse il coltello.
<Se fai sul serio, se vuoi tornare, porta questo con te. Sarai arrugginito> gli disse e quello lo prese in silenzio <Senti, mi dispiace. Dimmi quello che ti pare. So solo che avevo torto>.
<Come mai hai cambiato idea?> gli chiese.
<È una lunga storia. Penso che forse siamo uno il tallone d'Achille dell'altro. Magari troveranno un modo per dividerci, io non lo so. Ma siamo tutto ciò che ci resta. Inoltre, così, resteremo umani> rispose il maggiore.
Il fratello si girò verso di me.
<Anche tu hai cambiato idea?> mi chiese un po' timoroso.
<Ma certo, Sam. Non dovevamo allontanarti, non dovevamo. Si, saremo anche il punto debole dell'altro, ma insieme siamo più forti di quanto potremmo mai essere da soli> risposi.
<Grazie. Grazie davvero. Non vi deluderò> disse il minore.
<Lo sappiamo>.
<E ora che si fa?> ci chiese Sam e noi ci lanciammo uno sguardo di comune accordo.
<Ci costruiamo il nostro futuro> rispose il maggiore.
<Credo che non abbiamo altra scelta>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora