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Rientrai in casa per cercare dei fazzoletti per il naso sanguinante.
In cucina trovai mia madre che, appena mi vide, si avvicinò preoccupata.
<Ma che è successo?> mi chiese subito.
<La tua cara Elizabeth ha un discreto pugno> risposi cinica, prendendo dei tovaglioli.
<Avete fatto una rissa? Voi due?! Ma dico siete impazzite?!> esclamò alzando la voce ed io, a quel tono, contrassi la faccia.
<Mamma, per favore, non urlare> le dissi sentendo la testa pesante <Comunque, non è successo niente, stai tranquilla> aggiunsi sedendomi sul divano, tenendo la testa alta.
<"Non è successo niente"? "Stai tranquilla"? Ma ti senti quando parli?!> esclamò <Come l'hai conciata Elizabeth? Sta bene?>.
<Tranquilla, ha solo qualche livido. Ringrazia Dean che mi ha fermata e adesso calmati> risposi con noncuranza.
<Calmarmi?! Ma mi conosci?!->.
<No, mamma, non ti conosco infatti! Dato che è da 13 anni che non ci vediamo!> la interruppi bruscamente girandomi di scatto.
Lei assunse un'espressione ferita e abbassò lo sguardo sul pavimento.
Mi passai una mano sul viso.
<Scusami, mamma, non volevo urlarti contro. È solo che non sono più abituata a questo genere di conversazione> dissi dispiaciuta <E poi stanno succedendo così tante cose e io...non lo so> sospirai afflitta.
Lei si avvicinò, mettendomi una mano sulla spalla.
<Tu e Dean state in crisi?> chiese.
<No, è solo che lui e Sam litigano per ogni minima cosa. Faccio del mio meglio per tenerli insieme, ma loro continuano incondizionatamente> risposi.
<È normale, sono fratelli. Anche tu e tuo Chris litigavate ogni giorno>.
<Lo so, ma non voglio che si perdano come ci siamo perse noi. È mio compito tenerli uniti> continuai e lei sorrise, accarezzandomi leggermente i capelli.
<Hai sempre messo al primo posto i bisogni degli altri. Lo facevi anche quando eri piccola>.
Mi godetti le sue carezze che mi erano tanto mancate.
<Quindi che cosa dovrei fare adesso?> le chiesi.
<Vai da Elizabeth e scusati con lei> rispose quella.
<Ma mamma!->.
<Claire> mi interruppe lei con il suo tono autoritario <Elizabeth è una brava ragazza, ma ha un carattere particolare. Scusati e vedrai che la situazione si risolverà. Non potete lavorare insieme se siete sul piede di guerra>.
Sbuffai, annuendo, per poi andare a cercare la ragazza.

La trovai sul retro, seduta su un ceppo di un albero a leggere un libro.
Mi avvicinai indecisa sul da farsi.
Quella non alzò nemmeno lo sguardo.
<Che stai leggendo?> le chiesi per iniziare un discorso.
<Un libro>.
<No guarda, pensavo l'etichetta dello shampoo> ribattei sarcasticamente.
La ragazza alzò gli occhi al cielo, dandomi le spalle.
<Senti, non volevo nemmeno venire qui->.
<Allora perché sei venuta?> mi interruppe.
<Perché mia madre mi ha detto di parlarti> risposi.
<Oh, quindi tu fai tutto quello che ti dice tua madre?>.
<No, ma si preoccupa per te e mi ha detto che sei una brava ragazza. E se le stai a cuore, vuol dire che qualcosa di buono ce lo dovrai pur avere> risposi cercando di restare calma.
<Quindi cosa? Vuoi fare la pace?>.
<Semplicemente, per lavorare insieme c'è bisogno di fiducia> risposi tranquillamente.
<Fino a poco fa non ti fidavi di me>.
<Non sto dicendo che adesso io mi fida. Sto solo dicendo che potremmo provare a darci una seconda chance> controbattei.
<E io cosa ci guadagno?> mi chiese perplessa assottigliando gli occhi.
<Degli alleati in più e maggiore probabilità di ritrovare tua madre viva>.
Lei ci pensò un attimo.
<Ci sto solo se mi chiedi scusa per tutto quello che mi hai detto e per il pugno> propose la ragazza.
Sospirai stizzita.
<Mi dispiace di averti detto quelle cose e di averti dato un pugno, anche se me l'hai dato prima tu> la accontentai.
<A proposito, la prossima volta pensaci due volte prima di insultare una cacciatrice> mi minacciò.
<Beh, penso che anche tu abbia capito che non devi provocare me> controbattei.
<In effetti il tuo non è stato male come pugno> si complimentò leggermente la ragazza.
<Lo so. Anche il tuo destro è stato discreto>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora