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<Volete Anna? Perché?> chiese non capendo Sam.
<Levatevi dai piedi!> ordinò Uriel avvicinandosi di un passo.
<Sentite, so che lei capta le chiamate di voi angeli, ma non è una buona ragione per farla fuori, no?> esclamò Dean.
<Sta tranquillo, la ucciderò gentilmente> rispose con un sorriso malefico Uriel.
<Siete proprio dei figli di puttana, lo sapete?!> commentai.
<Si, ma questo non cambia le cose> rispose Castiel <Allora?>.
<Che cosa?! Anna è una ragazza innocente!>.
<È tutt'altro che innocente> ci contraddisse Castiel con un tono serio.
<Che cosa vorresti dire?> chiese confuso Sam.
<Che lei è peggio di questa specie di diavolo che ti scopi> rispose Uriel lanciando uno sguardo a Ruby <Quindi, dateci subito quella ragazza!>.
Noi ci lanciammo uno sguardo.
<Ci dispiace, trovatene un'altra> rispose il maggiore con un sorrisino beffardo.
<Provate su JDate> proposi.
<E chi ce lo impedirebbe? Voi tre o questa puttana demoniaca?!> esclamò Uriel prendendo per il braccio Ruby e scaraventarla al muro, per poi prenderle la gola.
Facemmo per attaccare i due angeli, ma una luce bianca li investì e loro scomparvero.
Andammo nel retro, dove trovammo la ragazza appoggiata al mobile con le braccia insanguinate.
La facemmo subito sedere e le fasciammo i tagli.
Sullo specchio aveva disegnato col suo sangue un simbolo.
<Li hai uccisi?> gli chiese il maggiore.
<No, li ho mandati via. Molto lontano> rispose lei.
<Ma come ci sei riuscita?>.
<Ho pensato fortemente a quello, ma non so come ho fatto> rispose lei riferendosi al simbolo.
La lasciammo riposare, mentre noi uscimmo dalla stanza.
<Questa ragazza diventa sempre più interessante> commentò il minore.
<Sono d'accordo. Ma che vuol dire "è tutt'altro che innocente"?> chiese il maggiore, ma noi scrollammo le spalle.
<Ma avete visto cosa ha fatto?! Non avevo mai visto un simbolo del genere. Questa è roba seria> esclamai.

Ci dividemmo e, mentre i due fratelli andarono a cercare più informazioni sulla ragazza, io la portai nel bunker di Bobby, che al momento si trovava a Santo Domingo.
I ragazzi ritornarono dopo poco, avendo scoperto che, a due anni a mezzo, la ragazza diventava isterica ogni volta che suo padre le si avvicinava, perché era convinta che quello non fosse il suo vero padre e che, quello vero, fosse talmente arrabbiato con lei da volerla morta. Per questo fu presa in cura da uno psicologo e sembrava che avesse risolto ogni cosa, fino ad ora.
<Chissà che cosa nasconde> esclamò Dean.
<Perché non me lo chiedete direttamente?!> disse la voce di Anna alle nostre spalle, con le braccia conserte.
<Non dovevi tenerla d'occhio?> disse Dean riprendendo il demone accanto alla ragazza.
<È quello che sto facendo!> rispose quella.
<Scusa, hai ragione, Anna. C'è qualcosa che vuoi dirci?> le chiesi.
<A che proposito?>.
<Secondo gli angeli sei colpevole di qualcosa. Perché sostengono questo?> continuò il minore.
<Ditemelo voi. Ditemi voi perché la mia vita è stata distrutta in questo modo! E perché i miei genitori sono morti! Io non lo so, ve lo giuro> rispose lei <Darei qualunque cosa pur di saperlo>.
<Forse c'è una persona che potrebbe scoprirlo> rifletté Dean, facendoci girare verso di lui.

Dopo un paio d'ore sentimmo dei passi scendere per le scale.
<Siamo arrivati!> ci avvisò il maggiore e noi gli andammo in contro.
<Pamela!> esclamò il minore avvicinandosi alla donna ormai cieca.
<Sam, sei tu?> chiese lei, per poi mettergli una mano sul sedere, facendolo sobbalzare <Ecco il tuo bel culetto sodo! Puoi farci rimbalzare un nichelino sopra!>.
<Pamela, è un piacere rivederti> la salutai e lei si girò verso di me.
<Claire! Fortunata te che stai sempre in mezzo a questi bei ragazzoni> esclamò lei di rimando <So che siete proprio voi e che quella è un demone e che quella povera ragazza è Anna>.
Pamela fece stendere la ragazza sulla branda nel bunker e la ipnotizzò.
<Ora dimmi, Anna, come fai ad essere in contatto con gli angeli? E come conoscevi quell'incantesimo?>.
<Non lo so, l'ho solo fatto> rispose quella con gli occhi chiusi.
<Tuo padre come si chiama?>.
<Richard Milton>.
<Molto bene, ora voglio che tu torni indietro con la mente, a quando eri molto giovane e avevi solo due anni>.
<No, non voglio> protestò la ragazza agitandosi, ma la donna cercò di calmarla, ponendole altre domande sempre inerenti al padre.
Anna scuoteva la testa e tremava.
Iniziò ad urlare e la porta del bunker si chiuse dietro di noi.
Le lampadine esplosero.
Dean si provò ad avvicinare, ma la ragazza scaraventò via.
La donna fece riprendere coscienza alla ragazza.
<Grazie Pamela, mi hai aiutata molto. Ora finalmente mi ricordo> disse quella.
<Ricordi cosa?>.
<Sono un angelo> rispose Anna, lasciandoci impietriti.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora