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Giorno 1...

Aprii gli occhi, chiudendoli all'istante all'improvvisa luce bianca su di me.
Abituandomi alla luce, mi guardai intorno, cercando di capire dove mi trovassi.
Ero stata legata ad una sedia con una corda con un nodo fin troppo lento.
La stanza apparteneva sicuramente ad un luogo abbandonato a giudicare dalla muffa sui muri e dalla sporcizia per terra. Si capiva che non era la prima volta che qualcuno veniva rinchiuso qui dalle macchie di sangue rinsecchito.
La porta si aprì di scatto, rivelando le figure di quattro uomini, seguiti subito dal capo dei bastardi in persona, Alastair.
<Bene, vedo che ti sei svegliata> commentò lui avvicinandosi con un grande sorriso, che ricambiai falsamente.
<Già, per tua sfortuna>.
<Beh, questo lo capiremo tra non molto, tesoro> ribatté lui.
<Ah si?>.
<Si, quando ti farò esattamente quello che ho fatto al tuo ragazzo> rispose girandomi intorno.
<A proposito di questo> dissi, per poi sputargli ai piedi <Con il mio più grande affetto>.
Lui si sistemò la giacca, abbottonandosi il bottone centrale.
<Allora penso che il mio regalo ti piacerà alquanto, tesoro> ribatté lui, per poi uscire dalla stanza e lasciarmi da sola con i quattro energumeni.
<Quattro contro una, eh? Mi sento quasi lusingata> commentai.
Mi liberai facilmente dalla corda, mettendomi in posizione di difesa.
<Dovreste imparare a fare meglio i nodi>.

Quello di fronte con i baffi fu il primo a farsi avanti.
Mi si gettò addosso con un pugno, che schivai facilmente.
Alle spalle, quello con l'orecchino mi spinse in avanti e l'altro mi diede un pugno allo stomaco a tradimento.
Risposi facendo uno sgambetto a entrambi, ma, quando stavo per lanciarmi su di loro, gli altri due mi bloccarono le braccia.
I due a terra si alzarono.
Feci per ribellarmi, ma non mollavano la presa.
Un destro mi colpì dritto sulla mascella, facendomi girare la testa.
<Wow, siete proprio dei rammolliti!> esclamai per provocarli.
Un sinistro mi arrivò sullo zigomo.
<Avanti femminucce!>.
Un altro pugno e il naso prese a sanguinare.
Un altro ancora e il sapore del ferro si diffuse nella mia bocca.
Facendo forza sulle braccia, diedi un calcio frontale ai due, allontanandoli.
Spinsi al muro l'uomo che mi bloccava il braccio destro, liberandomelo, per poi dare un bel montante al mento all'altro.
Mi abbassai, schivando un attacco, per poi, con una piroetta, arrivargli al fianco. Gli diedi, con tutta la forza, un pugno sulla tempia e l'uomo svenne.
Saltai sulle spalle di un altro, circondandogli il collo con le braccia.
Lui, soffocando, indietreggiò fino a farmi sbattere la schiena al muro.
Con una mossa veloce, gli girai la testa e il suo collo si ruppe.
Mi rimisi in posizione di difesa, pulendomi il sangue dalla faccia.
Gli ultimi due rimasti non si mossero.
<Cosa c'è, avete paura?>.
Dalla porta entrarono altri uomini. Tanti altri uomini.
Erano almeno una decina.
<Bene, vedo che giocate sporco>.
Mi gettai all'attacco e per un bel po' resistetti ai loro colpi.
Poi riuscirono a circondarmi.
Rimasi a girarmi intorno con i nervi a fior di pelle, in attesa che qualcuno attaccasse.
Si lanciarono tutti insieme su di me e non ce la feci a contrattaccare.
Mi sopraffecero, iniziando a colpirmi ripetutamente con pugni e calci.
Cercai di pararmi rannicchiandomi su me stessa, come un riccio, e mi parai la testa con le mani.
Provai più volte a rialzarmi, ma loro continuavano a mandarmi giù. Ancora e ancora.

<Va bene va bene, basta adesso o la ucciderete!> esclamò la voce di Alastair appena entrato nella stanza.
I suoi uomini finalmente si fermarono.
Ripresi a respirare, nonostante le fitte alle costole ad ogni ansito.
Due mi alzarono, prendendomi di peso.
Il demone si avvicinò, alzandomi il volto con la sua mano.
<Ed io non voglio che muoia. O almeno, non ancora> continuò lui. 
Con uno strattone mi liberai della sua mano sul mio viso.
<Quanta paura hai?> gli chiesi alzando il mento in segno di sfida <Direi tanta se lasci fare tutto il lavoro sporco ai tuoi cani da guardia>.
Lui scoppiò in una fragorosa risata.
<Paura? Io? Di te? Ma non prendermi in giro!> esclamò divertito <Ho torturato anime di persone ben peggiori di te, credimi. Tutto questo lo faccio solo per divertirmi un po' e anche per non sporcare uno dei miei abiti migliori>.
In risposta gli sputai addosso, macchiandogli la camicia bianca di sangue.
<A quanto vedo, non ti importa granché. Dovrebbe>.
<E perché mai? Sentiamo bastardo>.
<Beh, pensa quanto starà male il tuo povero e caro Dean a vedere il tuo cadavere martoriato, spezzato, quasi irriconoscibile> rispose lui girandomi intorno <E poi, distrutto dal dolore di aver perso un'altra persona a lui cara, inizierà a cercarmi.
<E quando mi avrà trovato, farà di tutto per uccidermi e indovina?> continuò <Morirà provandoci> sussurrò entusiasta a quel pensiero, per poi avvicinarsi al mio orecchio.
<E tutto questo, sarà solo e soltanto colpa tua e della tua arroganza e insolenza>.
<Quindi cosa, se mi comporto bene non mi ucciderai?> gli chiesi con un sopracciglio alzato.
<Oh no no, ma potrei decidere di darti una morte veloce e abbastanza indolore> rispose lui.
<Beh, la vuoi sapere una cosa?> chiesi, per poi, senza aspettare un'effettiva risposta, colpirlo al petto con un calcio frontale, facendolo allontanare. 
Colpii il retro del ginocchio di quello che mi bloccava a sinistra, facendolo inginocchiare. 
Gli tirai una ginocchiata al mento e lui mi lasciò. 
Stesi a terra anche l'altro, per poi avventarmi sul demone. 
Lo spinsi di schiena al muro, sfilandogli una lama che aveva addosso e puntandogliela al collo. 
<Niente di tutto quello che hai mente succederà, perché noi ti fermeremo. Costi quel che costi!> continuai.
Lui sorrise compiaciuto.
Mi afferrò il braccio con cui tenevo il coltello e, senza una minima fatica, si liberò, per poi bloccarmi a sé.
<Sai, mi dispiacerà deturpare questo piacevole corpicino> sussurrò al mio orecchio, facendomi venire il voltastomaco. 
Provai ad attaccarlo nuovamente, ma lui mi bloccò il destro e lo piegò, rompendomelo.
Urlai mentre continuava a storcermi il braccio.
<Puoi provare quello che vuoi, ma non riuscirai a salvarti> continuò lui.
<Riuscirò a scappare, stanne pur certo! Non importa quali torture mi infliggerai! Io non mi piegherò mai!> esclamai a denti stretti.
<Sono riuscito a spezzare il tuo ragazzo. Riuscirò a fare lo stesso con te>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora