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Arrivammo il prima possibile alla casa nel bosco.
Corsi verso la porta con il cuore in gola.
Non me lo sarei mai perdonato se fosse accaduto qualcosa a mia madre.
L'avevo appena ritrovata, non potevo perderla di nuovo.
La porta si aprì, rivelando la figura accogliente di mia madre.
<Claire->.
Non la lasciai nemmeno iniziare che mi fiondai nelle sua braccia, stringendola.
<Mamma!> esclamai tirando un sospiro di sollievo <State bene? Sei ferita? Vi ha attaccate qualcuno? È entrato un mostro in casa? Che è successo?> le chiesi a raffica appena ci sciogliemmo dall'abbraccio.
<Claire, sta tranquilla, io sto bene, non siamo ferite e nessuno è entrato in casa> rispose la donna.
<E allora cosa->.
<Mia madre è stata rapita> mi interruppe la voce spezzata di Elizabeth.
Sam le corse in contro, abbracciandola forte.
Lei affondò la testa nel suo petto, quasi aggrappandosi alla giacca.
Ci mettemmo intorno a lei, che si sedette su una sedia.
Mia madre le porse un bicchiere d'acqua, che quella accettò volentieri.
<Raccontaci tutto quello che è successo> le disse delicatamente il minore, accarezzandole la schiena.
<Ogni giorno io chiamo mia madre. Ogni giorno. E, una settimana fa, non mi ha risposto. Ho provato e riprovato, ma era sempre staccato. E lei non lascia Mai il telefono staccato> raccontò Elizabeth.
<Magari è solo un caso> ipotizzai, ma lei mi fulminò con lo sguardo.
<No, perché, quando sono andata a casa sua per controllare, lei non c'era e il suo telefono era lì> mi contraddisse.
<Hai un'idea su chi potrebbe averla rapita?>.
<Sono stati dei demoni> rispose secca la ragazza.
<Come fai ad esserne sicura?> le chiesi incrociando le braccia al petto.
Quella si alzò in piedi, assottigliando gli occhi.
<Non dimenticare che sono una cacciatrice anch'io> rispose con tono glaciale, riservandomi un'occhiataccia <Comunque, sono ritornata ieri, per vedere se era tornata, e, all'ingresso di casa sua, ho trovato tracce di zolfo. Poi vi ho chiamati> disse <I demoni non sono riusciti ad entrare per le trappole del diavolo> aggiunse precedendo un'altra domanda.
<Perché i demoni dovrebbero rapire tua madre? E come sai che è stata rapita?> le chiesi ancora sospetta sulla situazione.
<Perché quei bastardi hanno scritto un messaggio sui muri e volevo il vostro aiuto per interpretarlo>.

Ci condusse davanti la casa della madre di Lizzie, dove fuori, a caratteri cubitali, era stato scritto col sangue: "La strega per gli iniziatori dell'Apocalisse".
<Sapete chi sono questi "iniziatori dell'Apocalisse"?> ci chiese la ragazza e noi annuimmo.
<Siamo noi. È un messaggio per noi> rispose il minore con sguardo colpevole.
<Ma in che senso "dell'Apocalisse"?> chiese ancora Elizabeth.
Sam fece per aprire bocca, ma lo precedetti.
<Noi siamo quelli che hanno dato il via all'Apocalisse biblica liberando Lucifero dalla gabbia>.
<Cosa? Lucifero? E perché l'avete fatto?>.
<Non lo sapevamo>.
<Nel messaggio si parla di una strega. Ma che strega?> chiese il maggiore cambiando argomento.
Mi girai guardinga verso la ragazza, che aveva distolto lo sguardo.
<Elizabeth, di che strega sta parlando?> le chiesi sospettosa.
Lei abbassò la testa.
<Di mia madre> rispose.
<Tua madre è una strega?!> esclamarono sconvolti i due fratelli e quella annuì.
Improvvisamente tutto sembrò più chiaro.
<Ecco perché non volevi dirci di più su quell'intruglio. Perché era opera di tua madre!> esclamai.
<Si, ma lei è buona. Non è come le altre!> protestò la ragazza.
<È una strega!>.
<Se non avesse fatto quell'intruglio adesso saresti bella che andata!> ribatté lei alzando la voce.
<Questo non c'entra! Le streghe sono mostri senza cuore che maledicono persone per i propri tornaconti!> alzai anch'io la voce.
<No, lei non è così! Non ha mai usato la magia per scopi malvagi> controbatté ancora, per poi guardare gli altri due <Mi dovete credere! Lei non è un mostro!>.
<Sapevo che c'era qualcosa di sbagliato in te> commentai con disprezzo.
Quella si lanciò verso di me e, prima che potessi fermarla, mi diede un pugno dritto in faccia, facendomi indietreggiare.
Mi tastai il naso, sentendo un liquido colare.
Le dita si macchiarono di rosso sangue.
La rabbia mi ribollì nelle vene, mentre un sorrisino compiaciuto si formava sulla faccia della ragazza.
La attaccai, restituendole il favore e sorridendo anch'io compiaciuta.
Quella fece per riattaccarmi e stavolta io ero pronta, ma i due fratelli ci bloccarono, separandoci.

Cercai di ribellarmi alla presa del maggiore, ma quello mi tenne ferma.
<Claire, calmati. Calmati!> esclamò con tono autoritario.
<No, hai sentito e visto anche tu!>.
<Si, ma neanche tu ci sei andata leggera>.
Sam, dopo aver fatto calmare Elizabeth, venne da noi con uno sguardo di disappunto.
<Non c'era bisogno di fare tutta quella scenata, Claire> disse con tono di ammonimento <Si, sua madre è una strega, e quindi?! Ha così tanta importanza?>.
<Sam, è una strega. Noi le streghe le cacciamo e piantiamo un proiettile in mezzo ai loro occhi> risposi.
<Però non ha tutti i torti, Sam> concordò il maggiore <Voglio dire, abbiamo provato a chiedere aiuto a Gabriele e guarda com'è andata>.
<Cos'è, adesso tutte le streghe sono cattive?!>.
<Ne hai mai incontrata una buona?> ribattei.
<Ascoltatemi, ho parlato con Lizzie e lei mi ha assicurato che sua madre non ha mai fatto del male> disse il minore.
<Oh e adesso ti fidi di lei?!> esclamai stizzita.
<Si, certo che mi fido!>.
<Ovviamente> commentò sussurrando il fratello e l'altro si girò verso di lui.
<Che vorresti dire con questo?> chiese Sam.
<Prima Ruby, adesso Elizabeth. Ti vai a fidare sempre di chi non dovresti> rispose il maggiore.
<Certo che non riesci proprio a mandarla giù quella questione! Ti ho chiesto scusa mille volte!> ribatté il minore.
<Eppure continui a fare sempre gli stessi errori>.
Sam fece per ribattere, ma io mi contrapposi tra i due.
<E basta adesso! Diamoci tutti una calmata!> esclamai a gran voce e loro si zittirono <Possiamo concentrarci un momento su ciò che dobbiamo fare adesso?>.
<Secondo me dovremmo aiutare Lizzie> disse subito Sam.
Io e il maggiore non eravamo convinti e lui se ne accorse.
<Ascoltatemi, abbiamo la possibilità di scoprire dove si nasconde il diavolo. Seguiamo questo caso e prenderemo due piccioni con una fava> continuò il minore, suscitando l'interesse dei due.
<Quindi il tuo piano è quello di aiutare Elizabeth e nel frattempo interrogare i demoni> sintetizzai e quello annuì <Non sembra malissimo come piano>.
Mi voltai verso il maggiore, che annuì deciso.
<Bene, ci stiamo. Però terrò Elizabeth sott'occhio. Io non mi fido>.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora