Sam ritornò in stanza, facendoci alzare la testa dalle pistole che io e il fratello stavamo pulendo.
Ci lanciò qualcosa e Dean lo prese al volo confuso.
<Sono sacchetti contro il malocchio. Con questi gli angeli e i demoni non ci troveranno> spiegò il ragazzo <Li ho fatti io. L'ho imparato da Ruby>.
<A proposito, come stai? Desideri ancora sangue demoniaco?> gli chiese il fratello.
<È strano, a dire la verità sto bene. Nessun tremore o febbre. È come se, salito su quell'aereo, mi fossi disintossicato> rispose quello, per poi abbassare il capo <Sentite->.
<Sam> lo fermò subito Dean <Va tutto bene, non devi dire nulla> disse riprendendo la pulizia della sua pistola.
<Beh, menomale, perché che accidenti potrei dire? "Mi dispiace"? "Scusate, ho incasinato tutto"? Niente renderebbe giustizia> disse amaramente Sam <Comunque, non c'è nulla che io possa fare o dire per poter rimediare->.
<Sam, è tutto ok. Ti abbiamo già detto che non c'è bisogno che tu dica nulla> lo fermai stavolta io, alzando gli occhi dal fucile a pompa sul tavolo.
<Si invece, ce n'è bisogno!> controbatté lui avvicinandosi <Claire, ti ho quasi uccisa! Questo non va bene!>.
<Ma perché ne dobbiamo parlare per forza?!> esclamò infastidito il maggiore <Abbiamo fatto un casino, ma aggiusteremo le cose come abbiamo sempre fatto>.
<Esattamente. È stata solo un'altra caccia. Quindi, come prossima mossa, dobbiamo scoprire dove si nasconde il diavolo> concordai.
Il minore abbassò il capo, annuendo debolmente.
Qualcuno bussò alla porta e, confuso, Sam andò ad aprire.
Sulla soglia della porta c'era una ragazza che, appena vide il minore, restò senza fiato.
<Tutto bene?> le chiese lui.
<Sam, sei davvero tu?> gli chiese di rimando lei, allungando la mano verso il suo petto <E sei così in forma!>.
<Ci conosciamo?>.
<No, ma io conosco te. Tu sei Sam Winchester e tu sei-> rispose lei, per poi girarsi verso il maggiore e la sua espressione divenne quasi delusa <Non come immaginavo>.
<E tu chi sei?> le chiesi con le braccia incrociate mettendomi al fianco del maggiore e i suoi occhi si illuminarono.
<Tu sei Claire! A proposito, state benissimo insieme!> esclamò lei, per poi entrare nella stanza <Comunque io sono Becky. Ho letto tutto su di voi, ragazzi. E ho anche scritto un paio di storie> rispose lei, per poi abbassare lo sguardo con imbarazzo <Ad ogni modo, il signor Edlund mi ha detto dov'eravate>.
Chuck?
<Ha un messaggio per voi, ma gli angeli lo stanno controllando. A proposito, bel salto di qualità, perché i demoni iniziavano a stancare->.
<Va bene, abbiamo capito> la fermò il minore <Qual è il messaggio?>.
<Ha avuto una visione: "la spada di Michele è sulla Terra. Gli angeli l'hanno perduta> rispose quella.
<Lui sa dove si trova?>.
<In un castello su una collina di 42 cani. Non ha alcun senso, ma è quello che ha detto> rispose lei, per poi avvicinarsi ancora al petto di Sam <Ho memorizzato ogni singola parola...per te> continuò toccandogli i pettorali.
Il ragazzo ci lanciò uno sguardo di aiuto.
<Becky, potresti smettere di toccarmi?>.
<No> rispose senza fiato lei.
Bussarono alla porta e andai ad aprire, ritrovandomi davanti il vecchio.
<Ciao Bobby> lo salutai e lui mi abbracciò, riservando lo stesso trattamento ai due fratelli.
<È bello rivedervi ancora tutti interi>.
<Ti hanno seguito?> gli chiese il maggiore.
<Angeli, demoni o la nuova superfan di Sam?> chiese in rimando quello.
<L'hai saputo>.
<L'ho saputo, Romeo. Allora, la spada di Michele?>.
<Pensi che abbiamo a che fare con la vera spada dell'arcangelo?>.
<Certo, lo spero proprio!> rispose il vecchio, mostrandoci un libro <Questo è Michele, il più tosto che hanno lassù. È lui che comanda le armate celesti. Durante l'ultima ripulita ai piani alti, fu lui a sbattere Lucifero a calci in cantina. E lo fece con la spada. Quindi, se la troviamo, potremmo di nuovo prendere il diavolo a calci>.
Ci dividemmo il lavoro, così da cercar di dare un senso alle assurdità di Chuck.
Sam sembrava stranamente agitato.
<Tu stai bene?> gli chiese il vecchio.
<No, affatto> rispose quello con uno sguardo di colpa <Bobby, è stata tutta colpa mia. Mi dispiace. Lilith non ha spezzato l'ultimo Sigillo, perché era lei l'ultimo Sigillo. L'ho uccisa e ho liberato io Lucifero>.
<Tu cosa?>.
<Voi mi avevate avvertito su Ruby, sul sangue demoniaco, ma io non vi ho ascoltati. Mi dispiace> continuò il minore.
Bobby si alzò dalla sedia con gli occhi sbarrati.
<Puoi dirlo forte che non hai ascoltato. Sei stato avventato, egoista e presuntuoso!> esclamò.
<Mi dispiace> ripeté Sam e il vecchio gli si piazzò davanti.
<Oh si? Ti dispiace di aver dato inizio all'Armageddon? Questo genere di cose non si possono perdonare! Se, per qualche miracolo, riuscissimo a sistemare tutto, voglio che dimentichi il mio numero. Mi hai capito?>.
Il ragazzo annuì, cercando di nascondere i suoi occhi lucidi.
<C'è una vecchia chiesa qui vicino. Magari c'è qualcosa di interessante> informò il minore mandando giù un groppo alla gola.
<Si, va a leggere> concordò Bobby con un tono sprezzante.
Il ragazzo, con lo sguardo basso, uscì dalla camera.
Ritornammo in silenzio a proseguire le ricerche.
<Sai Dean, non avrei mai pensato che tuo padre avesse ragione> disse ad un certo punto il vecchio.
<Su che cosa?>.
<Su tuo fratello> rispose quello, facendo alzare lo sguardo del ragazzo <John disse: "salva Sam o uccidilo". Forse...>.
<Forse cosa?> gli chiese il maggiore.
<Forse non avremmo dovuto cercare di salvarlo->.
<Bobby!> lo interruppi io richiamandolo.
<Distruggerà il mondo. E noi non siamo abbastanza forti per fermarlo. È colpa nostra! Dico solo che John aveva ragione> continuò quello.
<Papà...> sussurrò il maggiore che se avesse avuto una rivelazione.
Si alzò di scatto, andando verso il borsone, dove si mise a frugare all'interno.
Prese un biglietto e ce lo mostrò.
<È un biglietto da visita del magazzino di mio padre a New York. "Magazzini Il Castello, 42 Rover Hill". Un castello su una collina di 42 cani!> spiegò il maggiore entusiasta.
<Così pensi che tuo padre possedesse la spada di Michele?> gli chiese il vecchio.
<Non lo so, ma può essere un inizio>.
<Hai ragione, lo è> concordò quello, per poi tirargli un montante sotto al mento, facendolo volare per terra.
<Bobby, ma che fai?!> urlai.
Quello si avvicinò al ragazzo, rimettendolo in piedi.
gli andai in contro, mettendogli una mano sulla spalla.
Non ebbi il tempo di parlare, che quello mi diede un calcio frontale, facendomi finire addosso al ragazzo.
Mugugnammo per la botta alla schiena, mentre Bobby ci si pose davanti con un sorriso maligno.
I suoi occhi erano neri.
Bobby era posseduto da un demone.
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-Heroes don't wear capes 2-
FanfictionSeconda parte Sequel di -Heroes don't wear capes- Dean Winchester ritorna in vita e nessuno sa come. Si viene a scoprire l'esistenza degli angeli e del Diavolo che è rinchiuso in una gabbia nei meandri dell'inferno, ma ancora per poco. La venuta di...