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Mentre Dean prendeva la colazione, Sam concluse la sua chiamata con Bobby, aggiornandoci su un caso: nel Wyoming c'era una cittadina in cui non era morto nessuno negli ultimi dieci giorni. Ma la cosa strana era il modo in cui non stavano morendo, per esempio, un tipo con un cancro terminale si era alzato e se n'era andato dalla clinica, oppure un uomo che se l'era cavata senza nemmeno un graffio dopo esser stato sparato in pieno petto a distanza ravvicinata con una 9 millimetri.
Ipotizzammo in dei patti con dei demoni, ma non ne eravamo assolutamente sicuri.
Quindi ci recammo alla casa dell'uomo sopravvissuto per indagare e, fingendoci blogger, lo intervistammo.
L'uomo non sapendo spiegarsi il fatto di essere ancora vivo nonostante il proiettile al cuore, affermò di essere testimone di un miracolo, dicendo che Dio gli avesse voluto dare una seconda possibilità.
Dopo precise domande per assicurarci che l'uomo non avesse fatto patti con i demoni, continuammo le ricerche per cercare di capire di cosa si trattasse.
Scoprimmo che l'ultima persona a morire in città era stata un bambino di dieci anni, Cole Griffith.
<E se fosse come dice la gente?> ipotizzò il maggiore.
<Miracoli? Dean, nella nostra esperienza, quand'è che i miracoli accadono e basta?> chiese retoricamente il minore.
<Non ci sono patti, non ci sono viscidi guaritori. Queste anime semplicemente non vengono trascinate verso la luce> continuò Dean.
<Forse non c'è nessuno che ce le porta> ipotizzò il minore <I mietitori fanno questo, giusto? Perciò, se la morte non è in città->.
<Nessuno muore> concluse il maggiore.
<Quindi cosa, il mietitore di questa cittadina è andato in vacanza?> chiesi poi, scuotendo la testa.
<Beh, parliamone con chi potrebbe saperlo> propose Sam.
<Io temo che Huggy Bear non sia disponibile> rispose Dean, facendomi girare verso di lui.
<Huggy Bear? Hai appena chiamato Castiel, un angelo del Signore, Huggy Bear?> chiesi aggrottando la fronte e lui fece spallucce.
<Intendevo il ragazzino> riprese il discorso il minore.
<Ma è morto!>.
<Appunto. È stata l'ultima persona a morire, quindi forse ha visto qualcosa>.

Andammo al cimitero e, davanti la lapide del bambino, preparammo un rituale.
<Sicuri che funzionerà?> chiesi ai due.
<No, ma se il suo spirito è nei paraggi, questo dovrebbe farlo apparire> rispose Sam.
Il maggiore sospirò scuotendo la testa.
<Che c'è?>.
<C'è che questo caso non mi piace proprio. Voglio dire, se risolviamo il problema, le persone riprenderanno a morire. Brave persone>.
<Nemmeno io voglio che muoiano, ma c'è un ordine naturale->.
<Vuoi scherzare?!> lo interruppe il fratello.
<Perché?> gli chiesi stranita.
<Non cogliete l'ironia? Noi siamo i ragazzi copertina dell'ordine innaturale. Non facciamo che evitare la morte!> esclamò Dean.
<Si, ma le regole normali non valgono per noi> ribatté Sam.
<Ma noi non siamo diversi dagli altri> controbatté il maggiore ed io scoppiai a ridere.
<Sei serio?! Sam è infettato da sangue di demone, io sono stata torturata per tre settimane dal demone torturatore in persona e tu sei stato all'inferno. Direi che questo è leggermente diverso dal rischiare di perdere un autobus!> esclamai.
Il maggiore si stette in silenzio, aiutando il fratello a finire il rituale.
<Ehi! Voi!> sentimmo urlare alle nostre spalle.
Ci girammo, ritrovandoci di fronte quello che sarebbe dovuto essere il custode del cimitero.
<Che state facendo? Che cos'è questa roba?> ci chiese puntando la torcia verso il rituale.
<Oh, questo è...questo non è ciò che sembra> rispose Dean.
<Davvero? Perché a me sembra un rituale satanico> esclamò l'uomo.
<No no, ma che rituale! Questo è- si, questo è un...> provai ad inventare qualcosa, per poi girarmi verso i due <Niente ragazzi, non mi viene>.
<Senta, non stavamo facendo niente. Ce ne andiamo subito> rispose il minore.
<No, non andrete da nessuna parte> disse minaccioso l'uomo, per poi avvicinarsi <Mai più, Sam>.
L'uomo mostrò i suoi occhi bianchi ed io deglutii.
<Alastair>.
<Ciao Dean> lo salutò quello, per poi girarsi verso di me con un sorriso inquietante <Claire! Che piacere rivederti dopo tutto quel tempo passato insieme>.
<Mi dispiace, ma ti ho messo zero stelle su TripAdvisor con un bel commento negativo> risposi.
Lui fece per avvicinarsi, ma Dean mi si piazzò davanti guardando omicida il demone psicopatico, che prese a sorridere.
<Oh, che carini. Starei ore a guardarvi morire l'uno per l'altro, ma ho un appuntamento bollente con la morte> commentò quello, per poi, con un gesto della mano, scaraventare noi due dall'altra parte del cimitero.
Fortunatamente atterrai di schiena sulla neve fresca, ma il ragazzo non ebbe tanta fortuna e andò dritto su una lapide, riversandosi incosciente sul terreno.
Alzandomi a fatica dopo la botta, gli andai in contro, scuotendolo, ma lui non si svegliava.
Un taglio sulla fronte sanguinava, sporcandogli il viso di sangue.
Mi girai, solo per vedere il demone scappare dal corpo dell'uomo.


-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora