66

66 3 0
                                    


Gli insegnammo come smontare, pulire e rimontare una pistola e lui apprendeva velocemente.
<Papà com'è morto veramente?> chiese ad un certo punto.
<Un demone>.
<Lo avete preso? Vi siete vendicati?> chiese ancora.
<Dean lo ha ucciso>.
<Quindi per voi è finita>.
<Non è mai finita. Una volta che entri a far parte di questo mondo, non ne esci più> risposi amaramente.
Le luci si spensero improvvisamente.
Si sentivano dei rumori indistinti.
Io e Sam prendemmo le pistole cariche, intimando ad Adam di rimanere fermo.
Aprimmo il bagno, ma non c'era nessuno.
Sentimmo i rumori avvicinarsi e capimmo che provenivano dal condotto dell'aria. 
Spingendo il ragazzo, uscimmo dalla stanza, iniziando a correre.
Arrivammo al pick-up del ragazzo e Sam prese le chiavi, facendo per aprirlo.
Qualcosa lo prese per le caviglie, facendolo cadere e cercando di trascinarlo sotto la macchina.
Io e Adam prendemmo il braccio di Sam, tirandolo con tutta la nostra forza.
Dean arrivò di corsa, dandoci una mano. 
Insieme tirammo fuori il ragazzo e il maggiore, fulmineo, sparò un colpo sotto il pick-up.
Muovendo la macchina, scoprimmo un tombino aperto, con delle tracce di sangue intorno.
<L'ho ferito. Voi l'avete visto?> ci chiese il maggiore, ma noi negammo.
<Non sappiamo cosa sia, ma sappiamo a chi da la caccia: Joe Barton, la madre di Adam e ora Adam. Lo aspettava sotto la sua auto> sintetizzai.
<Ha teso una trappola ed io ci sono cascato dentro> aggiunse il minore.
<Comunque, nel frattempo ho trovato un nesso: Joe Barton era un poliziotto e sono sicuro che ha aiutato papà. Così abbiamo Joe, la ragazza di papà...e suo figlio. Insomma, tutto quelli che conosceva qui> ci informò il maggiore.

Ritornammo a casa del ragazzo, che salì in camera sua per prendere le sue cose.
<Dovremmo restare> disse Sam.
<Ma certo, restiamo dove il ragazzo rischia la vita!> commentò sarcasticamente il fratello.
<Sono d'accordo. Prendiamo il ragazzo, lo portiamo da Bobby, così sarà al sicuro, e poi torniamo qui a uccidere quel figlio di puttana> concordai col maggiore.
<E come? Non abbiamo né tracce né testimoni. Abbiamo solo il ragazzo> continuò il minore.
<Vuoi usarlo come esca? Per questo vuoi restare?> chiese stupito il maggiore.
<Questa cosa tornerà. Addestriamo Adam, prepariamolo> rispose il minore.
<Sam, potrebbe morire!> protestai.
<Tutti possiamo morire. Anche se uccidiamo questo demone, altri potrebbero vendicarsi. Su papà, su di noi. E se trovassero il ragazzo e lui non fosse pronto?> continuò Sam.
<Lo farò!> esclamò Adam da dietro <Farò tutto quello che è necessario. Voglio farlo>.

Io e il maggiore accompagnammo riluttanti i due ragazzi, che iniziarono ad allenarsi con la pistola.
Sam gli insegnò a sparare poi, quando ritornammo in stanza, si mise a raccontargli alcuni casi particolari e a mostrargli qualche volume sui fantasmi.
Si offrì perfino di insegnargli a costruire un lanciafiamme fatto in casa.
<Certo, che razza di lavoro che avete> commentò il ragazzo.
<Essere un cacciatore non è un lavoro, Adam. È la vita> ribatté Sam <Sei quasi medico, hai la ragazza? Degli amici?> gli chiese e quello annuì <Ora non ce li hai più. Se vuoi davvero fare questo, non puoi avere legami con nessuno. Nessuno. Sono punti deboli. Metteresti quelle persone in pericolo, verrebbero uccise. È il prezzo che paghiamo. Li devi tagliare fuori dalla tua vita. Puoi contare solo su una cosa: la famiglia>.
<Sam?> lo richiamò il fratello <Possiamo parlarti un attimo?>.
Ci spostammo nella stanza accanto.
<Ti rendi conto?> gli chiese il maggiore.
<Di cosa?>.
<"Cacciare è la vita", "non puoi avere legami"!> risposi incrociando le braccia al petto.
<Papà ti fece lo stesso identico discorso. Fu poco prima che tu ci lasciassi per Stanford. Odiasti papà per aver detto quelle cose e adesso le ripeti?!> esclamò Dean.
<Si beh, in fondo aveva ragione> rispose il minore.
<E da quando?!>.
<L'ha sempre avuta> rispose ancora Sam <Quando vedo Adam, sapete che vedo?>.
<Un normale ragazzo->.
<No. Un pasto. Per i demoni e i mostri là fuori non è nient'altro. Ho odiato papà per tanto tempo, davvero. Ma adesso credo di capire. Non avevamo un cane o un bel giardino con lo steccato, e allora?! Papà ci ha fatto del bene, ci ha insegnato come difenderci! Adam merita lo stesso> esclamò Sam.
<Ma che stai dicendo, Sam?!>.
<Credete che abbia torto?>.
<Sam, per noi è tardi ormai. Questa è la nostra vita ed è ciò che siamo. Ma Adam...lui ha degli amici, sta studiando medicina e vorrebbe diventare medico. Ha delle aspettative, dei progetti! Perché lo dobbiamo privare di tutto questo?> risposi.
<Che cos'ha Adam di speciale?> chiese il minore.
<Sei geloso del ragazzo?> gli chiese di rimando il maggiore.
<E tu?> controbatté Sam <Tutto questo non è reale. Il padre che Adam ha conosciuto non era reale. Quello che c'è là fuori nell'ombra, quello è reale. Il mondo che sta per finire, quello è reale! Tutto il resto sono balle che la gente si racconta per illudersi!>.
<Nostro padre non aveva scelta con noi, ma con Adam si invece! Non c'è bisogno di condannarlo!> ribatté il maggiore.
<È un Winchester...è già condannato>.
<No. Qualunque demone voglia Adam, io lo troverò>.
<Hai guardato dappertutto->.
<Allora guarderò ancora> lo interruppe serio Dean. 
<Vengo con te> mi aggiunsi e così uscimmo di casa.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora