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Andammo al cimitero, nella cripta dove erano stati derubati i corpi.
Le bare erano demolite e sembrava non esserci niente di importante.
Un leggero venticello ci arrivò alle caviglie e sarebbe stato normale se non fossimo stati al chiuso.
Risalimmo alla presa d'aria, ovvero un mattone più sporgente.
Lo togliemmo, scoprendo uno stretto tunnel sotterraneo. 
Sospirammo e, con fatica, strisciammo all'interno, fino ad arrivare ad una stanza, in cui trovammo un cadavere maciullato e un paio di occhiali.
<Beh, che il vecchio Joe riposi in pace>.
Sentimmo dei rumori e notammo qualcuno rimettere a posto i mattoni dell'entrata.
Dean provò a sparargli, ma ormai era troppo tardi.
Il colpo di pistola fece tremare le pareti e la terra riempì il tunnel, bloccando ogni possibile via d'uscita.
Ovviamente non c'era campo e l'unica porta che stava era barricata.
Nella stanza cerano teschi e ossa umane, abbastanza inquietanti.
Trovammo una bara, fin troppo poco polverosa. 
La aprimmo, liberando una nube di fetore.
Steso c'era il cadavere pallido e in decomposizione della madre di Adam.
Affianco c'era un'altra bara. 
Aprimmo anche quella, ritraendoci di scatto quando vedemmo il suo interno.
Pallido e cadaverico, con le interiora in bella vista, c'era Adam.
<Ma se Adam è morto...chi è quello che sta con Sam>.
Ci mettemmo a correre per la stanza, in cerca di un'uscita. 
<Guarda!> esclamò il maggiore indicando il soffitto, nel cui centro sporgeva un pezzo di vetrata non coperta dalla terra.
Usando le bare per alzarci, spaccammo la vetrata. 
Dean mi issò su e, arrivata all'uscita, feci lo stesso con lui.

Corremmo verso la casa, aprendo la porta con un calcio. 
Trovammo il finto Adam e anche la sua finta madre in sala da pranzo, di fianco ad un tavolo su cui era stato legato Sam.
Dean sparò al petto del ragazzo, che cadde per terra.
<Sono demoni divoratori!> esclamò Sam.
 Sparai un colpo alla madre, il cui sangue macchiò buona parte della parete dietro di lei.
Il suo corpo senza testa cadde per terra. 
Andai a liberare Sam, i cui polsi erano stati squarciati e il sangue che colava finiva in delle ciotole.
Adam prese alle spalle Dean, lanciandolo contro la porta. 
Liberai un braccio del ragazzo. 
Il maggiore provò ad infilzare il mostro con il palo di una lampada, ma quello si spostò appena in tempo, tirandogli un calcio.
Dean allungò il braccio, prendendo un bastone e iniziando a colpirlo ripetutamente, fino a spappolargli le cervella.
Finii di slegare il ragazzo, che aveva perso un sacco di sangue.
<Dean! Dammi qualcosa per fermare il sangue!> esclamai facendolo accorrere.
Prese al volo degli stracci, lanciandomeli ed io ci avvolsi i polsi del ragazzo.
<Grazie> disse quello in un sussurro ed io gli intimai di tenere premuto.
E anche questa era finita.

Andammo nel bosco, raccogliendo un po' di rami per formare una pira funebre, per poi poggiarci sopra il corpo avvolto in un lenzuolo di Adam.
<Sicuro che dobbiamo farlo?> chiese Sam al fratello.
<I demoni divoratori non hanno falsificato né le foto né il diario di papà. Adam era nostro fratello. È morto come un cacciatore ed è degno di sparire come tale> rispose il maggiore, cospargendo tutto con dell'alcol.
<Potremmo riportarlo indietro. Contattare Castiel, chiedergli un favore> ipotizzò il minore.
<No, Adam è in un posto migliore> negò il maggiore, accendendo l'accendino e gettandolo sulla pira, che prese subito fuoco, illuminando il bosco.
<Finalmente capisco perché tu e papà litigavate sempre. Siete praticamente la stessa persona> disse ad un certo punto Dean <Voglio dire, io lo veneravo. Mi vestivo come lui, agivo come lui, ascolto ancora la sua stessa musica. Ma tu gli assomigli più di quanto io possa fare e lo capisco solo adesso>.
<Lo prendo come un complimento>.
<Prendilo come ti pare>.
Rimanemmo a fissare le fiamme rosse e arancioni in silenzio, rapiti dai loro colori.

-Heroes don't wear capes 2-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora