~ 🎶 Nessun posto è casa mia,
Ho pensato andando via.
Soffrirò nei primi giorni ma,
so che mi ci abituerò.
ti cercherò nei primi giorni poi mi abituerò..
perché si torna sempre, dove si è stati bene. E i posti sono, semplicemente persone.
Partenze improvvise, automobili, asfalto, le ombre di una notte in provincia.
Il coraggio di chi lascia tutto alle spalle, e poi ricomincia..
Non era la vita che stavamo aspettando, ma va bene lo stesso.. è sempre l'amore che rene tutto pazzesco. 🎶 ~Scesi dall'autobus mentre le cuffiette mi regalavano la voce pazzesca di Chiara Galiazzo , Nessun posto è casa mia.
Sentivo quella canzone fin dentro le ossa.Mi avvicinai al cancello guardandomi attorno dopo aver tolto le cuffiette e averle
Infilare nella tasca della giacca, guardai Nicola appoggiato a quest'ultimo, una delle guardie che era sempre cancello.« We Nennè.. è tu a quest'ora vieni? »
« Eh.. ho avuto da fare con la scuola.. »
« Vieni ja, ca a direttric t vulev.. »
« Ma tutt quant oggi? »
« Eeh quelli tutti ti vogliono ma nessuno ti prende, povr uaglion.. »Soffiai una leggera risata girando la testa verso di lui seguendolo fino al carcere dove mi lascio' una volta che entrai nella sala comunale andando a posare il mio zaino dove avevo un piccolo armadietto per le mie cose quando ero in giro per il minorile.
Uscì dalla stanza e mi guardai attorno nel corridoio, i ragazzi non avevano avuto ancora le due ore libere in cortile, erano le 14:55 e io non avevo nemmeno pranzato.
Non avevo così tanta fama poi!« We, a direttrice t Stev cercann.. »
« Comandà.. me l'ha detto Nicola, adesso vado.. »
« Giuliè.. tutto apposto? »
« Sisi.. »Annuì guardandolo e gli sorrisi indietreggiando fino a girarmi e camminare per andare dalla direttrice..
tutti mi chiedevano se stavo bene, ma sapevo che a nessuno importava sul serio.Notai Teresa seduta in cortile seduta su una delle panchine a leggere un libro, sospirai appena poggiando la mano sulla porta leggendo sulla targhetta: "Direttrice"
Bussai con le nocche della mia mano destra e aspettai che da dietro alla porta la voce femminile mi disse "entra".
Aprii appena la porta entrando e chiudendo la porta alle spalle:
« Direttri.. avete chiesto di me? »
« Hey.. si entra, siediti.. »Annuì guardandola e mi sedetti sulla sedia grigia che c'era li, avanti a lei.
« Perché non sei venuta in questi giorni? »
« Direttri.. ci sono mancata due giorni.. »
« Non è da te, Giulia.. »
« Ma cosa vi aspettate tutti? Nicola mi dice la stessa cosa, il comandate mi chiede se va tutto bene.. il professore Arca che mi rompe le palle.. ma cosa volete?»Mi alzai subito dalla sedia facendo per andare ma mi venne in mente le parole di mio padre "La tua educazione e il tuo rispetto vengono prima di ogni cosa" mi ferma subito girandomi verso di lei.
« Ti calmi un secondo? »
Rimasi in silenzio e restai a guardarla.
« Facciamo così.. se hai qualche problema vieni subito da me e ne parliamo va bene? »
Annuii guardandola e lei mi fece segno che potevo andare, girai lo sguardo e quando mi avvicinai alla porta la guardai di nuovo mormorando un "Grazie", la guardai sorridere e lasciai la stanza.
-
Credo di aver una strana percezione del mondo, spesso mi isolo e non va assolutamente bene, dovevo allontanarmi dalla mia comfort zone, dovevo assolutamente fare qualcosa di diverso..
Ero seduta accanto a Teresa in cortile mentre lei stava leggendo ancora quel libro che nemmeno avevo guardato, i ragazzi e le ragazze avevano appena iniziato le loro ore di "libertà" nel cortile e mi guardai attorno mordendomi appena le labbra.
« Giù.. »
« Mh?.. »
« Ma secondo te.. Edoardo è un bel ragazzo? »
« Ti piace Edoardo, Teresa? »
« Ma dai.. è un.. »
« Un? Non è un criminale.. »
« Si.. cioè lo sai no.. »
« No.. »Sospirai guardandola appena leggermente in malo modo, non sopportavo quando etichettavano questi ragazzi, ognuno di loro aveva preso scelte sbagliate e dietro ad ognuno di loro c'era dolore, ma la gente si soffermava soltanto a quello dimenticando cosa avessero passato.
Però io no, non lo dimenticano, perché ognuno di loro quando cercava di aprirsi con me finiva per piangere.
Mi alzai dalla panchina sentendo il sospiro rumoroso di Teresa e girai lo sguardo camminando fino all'interno del minorile entrando nella stanza comunale..
Il mio sguardo cadde subito su Edoardo, seduto sul divano rosso che era nella stanza e aveva un quadernino tra le mani, stava scrivendo qualcosa, mi ricordai del foglietto dell'amico.. Ciro..
Poggiai la mano alla tasca posteriore dei miei jeans e mi avvicinai a lui sedendomi guardandomi avanti a me e poi attorno.
Lui nemmeno mi fece sedere, subito prese parola come se stesse aspettando questo da parecchio.
« Allo? hai saputo qualcosa di Ciro? »
Sentivo orecchie ovunque, lo guardai deglutendo e poi mi tirai su facendogli segno che andavo dietro alle tende rosse che dividevano i bagni dalla stanza.
Infatti così feci, mi appoggiai con la schiena al muro tenendo tra la mano il biglietto che il suo amico gli aveva scritto.. aspettandolo.
Non passo' molto tempo, mi girai di scatto sentendo la tenda aprirsi e poi lo guardai chiuderla e avvicinarsi a me..
Allungai la mano alla sua dopo avergli mostrato il foglietto che avevo tra le dita e che lui non perse nemmeno un secondo di tempo.L'apri e iniziò a leggere, lo guardai sorridere come se avesse avuto il suo più bel regalo.
Alzò di nuovo la testa verso di me mentre si infilava nei jeans il foglietto:
« Si stat addu iss? »
Annuì guardandolo e trattenni il sorriso.
« Sta buon allo.. »
« Avrà qualche santo in paradiso.. »
« E' troppo una persona speciale per lasciare questo mondo, teng ancor bisogn e iss.. »
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Pazzo di te.
Fanfiction" O'ben che me vuò tu è incomparabl, O'mij è n'quantificabil.. pe te nuj simm angel? E parl, Quan ce st' o'silenzj i sent i fantasm si fuor chiov nuj ascimm e ballamm Po'vuò ca no riman sol tu e facc chell'che vuò. " ( Rose Villain, Geolier - Fanta...