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A volte si tratta di restare soli, per troppo tempo; a pensare, a suonare, a scrivere, a lasciarsi vivere.
Da soli e in balia dei fantasmi, a cercare il modo migliore per tenerli lontani, evitando di guardare, facendosi di quello che c'è, creando il proprio posto nell'ultimo social network. Chiedendosi nella propria testa, osservando se stessi e il mondo attraverso una telecamera, provando a correre più forte.
I pensieri che ti affollano quando sei solo sono tanti quanto i pesci nel mare. Per culo o per magia però (alle volte) capita di trovarsi sulla stessa zattera e, per una mera questione geometrica su quella zattera, la combinazione migliore di persone per tenersi a galla si compone di tre elementi che ancora non dirò.
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« Eddai lancia sta palla! »
« Prendila.. »
« Dai Edooo.. »

Cercai in tutti i modi di prendere la palla sotto le risata dei ragazzi e delle ragazze, o meglio, avanti a noi c'erano Kubra, Pino, Silvia, e Filippo con Milos, tutti detenuti che prima o poi avrebbero lasciato questo posto.

Avevamo stretto un rapporto davvero stretto, ognuno di noi riusciva a rendere questo posto un po' speciale o meglio, ognuno di loro.

« Eja Edo, lascia sta.. »
« So difendermi eh.. »

Sorrisi a Pino che mentre abbracciava Kubra cercava di prendere le mie difese, lo guardai sorridere e afferrai subito la palla quando Edoardo era distratto.

« Ma guard a chest.. »
« Chest chi? Ah? »

Lo guardai lanciandogli la palla addosso guardandolo ridere mentre lui afferrò la palla avvicinandosi a me e avvolse le sue braccia attorno al mio corpo, lo lasciai fare ma poi feci in modo che togliesse le mani siccome eravamo troppo vicino, e no.. non avanti a tutti.

Lo guardai scuotere la testa mentre il mio sguardo cadde su Teresa che se ne stava seduta sulla panchina come suo solito che non riusciva a fare amicizia con le detenute nemmeno..

« A chi guardi? » mi chiese Edo
« Teresa.. » sussurrai
« È strana.. »
« È una bella ragazza invece.. »
« Io vado su altro.. »

Trattenni il sorriso spingendolo per farlo allontanare da me ma il mio sguardo cadde sul cancello del minorile che si apri mentre entrava una macchina della polizia.

Mi avvicinai ai ragazzi sentendo la mano di Edo sulla mia spalla e retammo a guardare.

Ad uscire per primo fu il comandante, mentre apri' la portiera da dietro tirando il ragazzo che era ammanettato: Era Ciro..

Rimasi a guardarlo restando in silenzio,
sentendo:

« È Ciro.. Ciroo!! »

Edoardo non perse tempo a correre fuori al campetto e ad avvicinarsi a lui,
Lui gli sorrise subito ma senza parlare perché a parlare fu il comandante:

« Dopo gli fai i saluti.. mo deve parlare con la direttrice. »
« E nu minut Comandà.. un saluto.. »

Gli rispose Edoardo sotto lo sguardo minaccioso del comandante che lasciò il braccio di Ciro mentre i due si abbracciarono.
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• POVs Ciro •

Era strano entrare in questo posto, non sapevo cosa mi aspettasse.. ma sapere che lì ad aspettarmi c'era Edoardo, mio fratello.. e forse anche lei.. Giulia, quel chiodo fisso che da quasi un mese non andava via dalla mia testa..

Guardai Edoardo abbracciarmi e subito poggiai la mano sulle ferite che si stavano ancora sanando mentre ricambiai il suo abbraccio.

« Comm stai.. m si mancat assai.. »
« Pure tu Edoà.. sto buon, tu comm stai.. »
« Te stev aspettan per questa vacanza.. »

Soffiai una risata spingendolo appena dandogli una pacca dietro al collo e gli feci cenno con la testa come per dirgli "ci vediamo tra un po'", camminai col comandante ma i miei occhi caddero un po' più in là del campo da calcio..

C'era lei.. era alzata e aveva le braccia consorte al petto, i suoi capelli rossi.. e i suoi occhi verdi così in risalto.. era così bella..

Le sorrisi semplicemente guardandola, lei fece la stessa cosa, mi sorrise..

« Te innamorat Cirù? Forz ja.. »

Girai subito la testa al comandante guardandolo male seguendolo fino alla direzione dove c'era la direttrice ad aspettarmi.
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« Ma guarda chi è arrivato.. Ciro Ricci.. »

La guardai sospirando sedendomi sulla sedia rossa che c'era avanti alla cattedra guardandola:

« Come stai? Ti sei ripreso? »
« Sto buon.. »
« Ciro.. lo sai vero che passerai almeno 3 anni qui dentro? »
« Per una rapina dove stavo pure morendo? »

Soffiai una risata e smisi di farlo quando notai che lei rimase seria. Serrai la mascella poggiando le mani sui manici della sedia mormorando:

« La for.. c'è gente che gira per strada e ha ucciso ad altra gente, e io per una rapina mi becco tre anni? Davvero? »
« Eri armato.. »

Scossi la testa girando lo sguardo alla finestra guardando il mare e restai ad ascoltare.

« Ho notato che al tuo entrare tutti hanno abbassato la testa come rispetto.. voglio che tu ti ricorda che qui dentro sei uguale a tutti.. rispetto ad altri rispetto a te, chiaro? »
« Direttrì.. ij nun song nu criminal.. »
« Bene.. prima lo capisci prima sei fuori.. »

Annuì serio restando a guardarla.

« Lino ti accompagnerà nella tua cella, poi potrai andare dagli altri in cortile.. »

Annuì guardandola alzandomi quando mi fece segno di andare e uscì dalla stanza senza nemmeno salutare.

Segui' Lino il poliziotto che mi stava indicando la strada e una volta dentro la cella notai che c'erano le cose di Edoardo, e sull'armadietto c'era una foto mia e sua, sorrisi subito girando poi la testa a Lino.

« Linù.. devi dire a papà che mi deve mettere il miglior avvocato, i soldi glie li do io.. »
« Uaglio, ma quand vuo metter a cap a fa ben? »
« Fatt e fatt tuoi e dincell. »

Gli porsi una bustina quelle delle lettere con all'interno dei soldi. Lino mi conosceva da bambino, diciamo che in passato aveva lavorato per mio nonno.

Lo guardai in malo modo e guardandolo sospirare si allontanò.

Sistemati le mie cose nella cella.

« Fratellò.. »

Potevo riconoscere quella voce tra mille, mi girai subito e guardai Edoardo sulla porta della cella aperta, sorrisi subito abbracciandolo..

« Allo? Comm t stai facenn sicc frà.. » mormorai
« Azz ij, ma te vist tu? »
« So semp chiu bell e te! »

Lo guardai ridere mettendo lo zaino sul lettino di sopra e poi mi sedetti sulla sedia prendendo il pacchetto di sigarette guardandolo sedersi sul lettino di sotto.

« Commè ca dint Chicco? »
« Non è bello assai qua Cì, però l'unica cosa bella è che ti senti al sicuro.. mangi, dormi, fai chell c cazz vuo tu, l'unica cosa che non chiavi.. »
« Ja impossibil ca nun te fatt ancor a nisciun.. »
« In realtà ci sta Silvia che una delle più belle aropp ta presente, ci sta Teresa la ragazza che fa la classe di arte.. »
« Ma la rossa non lavora più qui? »

Notai l'espressione di Edoardo cambiare e appoggiai i gomiti sulle mie ginocchia.

« È bell assai Giulia eh..? »

Lo guardai e sorrisi appena annuendo.

« Ti piace Giulia, Edoà? »
« Eh..? Nono.. fra.. quant mai.. »

Lo guardai alzarsi e mettere le mani nelle sue tasche muovendosi appena, alzai un sopracciglio facendo la stessa cosa e infilai una Merit sulle labbra.

« L'ho conservata a te.. tu vai pazz pe ross.. »
« Prima di morire una rossa me laggia fa.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi a sua volta, non sapeva dirmi le bugie, non a me.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora