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Dopo aver mangiato a casa di Edoardo io e Ciro dopo aver preso le mie cose andammo via.

Aveva una Smart, non sapevo nemmeno dove l'aveva presa visto che lui non aveva neanche la patente..

In auto nessuno dei due parlava mentre il mio cellulare squillava in continuazione tra le notifiche.

« Ma pecchè nun Rispunn?
Saranno preoccupati.. »
« No.. mio padre ha saputo che sto saltando la scuola e il volontariato.. »
« Posso incontrare tuo papà? »

Girai subito il viso verso di lui deglutendo, alzai un sopracciglio e mormorai subito dopo:

« Cosa..? »
« Posso o no..? »
« Non credo ci sia bisogno.. »

Eravamo già da cinque minuti in auto fuori casa mia. Soltanto dopo mi accorsi che mio papà era avanti al palazzo con le braccia consorte al petto guardandoci in auto..

Sospirai appena scendendo dopo di lui e guardai il viso di mio padre, severo ma allo stesso tempo preoccupato..

« Tras immediatamente dentro, Giulia. »

Girai lo sguardo a Ciro e poi guardai di nuovo mio padre e ancora Ciro.. lui mi annuì come per dire "ascoltalo".. deglutì prendendo lo zaino e entrai in casa sorpassando papà.

• POVs Ciro •

Volevo difenderla, proteggerla, e l'avrei fatto anche dalla sua stessa famiglia se dovevo.

Uscì dall'auto e sospirai appena cercando di essere più educato possibile avvicinandomi:

« Salve Signor Attechi.. »
« Tu devi essere Ciro Ricci.. »

Lo guardai deglutendo, mi conosceva..

« Conoscevo tuo nonno troppo bene, e mi chiedo ancora come tuo padre sia stato così bravo a stare fuori da questa merda.. »

Abbassai subito lo sguardo rimanendo ad ascoltare.

« Sei in messa in prova? »
« No.. ho avuto il permesso, domani torno dentro.. »
« Che intenzioni tieni? »
« Signore.. io non voglio farle del male.. ne adesso né mai.. anzi.. »
« Lo sai vero che è fidanzata? E che l'anno prossimo partirà per la California? »

Alzai subito lo sguardo a lui deglutendo.. sapevo che aveva fatto domanda ma non che fosse stata accettata..
Deglutì e per un istante pensai davvero di lasciarla in pace, di vederla realizzarsi..

« Cosa avrebbe in futuro con te? »
« Io non lo so, ma di sicuro sarebbe amata.. »
« Ciro Ri.. l'amore non gira sul mondo.. »

Avrei voluto urlargli contro che alla fine quello che doveva stare attento era lui, perché stava perdendo sua figlia soltanto per aiutarlo..

Morsi le labbra quasi troppo forte pensando di aver promesso a lei di non aprire bocca e annuì appena girando gli occhi indietreggiando appena.

« Per favore.. stia attento a lei.. »

Le sussurrai guardando suo padre annuire e poi la sua voce mi fermo' prima che entrassi in auto.

« Uagliò.. grazie per avermela riportata.. »

Sospirai appena alzando l'angolo delle labbra in un piccolo sorriso e chiusi la portiera andando via.

• POVs Giulia •

Sembrava quasi non riconoscere l'odore di casa, mi liberai dei vestiti di Edoardo che indossavo e infiali una tuta velocemente aprendo lo zaino per togliere le cose da dentro.

Mi soffermai su una di quelle buste bianche e alzai un sopracciglio prendendola.. apri' la busta e deglutì subito guardando i soldi all'interno.

Mi appoggiai sul letto togliendo i soldi dalla busta contandoli e guardai il biglietto all'interno:
" Sono soldi sporchi, ma c'è altro.. non buttare niente, fallo per me. Questi possono servirti.. "
Ciro.. deglutì appena facendo una smorfia sentendo gli occhi lucidi.

Non potevo accettarli.. girai la testa sentendo la porta aprirsi, neanche parlai.. guardai papà sedersi accanto e guardare i soldi tra le mie mani.

« Giulia.. che sta succedendo?.. »
« Ho fatto una cosa che non dovevo fare.. »

Sussurrai sentendo le lacrime sul mio viso..
Trattenni i singhiozzi mentre le lacrime non smettevano e sentì la mano di papà dietro la mia schiena.

« Che fatt..? Aro e stai pigliann sti sold? »

Lo guardai alzando appena lo sguardo, non riuscivo nemmeno a guardare i suoi occhi..

Allungai la mano alla manica della mia tuta mostrandogli i segni e poi il collo con dei morsi evidenti troppo bene..

« Giù.. »

Sentii papà sussurrare il mio nome con una voce rotta.. forse aveva capito.. perché sul polso avevo un numero 15, il numero dell'ultima ragazza arrivata nel club.. tutte le ragazze l'avevano..

Anche se Rosaria il giorno prima aveva cercato di eliminarlo con l'acqua si era soltanto sbiadito.

Guardai mio padre toccarsi il petto e deglutì alzando subito la testa:

« Mi dispiace.. io l'ho fatto solo per aiutarvi, sono andata in giro a cercare lavoro ma le paghe non erano un granché.. e allora un amico mi ha offerto questo lavoro e ho pensato a noi.. e subito ho accettato.. »

Guardai mio padre che se ne stava in silenzio, con lo sguardo rivolto verso il basso... silenzio che non durò tanto, perché lo sentii..

« È colpa mia.. a quand nessuno viene più in officina sembra non riuscire a mantenere la mia famiglia e io non riesco a dare un futuro a mia figlia più piccola.. me dispiace Giulia.. »

Nemmeno parlai,
L'abbracciai subito stringendolo forse troppo forte, volevo fargli capire che non era colpa di nessuno, ma spesso la vita colpiva troppo forte pensando che noi eravamo in grado di reggere tutto ciò.

Ci fu silenzio per un bel po mentre le mani di mio padre accarezzavano i miei capelli e lo sentì:

« Giulia.. mo è arrivat o mument tuoi.. fai ciò che ti fa stare bene.. »

Annuì guardandolo mentre lui si alzava dal letto dopo avermi lasciato un bacio sulla fronte.
Lo guardai uscire dalla camera e poi fermarsi:

« E comunque chillu uaglion nun è malament assai.. »

Sorrisi leggermente poggiando la testa sulla mano appoggiata al ginocchio.. Ciro..

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora