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• POVs Ciro •

Non potevo restare qui fermo a guardare il mare, dovevo pur far qualcosa per farmi almeno ascoltare.

Il mare è stato tante cose per me.
Quand'ero triste mi ha ascoltato pensare, perdermi nelle onde per non sentire il rumore della rabbia, delle paranoie, mi ha visto piangere con la testa tra le mani, con la nostalgia di chi non sa guardare oltre a ciò che è già successo,
ha lavato via la mia malinconia e si è trasformato in lacrime, in un mare di lacrime.
Quando mi sentivo solo mi ha tenuto compagnia. Non mi diceva niente, però mi ascoltava dietro a delle sbarre arrugginite.
Sapeva tutte le cose che non avevo il coraggio di dire, le amicizie andate a male, la fiducia spezzata, l'amore che ci mette troppo tempo per passare. Se cammino a riva posso ancora rivedermi li a sperare, perché il mare è stato tante cose per me. Il momento in cui mi sentivo a casa dopo ore ed ore a camminare verso qualcosa che non c'ê, la paura di tutto, la paura di affezionarsi a qualcosa che prima c'è e prima o poi non ci sarà più.
Quand'ero arrabbiato, il mare diventava calmo per lasciarmi respirare.
In quei momenti dove non hai niente, però almeno hai il mare.
In quei momenti dove nessuno risponde, urli e nessuno ti sente, il mare mi ha saputa comprendere senza fare domande.
Il mare è stato tante cose per me.
Oggi, se penso al mare, io vedo lei.. i suoi occhi, lo stesso colore di quel mare.

E se il mare che avevo detto non avrebbe potuto riportarla a me, sarebbe stato il mare che ho dentro ad andare da lei.

Bloccai il cellulare dopo aver guardato il blocco schermo dove avevo lei e sorrisi subito con lo sguardo rivolto verso il cellulare, era bellissima

Bloccai il cellulare dopo aver guardato il blocco schermo dove avevo lei e sorrisi subito con lo sguardo rivolto verso il cellulare, era bellissima

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Alzai appena la testa verso la finestra e poi decisi di vestirmi il più velocemente possibile con una tuta che avevo li pulita.

• POVs Giulia •

« Papà.. dai alzati andiamo a letto.. »
« Nono, lasciami.. »
« Dai papà, qui è scomodissimo.. »
« E lasciami.. »

Mi spinse appena forse non riconoscendo che fossi io e deglutì sbattendo col fianco vicino al mobile.. sospirai appena toccandomi il fianco e scossi la testa guardando mio fratello uscire dalla camera:

« Oh.. giù tutto bene? »

Annuì guardandolo mentre si avvicinò notando il mio braccio appena graffiato vicino al vaso che c'era sul mobile.

« Ti sei fatta male? »
« No. Tutto apposto! »

Lo guardai annuire e poi guardare mio papà ancora seduto con gli occhi chiusi e sospirai appena mormorando:

« Chri.. vado a studiare un po' in spiaggia »
« Vai tranquilla, Metti un maglione fa freddino fuori. »

Gli sorrisi appena ringraziando di essere già vestita, recuperai lo zaino dalla mia stanza con la giacca e la chitarra e poi apri' la porta uscendo di casa, feci la stessa cosa col cancello ma mi bloccai subito alzando la testa.

Sospirai appena girando lo sguardo evitandolo e cercai le chiavi dell'auto nella tasca della giacca.

« Giulia.. possiamo parlare un attimo? »
« Non abbiamo niente da dirci. »
« Si invece, per favore.. solo due minuti »
« Ho da studiare adesso. »
« Giulia, per favore.. dove devi andare? »
« In spiaggia. »
« Ti ci porto io, ho l'auto. »
« Posso andarci da sola. »
« Oh.. Giulia! »

Lo guardai afferrare il mio braccio ma mi scansai subito alzando gli occhi ai suoi.

« Si, si è vero.. siamo stati da soli ma soltanto perché stavo prendendo una discussione con uno e lei si è intromessa.. e si ha cercato di toccarmi ma.. mi sono allontanato e poi mi sono sentito male e .. »
« Se non avresti vomitato di sicuro l'avresti fatto.. »
« No. È qui che ti sbagli Giù, io amo solo te. Ma tu non ti fiderai mai di me. »
« Ciro io mi fidavo ciecamente di te.. eppure guardaci adesso.. »
« Hai baciato di Salvo.. »
« Solo perché tu hai fatt.. »
« Niente! Non ho fatto niente! »

Sospirai sbattendo la mano contro la mia auto e girai lo sguardo verso di lui.

« E comunque l'hai massacrato, non è normale come l'hai ridotto.. dovresti chiedergli scusa.. »
« Io? Scusa a Di Salvo? Ma stai bon? »
« Ma vaffanculo. »
« La sua famiglia ha ammazzato il mio amico e addirittura vuoi che gli chiedi scusa? »
« La sua famiglia, non lui. »
« Ma sei seria? »
« Ringrazia che non ti denunciano di nuovo nelle sbarre torni. »

Sospirai appena prendendo le chiavi dell'auto e apri l'auto facendo per entrare ma lui mi chiuse subito la portiera.

« Nun cia facc Giu, non voglio stare lontano da te, non posso. »
« Ci pensavi prima di farti mia cugina. »
« Nun e' succiess nient o vuo capi o no? Lo giuro su mia madre Giulia! »

Sbatte' forte un pugno sulla mia auto e girai subito lo sguardo a lui spingendolo poggiando le cose in auto e poi mormorai.

« Senti.. cosa vuoi adesso? »
« Che tu mi creda. »
« Non cambierà niente. »
« Non può finire tutto per un cazzata.. »
« Dove è stata stanotte che non è tornata? »
« In casetta, ha dormito in cameretta e.. »
« Vaffanculo davvero. »

Fece per seguirmi ma gli spinsi la mano prima che mi toccasse entrando in auto mettendo in moto, lo guardai mettersi avanti all'auto e sbattei la mano sulla fronte serrando la mascella.

Conoscendolo non avrebbe smesso.

« Ti togli dal cazzo?? »
« Giulia, esci. »
« No. »
« Giu.. »

Strinsi le dita contro al volante troppo forte uscendo di nuovo dall'auto avvicinandomi a lui.

« Togliti dal cazzo prima che ti butto sotto.. »
« Ah.. hai pure il coraggio di ammazzarmi? »
« Ci provo.. »

La guardai sorridere e sentii il nervosismo.

« Non c'è niente da sorridere.. »
« Mi ami ancora? »
« No! Ti odio! »
« Impossibile Giu, tu ci muori per me.. »
« Non approfittarti di questa cosa.. »

Lo guardai mentre si avvicinava al mio corpo e sospirai appena restando ferma guardandolo.

Le sue mani finirono sulle mie guancia e i suoi pollici accarezzano queste forse abbastanza rosse perchè sentivo leggermente caldo al viso.

« Giu.. quando sei entrata nella mia vita, mi sono posto un obbiettivo o meglio mi sono promesso una cosa.. »

Lo guardai negli occhi deglutendo.

« Di amarti e rispettarti sempre, di renderti la donna più felice di questo mondo e di prenderci tutto ciò che non abbiamo mai avuto. E adesso che siamo all'apice.. non puoi lasciarmi così, non puoi abbandonare ogni cosa soltanto per una stupidità.. »

Sospirai appena sentendo gli occhi lucidi e girai subito il viso facendo in modo che lui lo lasciasse.

« Anch'io mi sono posta un obbiettivo quando ti ho scelto quel giorno Ci.. era quello di amarti per il resto della mia vita e mettere sempre avanti la tua felicità che la mia.. forse dimenticandomi anche di me.. e non posso più permettermelo.. »
« Ma possiamo ancora essere felici insieme, abbiamo appena iniziato e possiamo continuare Giù.. ho avuto un contratto col Chelsea.. »

Era questo il contratto di cui parlava la mamma..

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