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• POVs Giulia •

Non sempre c'è una soluzione a tutto, alcune cose le devi accettare e basta. E sì, è esattamente questa la cosa più complicata: restare a guardare, osservare la forma di qualcosa che ami cambiare lentamente senza poterlo evitare in alcun modo. Ed è strano, perché ogni giorno ci inducono a credere che esista sempre un rimedio a tutto. Però non è vero. Ci sono cose che purtroppo quando si rompono, non possono essere più aggiustate.

Ed io ero lì e lo vedevo cambiare.. Il suo viso, le sue mani, le sue braccia che così tante volte mi avevano fatto da scudo quando non ero abbastanza forte. Ora, per uno scherzo della vita, era diventato lui quello meno forte.
Ed io lo guardavo senza saper che fare.
Ricordo i suoi occhi, quelli sì, erano sempre gli stessi. Stanchi ma sempre uguali.
Due occhi dove amore e dolore si fondevano fino a diventare una cosa soltanto.
Sembravano volessero dirmi "sto per andare" mentre la sua bocca invece pronunciava "non mollare."
Ed io non mollo, anche se lui alla fine se n'è sarebbe andato.  Anche se una soluzione alla fine, io non l'ha trovavo.

« Giù.. stai bene? »
« Eh? »
« Stai bene amo.. ? »

Girai la testa verso di lui guardandolo pronunciare l'ultima parola "amo", gli sorrisi appena girando di nuovo lo sguardo verso mio papà che potevo vedere dalla cucina seduto sul divano mentre guardava la Tv.

« E' strano vederlo così.. adesso già sarebbe in cucina a mangiare anche i nostri piatti.. »
« Prima mi ha detto che sei una brava persona »
« Lo dice sempre, ma non sa chi sono.. sa di avere una figlia ma non sa che sono io.. »
« Il dottore ha detto dai 3 ai 9 anni, e lui già e al secondo anno.. il primo non era così, dimenticava ma non così tanto.. »
« Giù.. io sto qua, resto qua con te okay? »

Sorrisi appena guardandolo appoggiare la mano sulla mia poggiata aperta sulla tavola mentre con l'altra presi a mangiare la pasta con la panna e funghi che avevo fatto per noi due.

« E comunque stai migliorando in cucina »
« Tu dici? È buona eh? »
« Assai.. »

Soffiai una risata guardando la sua bocca piena di cibo e allungai il pollice a pulirgli l'angolo delle labbra girando subito la testa quando vidi Karol entrare in cucina.

« Dai ma sono le 20, che mangiate? »
« Tu la sera non ceni? » chiesi
« La pasta Nó, ci sono troppi carboidrati, preferisco qualche verdura. »
« Chiama Uber.. »

La guardai sbuffare e sedersi a l'altro lato della tavola mentre se ne stava col cellulare tra le mani.

Da quando si era seduta Ciro non aveva detto una parola.

« Allora? Andiamo in questo club? »
« Si.. tu hai qualcosa da metterti? » la guardai
« Ovvio! Ti do qualcosa di mio.. »
« Nono, Giulia sta bene con i suoi vestiti. » Ciro
« Madonna Fra, ma scoprila un po'.. »
« Giulia è bell pur vestut Karol. »

La guardai sorridendo e appoggiai la forchetta nel piatto quando sentì le parole di Karol.

« Se continua a mangiare pasta non lo sarà più. »

Avevo già complessi di mio dalle medie, adesso ci si metteva pure lei.. allungai la mano a spostare istintivamente il piatto con ancora metà pasta e guardai Ciro guardarmi in malo modo.

« Sono piena.. »

Mi giustificai girando poi la testa verso Karol.

« Dai, andiamo a prepararci? »
« Okay.. »
« Amo, io saluto tuo padre e me ne vado con la tua macchina, passo a prenderti per le 23:00 okay? »

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora