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« Credo di aver proprio fallito.. e non parlo come persona, ma come padre.. dovreste amarvi invece vedo che l'unica cosa che fate e scannarvi. »

Socchiusi le labbra per parlare,
Come mio solito volevo che l'ultima parola fosse sempre la mia,'ma mio padre era troppo incazzato per far sì che questo acccadesse.

« Stai zitta. Cristian con te ho finito. »

Lui annuì alzandosi dal divano andando in camera sua e io rimasi sul divano guardando mio padre in piedi avanti al divano con le braccia consorte al petto.

« Caggia fa cu te Giuliè?.. cos'altro posso fare ancora per farti capire che l'unica cosa che mi interessa e' vederti prendere tutte le tue soddisfazioni? »
« Io non ho fatto niente.. »
« Non stare sempre sulla difensiva.. sei sempre lì a difenderti, nessuno ti sta accusando di niente..»
« Non è colpa mia se hai avuto una moglie di merda. »
« È questo il punto? Ancora non riesci a farti scendere la cosa? Giulia sono ormai quasi 10 anni.. »

Serrai la mascella ripensando a mia madre, ogni volta era sempre la stessa storia, se eravamo in quelle condizioni era per colpa sua.

« Giù.. devi superare questa cosa, lo so, fa male, nessuno si merita di essere abbandonati dalla propria mamma ma.. spesso le cose non sono sempre come li vedi ovunque.. »

Lo guardai sospirando cercando di restare zitta.

« Sono giorni anzi forse due mesetti quasi che ti vedo diversa, distratta.. Nicolas mi ha detto che spesso non gli rispondi al telefono, il prof mi dice che i tuoi voti non sono buoni.. il tuo comportamento scarseggia.. Valeria non ti vede più come prima.. al volontariato una volta vai e due no.. cosa ti succede? »

Deglutì restando con lo sguardo basso, sapevo che se l'avessi alzato non sarei riuscita a dirgli una bugia.

« Fammi pensare.. c'entra qualche altro ragazzo che è nel cardarelli? Un detenuto? »

Alzai subito la testa a lui abbandonando il divano.

« Ma che dici.. »
« Non mentirmi.. ho obbligato Vincenzo a dirmi tutto, era l'unico modo per sapere che stai combinando.. »
« Non è' normale.. non posso essere nemmeno più libera? »
« In che casino ti stai cacciando ancora Giulia? »
« In nessuno.. voglio solo aiutare qualcuno.. »
« Dei detenuti puoi aiutarli in carcere non fuori.. »
« Tu non capisci.. »
« Giulia.. lui è Ciro Ricci, nipote del boss di Napoli.. »
« Lui non c'entra niente con tutto questo.. i suoi genitori sono persone come noi.. »
« Ma lui no. »
« Oh ma.. andate a fanculo. »

Scossi la testa guardandolo in malo modo, perché continuano tutti a guardare Ciro in malo modo? Perché non potevano dargli un'altra possibilità invece di etichettarlo per una stupidata fatta col suo amico?

Senti mio padre urlare il mio nome e nemmeno mi fermai, afferrai la mia borsa senza mettere nemmeno la giacca e abbandonai casa.

-

Ero in giro da un bel po, volevo andare in ospedale ma non era orario di vista 20:35.. di sicuro avrei dato nell'occhio se fossi andata lì.

Per questo decisi di andare nell minorile e dopo che Nicola mi aprì come suo solito entrai dentro

Ringraziai che il giorno dopo fosse sabato e che non avevo scuola, guardai la direttrice avanti alle camerate e mi avvicinai a lei:

« E tu che ci fai qua? »
« Posso restare qua stanotte? »
« E a papà tuo chi glie lo dice? »
« Per favore.. »

La senti sospirare e abbassai lo sguardo.

« Massimo.. portala nelle camere delle guardie quelle libere.. »

Disse la direttrice al comandante, sorrisi appena guardandomi attorno e segui quest'ultimo.

Ci fu abbastanza silenzio, finché non arrivai alla stanza che il comandante mi porse le chiavi.

« Nennè.. questo non è un albergo, statt accort.. »
« Grazie Comandà.. »
« Volevo solo dirti.. conosco il tuo papà, nun è na persona scem.. ascoltalo.. e se vuoi gli parlo io.. »
« Cosa vuol dire? »
« Secondo te.. ij nun o sacc che tu vai da Ricci e riporti le cose a Conte? Facciamo una cosa.. »

Sospirai appena serrando la mascella guardandola la porta della stanza aperta.

« Tu stanotte ci dormi su.. e poi mi fai sapere per chi lo fai.. per Ciro o Per Edoardo.. »

Nemmeno gli risposi, abbassai lo sguardo facendo un cenno con la testa per salutarlo e entrai in camera chiudendola a chiave.

Non era immensa la stanza ma bella accogliente, c'era un armadietto, un letto e solo dopo capì che era la vecchia camera di Liz, quella di quando faceva le notti.. davvero non capivo come facevano a stare qui dentro..

Mi appoggiai sul letto mettendo la testa sul cuscino e mi addormentai qualche istante dopo.
-

4:33.

Mi alzai di scatto sentendo un leggero dolore allo stomaco e feci una smorfia di disgusto sentendo il conato di vomito.

Cazzo.. allungai la mano al cellulare sul comodino e guardai l'ora. Forse avevo sognato qualcosa ma non ricordo cosa.

" Nun te preoccupa' guaglio, c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for
Aret e sbarr, sott o ciel c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for
Nun te preoccupa' guaglio, c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for
Aret e sbarr, sott o ciel c sta o mar for
C sta o mar for, c sta o mar for.. "

Sentii cantare.. mi alzai dal letto avvicinandomi alla finestra e abbassai lo sguardo a una finestra più giù al lato destro..

" Na nanana.. na na na.. "

Continuava a cantare, cercai di capire chi fosse e quando misi a fuoco capii che era Edoardo.. parlai soltanto quando smise di cantare.

« Sei bravo.. »

Riuscivamo a vederci, io non avevo le sbarre alla finestra, lui si.

« Oh.. e tu che ci fai qua..? »
« Ogni tanto scappo da casa.. non sei l'unico a voler scappare da qui..»
« Si ma ij nun vuless mai scappà di casa.. »
« Se vivresti a casa mia lo faresti.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi appena poggiando la testa alla finestra aperta sedendomi.

« Grazie Giù.. da quando ti ho conosciuto ho capito che ogni tanto bisogna saper lottare per un qualcosa di diverso.. »
« Nun le fa' sol qua dentro.. ma lì fuori ti aspetta un mondo.. »
« Appena esco voglio andarmi a fare un tuffo a mare.. vieni con me? »
« Verrò con te.. »

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora