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« Dammi un bacio!! »

Mi disse Ciro alzando appena la voce.

« Si ma non urlare quando parli.. »
« Ma non sto urlando.. »
« Amo tu stai diventando ansiolitico.. »
« Eh può darsi.. »

Soffiai una leggera risata sporgendomi verso di lui e gli lasciai un bacio sulle labbra.
Eravamo in auto già da un bel po, erano le 21 di sera e non avevamo ancora cenato..

Dopo il market era stato vago tutta la giornata, lo vedevo strano e spesso appena notava il mio arrivare nascondeva subito il cellulare.

Io avevo fiducia in lui, perché alla fine non mi aveva mai sul serio tradita.. però avevo quella costante paura che sarebbe successo visto che alla fine soprattutto la nostra vita intima si era fermata un po' da quando ero entrata nel settimo mese.
E seppur lui mi diceva di stare tranquilla non lo ero.

« Ma siamo arrivati? »
« Amo quasi, il ristorante è un po' più in là.. »

Annuì appena girando la testa guardando il mio vestitino nero, un semplice vestitino o forse l'unico che mi andava. Non avevo preso molti kg ma questa pancia era davvero ingombrate che spesso i ragazzi mi prendevano in giro dicendo che ne erano due di bambini.

Abbassai appena il vestitino che mi scopriva la coscia e pochi istanti dopo sentii la voce roca di Ciro rivolgermi la parola:

« Okay.. adesso però devi farmi una piacere »

Lo guardai alzando un sopracciglio per cercare di capire e lo guardai accostare in un parcheggio dove c'era del terreno, e mostrarmi una di quelle fascia per i capelli neri.

« Mettila vicino agli occhi.. »
« Hai rubato la mia fascia dei capelli.. »
« Ed amo dopo la riposo, mettila dai! »

Lo guardai trattenendo la risata e cercai di stare attenta a non scombinare i miei capelli sistemandomi la benda sugli occhi.

« Ci vedi? Quante dita sono? »

Non vedevo un bel niente, allungai la mano per toccargli le dita ma lo sentii dire "noo" soffiai una risata e mormorai:

« Tre.. »
« No amo.. è nu vafancul.. »
« Ma tu si proprij scem.. »
« Uno dei motivi per cui mi hai scelto.. »
« Sono ancora in tempo eh.. »
« Nono non penso.. hai un minime in arrivo.. »

Soffiai una leggera risata annuendo e poi lo sentii aprire lo sportello e forse uscire dall'auto,
Perché pochi istanti dopo apri' al mio lato e col suo aiuto feci attenzione a dove mettere i piedi e stringendogli la mano iniziai a camminare con lui sentendo il rumore della macchina chiudersi col telecomandino.

« Attenzione al gradino.. »

Avevo dei tacchi non troppo alti anche perché non riuscivo a portarli e poggiai i piedi sul terreno stringendo la sua mano facendo attenzione alle sue indicazioni.

« Pronta rossa? »

Annuì subito sorridendogli appena e apri gli occhi nel momento in cui le sue dita mi tolsero la benda.

Deglutì subito alzando lo sguardo restando a guardare tutta quella bellezza.. non era da Ciro, o meglio.. queste cose me le aveva fatte soltanto a Napoli, qui non si era mai sbilanciato più di tanto ed essere qui a distanza di un anno.. era tutto così bello.

 era tutto così bello

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(Tranne la scritta)

In mezzo al cuore c'era un tavolo, cercano dei piatti coperti e lo guardai.

« Allora? »

Non riuscivo neanche a parlare in realtà, guardai la sua mano allungarla alla mia e intrecciai le sue dita alle mie seguendolo fino al tavolo dove entrambi ci sedemmo una di fronte all'altra.

« E comunque.. togli il tovagliolo dal piatto.. »

Alzai un sopracciglio facendo ciò che mi disse e c'era un panino, non era un panino come quelli che mangiavamo qua.. spostai lo sguardo al bigliettino che era affianco:

" Il nostro primo appuntamento vero è stato a Mergellina, con un panino di Gigino.. il nostro preferito, porchetta completa..
Non è stato facile farlo arrivare qui, ho cercato di fare del mio meglio.. non abbiamo il mare o Mergellina ma Gigino dei panini è qui e ci ha preparo i suoi panini. C x "

Sorrisi subito guardando il panino e poi alzai lo sguardo a lui.

« Ma tu si pazz.. »
« Tu dici? »
« Come hai fatto? »
« gli ho preso un biglietto per Londra ed è arrivato ieri sera, e oggi ha cucinato per noi. »

Sorrisi guardandolo stringendo la mano dove lui aveva le dita appoggiata sul tavolo e mi guardai attorno.

« È tutto così bellissimo.. »
« Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto.. »

Per tutto il tempo mangiammo il panino, era come tornare a casa nostra.. il sapore era diverso, il profumo.. vi giuro che io e Ciro stavamo godendo in un modo letteralmente esagerato.

Avevamo passato il tempo a parlare delle cose fatte a Napoli, e avevo visto in lui un pizzico di nostalgia che era bravo a nascondere da quando aveva lasciato casa.

« Vieni ti devo far vedere una cosa.. »

Mi tirai su poggiando il fazzoletto col panino metà finito mentre lui già aveva finito già da un po, lo seguì prendendogli la mano e camminammo fino ad un posto dove c'erano dei gradini e si scendeva giù.. era tipo una cupola.

Non c'era la luce e infatti nemmeno la luce della luna riusciva a farmi vedere ciò che ci fosse.

Soltanto pochi istanti dopo sentì le braccia di Ciro avvolgere il mio corpo dalle spalle e all'improvviso una scritta si illuminò di fuori d'artificio.. c'erano un sacco di palloncini rossi.

Sali i gradini con lui e deglutì guardando la scritta illuminata

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Sali i gradini con lui e deglutì guardando la scritta illuminata. " Vuoi sposarmi?"
Lo guardai subito e socchiusi le labbra sentendo i miei occhi gonfiarsi di lacrime..
Forse adesso sapevo cos'era piangere di gioia.

« Allora? Mi sposi? »

Mi voltai sentendo la sua voce e lo guardai in ginocchio mentre mi mostrava una scatolina..
Poggiai la mano subito sulle labbra facendogli segno di alzarsi e annuì subito.

Le sue mani afferrarono il mio viso baciandomi le labbra più volte mentre le mie guancia diventavano sempre più bagnate e le lacrime rovinavano quel po di trucco che avevo sul viso.

« Non mi hai ancora risposto.. »
« Si si.. si che voglio.. »

Sussurrai a bassa voce mentre poggiai la mano sul suo petto e sorrisi sentendo il rumore del suo cuore che batteva all'impazzata mentre aveva un sorriso sulle labbra enorme e gli occhi evidentemente lucidi.

Io e Ciro ci sposavamo..

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora