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• POVs Giulia •

« Amo.. ma mo ti vuoi applicare col prof? »
« Ma chist è nu pedofil.. tien 17 ann.. »
« Quasi 18.. »
« Per il momento 17! »

Lo guardai trattenendo la risata togliendo le cose del cornetto dal letto e gli diedi l'ultimo pezzo a lui.

« Ue.. ma cre ca po o difiend? »
« Ma chi sta dicendo niente.. »
« abbuo ja.. Giù non ridere mi fai innervosire »
« ma che sto facendo..? »

Lo guardai farmi una smorfia col viso mentre mangiava il mio cornetto che avevo lasciato e presi a bere il succo guardandolo:

« Comunque ti devo dare una cosa.. »
« Il mio compleanno è tra qualche settim.. »
« Chiudi gli occhi.. amo aspe.. »

Feci per chiudere gli occhi ma li riaprì guardandolo mentre si indicava la tuta del calcio che aveva sporcato con la cioccolata del cornetto

« Ua amo sei un bambino.. »
« Ma ci mettevano un'altro po di nutell.. »
« Tanto se lo fanno di meno ti lamenti, quindi.. »

Sentii la sua risata e scossi la testa facendo segno di togliersi la tuta a zip che aveva sopra.

« Dai si toglierà subito.. »

Lo guardai mentre si toglieva la giacca della tuta e me la porse mentre restó con la t-shirt del calcio e sorrisi appena.. era ancora più figo in divisa da calcio o anche sporco di pizzeria.

« Amo dopo pulisci.. chiudi gli occhi!! »

Annuì subito chiudendo gli occhi aspettando che lui dicesse di poterli aprire, sentendo ogni tanto i rumori che faceva.

« Aspè amo.. nun arapiii »
« Dai ma quanto ci vuole..? »
« Apri..»

Apri gli occhi alzando la testa e deglutì appena intrecciando le braccia al petto poggiando la giacca della tuta sul letto e gli sorrisi facendo una smorfia sentendo leggermente gli occhi gonfi:

« Ma tu sei pazzo.. »
« Lo so, ma il tuo papà mi ha detto che la tua si è rotta due mesi fa.. »

Infilai velocemente le mutandine e la giacca della sua tuta del calcio e chiudendola con là zip, mi tirai su dal letto saltandogli addosso.

Mi aveva regalato una chitarra, era bellissima..

Non l'avevo mai avuta una così, avevo una semplice tempo fa

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Non l'avevo mai avuta una così, avevo una semplice tempo fa.. vecchia di papà, ma Dio..

Lo strinsi forse troppo forte, gli lasciai baci sulle labbra così intensi e a stampo.. lo sentii ridere e gli accarezzai le guancia con le mani.

« Ti amo.. io ti amo.. »
« Ma davvero sei felice con così poco? »

Annuì subito sorridendo contro le sue labbra appoggiandomi con i piedi sul pavimento e ricambiai il suo bacio che stavolta mi diede sul serio e pochi minuti dopo lo sentii:

« ti amo pure io Giù, assai.. »

Sorrisi accarezzandogli la nuca e poi il mio cellulare iniziò a squillare, sospirai appena facendo una smorfia e lo lasciai allungando la mano al letto prendendolo:
" Giulia, scusa se ti disturbo.. papà è da Zia Elena, mi raccomando, stai tranquilla' "
Sorrisi appena rispondendogli con un "okay"

« Tutto apposto amo? »
« Christian, mi dice che papà e' da zia.. »
« Se vuoi andare ti accompagno.. »

Scossi la testa in un no sedendomi accanto a lui sul letto e poi guardai i suoi occhi guardare il mio corpo coperto dalla sua giacca.

« Ma lo sai che l'azzurro della mia squadra ti dona? »
« Tu dici? »

Lo guardai sorridere e annuire, sorrisi appena prendendo la chitarra tra le mani e poi girai il viso a lui.

« Vuoi imparare? »
« Amo.. ti sembro uno che impara subito? »
« Nessuno nasce imparato Ci.. »

L'aiutai a sistemare la chitarra tra le sue mani e rimasi dietro di lui aiutandolo a posizionare le dita sulle corde.

« Amo.. si m ver Edoardo con la chitarra rosa sicur m sfott per il resto della vita.. »
« Un po' di ragione ce l'ha.. »

Lo guardai farmi la faccia da serio e poi iniziai a ridere.

-

Perdemmo più o meno un oretta avanti alla chitarra ed era strano ma era abbastanza bravo, sembrava non fosse la sua prima volta, infatti era riuscito anche a fare degli accordi di Rocco Hunt - Ti volevo dedicare.

Passammo il pomeriggio in casetta.
Ormai sembrava casa nostra quella..

Uscii dalla doccia, riuscì velocemente ad infilare un jeans e un maglione nero di Lui siccome
Non avevo molto li di mio.. guardai l'ora, mi stavo preparando visto che dovevo passare da Rosa e girai lo sguardo a Ciro seduto sul divano con Edoardo che era arrivato da poco.

« Oh amo, vedi che ho appena fatto il pieno in macchina, mi raccomando non distruggermela »

Lo guardai facendo una smorfia alzandogli il dito medio.

« Ma veramente stai mettendo l'auto nuova in mano alla tua fidanzata? Nun t Sient buon? »
« Eh.. tiene la sua macchina a casa sua.. »
« Mamma mi.. Povr a te.. »
« Ragazzi!! Vi sento!! »

Urlai dalla stanza da letto uscendo e guardai Edoardo ridere e Ciro sorridere girando la testa verso di me, mi porse le chiavi dell'auto seduto sul divano.

« Amo.. che mangiate stasera? »
« Non lo so penso chiamo le pizze.. »
« Vabbè passo io alla pizzeria vostra e faccio delle pizze, magari faccio restare anche Rosa qui. »
« Amo.. però statt accort.. »

Sbuffai appena perdendo il conto delle volte che me lo stava ripetendo e mi abbassai a lui prendendo le chiavi, lasciandoli un bacio sulle labbra siccome lo stava aspettando e sorrisi appena lasciandogli un'altro bacio.

« Ja uagliu.. nu poc e rispett per chi non lo può fare.. »
« Oh.. ma dove l'hai lasciata Teresa? »
« Ti giuro Ciagg mis tutt me stess.. ma ess vo truann nu chiattil e io preferisco andare al concerto di Franco Ricciardi con la fascia in fronte.. »

Io e Ciro iniziammo a ridere per ciò che disse e poi li salutai con la mano lasciando la casetta.

Era proprio vero, spesso due persone per quando ti volessero bene.. e non c'era la comprensione reciproca non poteva esserci niente.

Entrai in auto di Ciro dopo averla aperta e sospirai appena riuscendo a metterla in moto, lo stereo si attivò da solo e c'erano le canzoni che stava ascoltando stamattina Ciro.

Rocco Hunt, Franco Ricciardi - Treno.

Ecco quando vi dicevo che quei due dentro, erano ormai in simbiosi, una cosa, da sempre.

Sorrisi pensandoci su e iniziai a guidare senza correre mentre con lo sguardo ogni tanto guardavo il cellulare mandando un messaggio a Rosa: - 10 minuti e arrivo. -

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora