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« Praticamente quante volte ti hanno tirato del sangue questa settimana? »
« Quattro.. »
« Va a finire che resti senza sangue.. »
« Che simpatica.. »
« E quante volte hai perso a scopa? »
« Se me lo ripeti taglio le carte.. »

Soffiai una fragorosa risata seduta di fronte a lui sul suo lettino, mentre avevamo le carte ancora scoperte sul lettino.

-

Era un mese che questa situazione riuscivo a gestirla in migliore dei modi. Il mio rapporto con Edoardo era così stretto... che quasi ogni volta finiva per succedere qualcosa che veniva interrotto ringraziando Dio.
Non sapevo cosa stesse succedendo, ma Edo era davvero strano con me, riusciva a farmi sorridere con un solo sguardo.

Erano giorni che il pomeriggio passavo da Ciro in ospedale, si stava riprendendo benissimo. Lo facevo soprattutto così potevo dare informazioni a Edoardo siccome non poteva averne.

« Ma comunque mi stavo chiedendo.. »

Alzai la testa a Ciro guardandolo mentre appoggiava l'ennesima carta che aveva preso.

« Perché tutti i giorni vieni a farmi compagnia? Lo fai solo per Edoardo o perché ti fa piacere stare con me? »

Alzai un sopracciglio spostando gli occhi dalle carte che appoggiai sul lettino e sospirai appena mormorando:

« Per Edo.. poi mi diverto a giocare con te.. »

Guardai il suo sguardo cambiare e poi annuire tornando a guardare le carte.

« Nessuno sa che vieni qui vero? »
« Nessuno.. non è legale e tanto meno posso riportare le cose di fuori, dentro.. »
« E perché rischi per noi? »
« Cirù.. te l'anno mai detto che fai tante domande? »
« Forse.. »

Lo guardai sorridendo appena mordendomi il labbro inferiore, non l'avevo mai visto ridere, cioè.. sorrideva, ma soltanto quando mi prendeva in giro, quello era il suo forte.

« Ti piace Edoardo? »
« Eh..? »
« Giulietta.. ti piace Edo? »

Era strana quella domanda.. e mi sentivo strana anche nel dargli quella risposta, però lo guardai e scossi la testa in un no senza smettere di guardarlo.

« Quindi non ti piace.. mi stai dicendo che non c'è proprio niente tra di voi? »
« Che ci deve essere Ci.. ma stai bene? »

Gli sorrisi ironica alzandomi dal letto prendendo le carte dalla sua mano per poterle posare mentre guardai l'orario.

« Credo che è arrivato il momento di andare.. »

Lo guardai fare silenzio e sospirai appena indicandomi la giacca e lo zaino sulle spalle, siccome ero uscita da poche orette da scuola.

« Ci vediamo domani? »
« Giù.. fermati n'attimo.. »
« che c'è.. Ciro? »
« Sei sicura che vada tutto bene? »

Deglutì quando sentì la sua mano fredda sulla mia guancia calda, mi spostò i capelli rossi e poi guardai i suoi occhi guardare i miei..

Ciro era così bello, intendo, aveva quella bellezza tutta sua, non era un ragazzo che se lo guardavi in discoteca o una sera qualsiasi avresti puntato gli occhi, ma guardandolo bene capivi che davvero era bello, quelle bellezze che non avevano tutti..

E poi era carino, non so se era così con tutti ma con me si. Amava prendermi in giro e soprattutto chiamarmi "Rossa" o "Giulietta"..

La settimana scorsa entrambi riuscimmo ad aprirci, aprirmi con lui riguardo alla scuola, alla mia famiglia, era stato così facile ma ero così stupita visto che era sempre stata una cosa difficile per me, non ne avevo mai parlato con nessuno se non con le persone che mi conoscevano e con Edo quando lui credeva che fossi una di quelle poppici, sapete no!?

« T lann mai itt ca si bell..? »

Sorrisi appena abbassando gli occhi sentendomi in imbarazzo, no.. non me l'avevano mai detto.. nemmeno Nicolas l'aveva mai fatto.. ricordo che lui oltre a dirmi come vestirmi quando avevamo cene con i suoi colleghi non faceva si limitava a dire "Mi piace, sei accettabile".. era strano per me sentirmelo dire.

Si, sentivo che me lo diceva il mio papà, ma sentirmelo dire da un ragazzo.. era strano.

Scossi la testa in un no guardandolo:

« E allo to dic ij.. si tropp bell.. »
« E tu sei troppo bugiardo.. »
« Mi hai mai sentito dire qualche bugia? »
« Questa.. »

Lo guardai sorridere e feci la stessa cosa indietreggiando appena dopo che lui lasciò la mia guancia, mi allungai a lui baciandogli la guancia e poi abbandonai l'ospedale.
-

Era tutto così dannatamente confusionario:

Edoardo, che riusciva a farmi sorridere con uno schiocco di dita.
Ciro, che riusciva a farmi sentire davvero speciale ogni volta che ero con lui.
Nicolas, beh.. con lui dovevo semplicemente chiudere, ma non ne avevo il coraggio.

Sentì il mio cellulare squillare mentre rimasi ad aspettare il pullman che mi avrebbe riportata a casa: « Papà » alzai un sopracciglio guardando che aveva inviato un vocale, l'appoggiai all'orecchio:

« Giulia, dove sei? Volevo dirti che sono passato a prenderti al minorile ma mi hanno detto che non hai messo piede oggi li, il tuo prof di letteratura.. Arca, mi ha chiamato dicendomi che i tuoi voti sono scarsissimi.. lo sai non ti chiedo tanto ma non mandare tutti i tuoi sacrifici all'aria, se mi rispondi passo da te e ne parliamo. »

Deglutì subito mettendo il blocco schermo al cellulare e infilai nello zaino il cellulare.. nemmeno risposi, entrai nell'autobus pochi istanti dopo e 20 minuti dopo arrivai a casa.

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« Papà ti sta cercando.. »
« Chri.. pensa a te okay? »
« Ma perché non riesci mai ad avere un rapporto sano con me? Ti sto parlando in modo tranquillo.. »
« Perché tu hai sempre altri scopi, e poi non te ne frega un cazzo di niente se non delle tue scopate. »
« Ma vaffanculo. »
« Si, tanto da quando Peppe è andato via tu non ci sei mai. Vaffanculo anche tu. »

Credo che nostro padre rimase ad ascoltare tutte le nostre urla. Era avanti alla porta mentre io stavo andando in salone e Christian in camera.

Mi resi conto della sua presenza e deglutì appena.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora