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Avevo indossato quell'abito che quasi un mese fa avevo comprato con l'aiuto di Edoardo.

Era tutto così strano, pensavo davvero di non poterlo mai indossare.. invece adesso ero a cena per la prima volta, una cena vera in un ristorante non quelli come Gigino a Mergellina che restava sempre il nostro preferito.

Strinsi la sua mano che aveva intrecciato le dita alle mie e stavamo entrando nel ristorante, tutti ci guardavano e sapevo che il problema non ero io ma Ciro che tutti conoscevano per il "Calciatore", ero un po' in imbarazzo ma avevo lo sguardo basso e il braccio attorno a quello di lui.

« Salve Signor Ricci.. venga.. »

Era tutto così strano, tempo fa laboravamo noi per la gente e adesso questo chiamava persino "signore" a Ciro..

« Grazie mille.. »

Mormorò Ciro al cameriere mentre io sorrisi appena sedendomi di fronte a lui gustandomi poi attorno.

« Cre Piccerè? »
« È tutto così strano.. »
« Anch'io ancora non ciò fatto l'abitudine ma poi sembra soltanto na strunzat.. tranquilla.. »

Annuì sorridendogli e poi dopo poco iniziamo ad ordinare.

Mangiammo per tutta la serata, era tutto buonissimo ma l'unico mio pensiero era.. dirgli del bambino.

Infatti avevamo appena finito di mangiare ed eravamo fuori al cortile ma dove non c'era nessuno e strinsi tra le dita La Rosa che mi aveva regalato.

« Hai freddo? »
« No.. sto bene.. »

Lo guardai mentre era appoggiato alla ringhiera e stava fumando una delle sue sigarette elettriche che nemmeno conoscevo benissimo, ma puzzava come un bagno..

« Ti devo dire una cosa.. »
« Mh? Che c'è amo?.. »

Appoggiai la mano sulla ringhiera e apri la borsetta prendendo le foto dell'ecografia e i due test che mi avevano dato in ospedale..

Mi avvicinai a lui porgendogli le cose e lo guardai non capire.. infatti allungò le mani a posare la sua sigaretta in tasca e poi a prendere le cose che gli avevo dato.

Al primo test c'era scritto solo "Incinta"
Al secondo test invece c'era "1/2 settimane"
Era successo il giorno in cui ero arrivata qui..

Lo guardai alzare subito la testa dopo aver guardato il piccolo puntino nella foto.

« Giù.. ma com è possibile.. »
« Non lo so.. nemmeno il dottore riesce a capire come abbia potuto non perdere la vita questo bambino.. dice che forse è un miracolo.. il nostro miracolo.. e se non vuoi.. va ben.. »

Non mi fece nemmeno finire di parlare, le sue mani afferrarono il mio viso e le sue labbra finirono sulle mie.. mi baciò per un bel po fino a che staccandosi guardava ancora le Eco e mi lasciò diversi baci a stampo..

Guardai i suoi occhi leggermente lucidi e sospirai appena di sollievo accarezzandogli il braccio guardandolo sorridere:

« Amo.. te lo giuro non gli mancherà niente, lo giuro.. te lo prometto che saremo una famiglia stupenda.. e avrà ciò che non abbiamo avuto noi, te lo prometto.. »

Il suo braccio avvolse il mio corpo e sorrisi appena annuendo accarezzandogli la guancia e poi la nuca  sussurrando a bassa voce.

« Cosa ne penseranno gli altri..? »
« Ti importa così tanto di quello che diranno? Ci sono io con te e tu sei con me.. siamo abbastanza adulti e vaccinati, è il nostro bimbo.. »
« Teng paur Ci.. »
« Giulia.. a cos chiu bell ca t po regalà a vit è nu figlij.. »

Annuì subito poggiando le labbra sulle sue e lo baciai io stavolta sorridendo istintivamente contro le sue labbra quando lo sentii sorridere.

« Da quando lo sai? »
« Da stamattina.. »
« Sei sempre la solita.. »
« Forse si.. »
« Sei la mia ragazza nuvola.. »
« Ancora con questa ragazza nuvola..? »

Soffiai una risata guardandolo accarezzandogli la nuca con le dita guardandolo annuire, me l'aveva detto già quando ero arrivata qui e dopo aver fatto l'amore eravamo rimasi a letto.

« Che poi cosa vuol dire? Non mi piacciono poi mica così tanto le nuvole.. dopo piove! » mormorai
« La ragazza nuvola ha tanta paura, di tutto, della vita, delle scelte, dei cambiamenti. Lei è un involucro pieno delle cose che ha dentro, le persone che hanno fatto parte della sua vita, la tristezza racchiusa in una sola nuvola. Ha le nuvole dentro ed è per questo che ha paura delle nuvole fuori, perché lei è una di loro, piena di emozioni che non vuole espri-mere, ma poi lo fa, lo fa nelle lacrime e lo fa nel silenzio. Lei non piange, lei piove, e la differenza sta tutta in quello che sente. Chi piange ha bisogno di liberarsi perché è pieno, di tristezza o di felicità. Chi piove invece accumula dentro e non mostra ciò che prova, solo che a volte deve buttare fuori qualcosa, perché troppe nuvole che si addensano non fanno bene, e lei non si fa bene mai, non pensa mai a se stessa, accumula l'amore o il dolore degli altri per nascondere il suo cielo, lei ha timore del suo cielo. Le nuvole nascondono ma non cancellano, come te che nascondi e non cancelli mai.
Hai tutto nascosto dietro questi nuvoloni, ma hai un cielo bellissimo dentro, magari c'è anche il sole. Probabilmente hai provato anche a essere sole, ma tu sole non lo sei mai sta-ta, lo si vede dal modo in cui non cerchi mai di splendere. Tu sei cupa, ed è proprio lì la tua bellezza, mia cara ragazza nuvola. Le nuvole non sono tue nemiche, sono solo uguali a te.»

Sorrisi sentendo la sua spiegazione e il suo italiano perfetto che quasi veniva masticato dall'accento napoletano..

Strinsi appena le mano sul suo bicipite coperto dalla sua camicia bianca e sussurrai a bassa voce.

« Vorrei così riuscire a capire cosa si prova nell' odiarti, ma proprio non ci riesco.. »
« Se tu mi odi per me il mondo può finire.. »

Ricambiai il suo bacio quando le sue labbra si avvicinarono alle mie e poggiai le mani dietro alla mia schiena sulle sue e sorrisi contro le sue labbra soltanto quando quel bacio stava diventando troppo intimo.

« C'è ne torniamo a casa o vuoi il gelato? »
« A casa.. con te, nel letto.. »
« Mi piace come idea.. »

Sorrisi guardandolo e dopo poco lasciammo il ristorante con la sua auto.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora