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Mi girai subito sentendo la voce che potevo riconoscere tra mille.

Lo guardai restando in silenzio e poi girai di nuovo lo sguardo al mare mentre lui mi affiancò.

« Dove l'avevi nascosta questa dote? Hai dei diamanti al posto delle corde vocali.. »
« Sei sempre esagerato Ricci.. »
« Lo sai.. quando si tratta di te.. »

Sorrisi leggermente mordendomi il labbro inferiore e lo guardai togliersi il telo che aveva attorno al suo corpo e l'appoggio' sulle mie spalle.

Forse si era accorto dei brividi che avevo ben evidenti sulle braccia.. gli sorrisi appena e lasciai che chiudesse il telo attorno al corpo.

« Mi dispiace Giù.. per quello che ti sta succedendo.. »

Capii che parlava di mio padre, rimasi a guardare il tramonto annuendo appena rimanendo in silenzio.

« Se posso esserti d'aiuto io ci sono.. »

Girai la testa verso di lui guardandolo.. aveva i capelli scombinati dal vento e non attaccati con tutto quel gel come suo solito..

« Puoi aiutarmi.. »
« Come.. »
« Iniziando a perdonarmi tu, e forse un giorno lo farò io. »

Lo guardai fissarmi appena e poi girare lo sguardo proprio dove stavo guardando io pochi istanti prima.

« Giuliè.. notti intere ho sognato l'ultima notte passata con te in casetta.. a vuo sape na cos? »

Annuì subito guardandolo.

« O Liett.. è ancora sfatto da noi.. non voglio farlo, non voglio sistemare quel letto perché se lo sistemo va via l'unica cosa che ho di noi.. »

Deglutì sentendo leggermente gli occhi lucidi e restai a guardarlo senza parlare.

« In genere il dolore passa Giù.. però ci vuole tanta pazienza, non va via così.. »
« Ho sperato tu alzassi il telefono e mi chiamassi, ho sperato soltanto di sentire il rumore del tuo motorino sotto la mia finestra.. ho sperato il tuo ritorno per 65 giorni consapevole del fatto di averti perso.. »

Lo guardai voltarsi verso di me..
c'era distanza tra di noi, ma non troppa.

« Giù.. ij nun voglio chiu bugie.. »

Scossi la testa guardandolo.
Forse bastava solo vederci per sistemare le cose?

« Tra meno di due ore sarai maggiorenne.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi appena guardandolo e deglutì allungando la mano alla sua..

« quando ti ho conosciuto avevo appena 17 anni Giù.. quando mi hanno sparato.. l'unica cosa c penzav er a mammà.. a mia sorella.. a patm.. e a mio fratello.. però sapevo che non sarei morto perché avevo da fare altre mille cose.. »

Il mio sguardo cadde subito sulle sue cicatrici ben evidenti, tre.. le solite.

« Però poi una volta sono morto.. un mese fa, quando ho capito di averti persa.. perchè se tu non vai avanti, sa non lasci quel maledetto passato che ti ha fatto così tanto male.. e non amerai te stessa. non potrai amare te. »

Lo guardai cercando di non esprimere nessun sentimento, non potevo permettermi di piangere avanti a lui, non l'avevo mai fatto.

« Giulietta.. se non perdoni tua mamma.. non potrai mai vivere la tua vita. »

Chiusi subito gli occhi sentendo un enorme nodo alla gola.. ecco, era questo il punto che odiavo toccare.

Sentii le lacrime sul mio viso e il vento quasi riuscire a spostarle sulle guancia, scossi subito la testa in un no guardando il mare.

« Giù.. tua mamma non è tutti noi.. i tuoi amici non sono lei, tuo padre, i tuoi fratelli non sono lei.. io non sono tua madre.. noi ti amiamo. »
« Ciro.. basta. »
« Ciro bast c cos? Giù tu devi smetterla di pensare che nessuno può donarti amore, devi smetterla di pensare che potremmo abbandonarti da un giorno all'altro..
io sto ca, io ti amo più della mia stessa vita.. »

Mi girai di schiena per poter nascondere le lacrime ma senti le sue braccia avvolgermi e pocciai subito la guancia sul suo braccio destro chiudendo gli occhi sentendomi.. protetta.

« Giù.. ij sto ca cu te, nun me ne vac pur si sto luntan. »

Era vero, forse bastava soltanto vederci, parlare, chiedergli scusa.. e una sua parola aveva chiamato ogni cosa.

Poggiai la mano sulla sua che aveva attorno alle mie braccia e girai appena la testa verso di lui.

« Nun chiagnr Giù.. non piangere per chi non merita le tue lacrime.. »

Chiusi gli occhi sentendo le sue dita accarezzare la mia guancia bagnata e poggiai la punta della lingua sulle labbra sentendo il salato delle lacrime.

« Me lo fai un sorriso che sono giorni che non lo vedo? »
« Ma tu mi perdoni? »
« Già ti ho perdonata quando ti ho vista scendere la spiaggia con Teresa.. Giuliè.. »

Mi voltai verso di lui guardandolo e sorrisi appena.

« Comunque devo dirti un segreto.. »
« Mh? »
« Non e' la prima volta che sento la tua voce, l'ho ascoltata di nascosto con Liz dietro alle tende rosse mentre cantavi.. La Cura.. »

Lo guardai e sorrisi scuotendo la testa guardandolo lasciarmi e poi camminare verso l'acqua.

« Ma che stronzo.. »
« Aspe.. comè che fa? »

Lo guardai sorridendo mentre lo vidi pensare e tolsi il telo dalle mie spalle seguendolo fino all'acqua, deglutì sentendo che era fredda e lo guardai tuffarsi..

Per un istante non lo vidi più, cercai di caminare mentre l'acqua arrivava alla mia pancia troppo piatta in quel periodo e chiusi gli occhi cercando di tuffarmi ma delle braccia bagnate arrivarono o dietro alla mia schiena e sussultai poggiando subito le dita sulle sue mani poggiate sulla mia pancia.

« Perchè sei un essere speciale.. ed io avrò cura di te. »

Sorrisi sentendolo sussurrarmi all'orecchio le parole della canzone di Battiato e chiusi gli occhi poggiando la testa sulla sua spalla.

Lo guardai fare in modo che mi voltassi.. eravamo troppo distanti dalla riva, troppo distanti dai ragazzi tanto da vederli piccolissimi attorno al fuoco.

Poggiai le mani appena sull'acqua e le sue mani bagnate finirono nei miei capelli ancora asciutti e sciolti, come solo lui faceva..

La sua bocca finì sulla mia e iniziammo a baciarci come se un vecchietto avesse bisogno di ossigeno per respirare.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora