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• POVs Giulia •

Non doveva andare così, odiavo farmi sentire cantare e non sapevo nemmeno da quando Ciro e Liz fossero fermi dietro alla porta.

Sospirai appena sentendo la voce di Liz:

« Ma tu si Bravissim Giulia.. »

Girai la testa verso di lei e alzai le spalle, odiavo sempre i complimenti su quell'argomento, avevo smesso di cantare avanti a qualcuno da non so quanti mesi e adesso era strano tutto ciò.

Ciro se ne stava ancora appoggiato alla posta, in silenzio, senza dire una parola, ma avevo capito che i suoi pensieri erano altrove..

« Liz ma comunque non si spia eh.. »
« Ma in realtà non abbiamo spiato.. »
« Si come no. »

Rimasi ad ascoltare Teresa e Liz parlare.
-

Ormai la sera sull'ipm era calata, giù all'aperto dove c'era uno spazio enorme avanti al mare avevano organizzato dei tavoli che sarebbero arrivate le pizze e già erano giu soltanto i maschi.

Teresa stava spiegando dei giochi stupidi da fare e io ero seduta con le gambe sull'altra sedia ascoltando il discorso del comandante che parlava con la direttrice, che poi in realtà nemmeno stavo capendo niente.

« Tra un po' arrivano le pizz.. Giulia, ci sei? »
« Eh? Si direttrì.. vado un attimo in bagno »

La guardai annuire e mi alzai andando dentro all'edificio mentre sentì il mio cellulare vibrare:
" com'è che devo chiamarti.. Giulia o Maria? "
Deglutì subito appoggiandomi al muro dove c'erano le scalinate e non risposi nemmeno, infiali il cellulare in tasca girando la testa alla porta.

« Hey.. »

Lo guardai per qualche istante e poi sorrisi.

« Hey.. »
« Che ci fai qui? »
« Stavo andando in bagno.. »

Ciro era così bello.. cazzo se lo era, eppure non faceva niente per esserlo.

« Eh.. volevo dirti che mi dispiace se prima sono rimasto ad ascoltarti ma.. mi hai ricordato qualcuno.. di importante per me.. »
« Non fa niente.. »

Abbassai appena lo sguardo sentendo un leggero imbarazzo ma lo sentì ancora di più quando lo vidi avvicinarsi e alzai appena la testa.

« Hai.. una voce bellissima.. Rossa.. »
« Non è vero.. »
« Si.. sei riuscita a farmi ricordare la mia mamma quando me la cantava.. »
« È la canzone che è bella.. »
« Sei tu che sei perfetta.. »

Deglutì sentendo il suo respiro contro le mie labbra che ancora non si erano toccate e mi accorsi di avere la mano sul suo petto coperto dalla sua t-shirt.

« Non esiste la perfezione Cì.. »
« Tu rendi anche quella perfetta.. »
« Per favore.. se non vuoi non confondermi ancora di più.. »

Apri' gli occhi e guardai l'angolo delle sue labbra alzarsi in un sorriso.. non riuscivo a capire.
Un giorno mi voleva, l'altro diceva che era meglio stare lontani, il giorno dopo ancora lo sentivo attaccato alla mia pelle, l'altro giorno distaccato un miglio..

Lo guardai staccarsi appena e far sì che tra di noi ci fosse quel po di distanza che fino ad ora non c'era stato.

« Come stai? Sono giorni che ti vedo di sfuggita »
« Sto bene, tu come stai? »
« Come una pantera rinchiusa in una gabbia d'oro. »
« Almeno è oro.. »
« Ma sempre in gamba sono.. »

Lo guardai socchiudendo le labbra e poi lo vidi sedersi sugli ultimi gradini della scalinata e feci la stessa cosa sentendolo.

« Come stanno andando le cose? Qualcuno ti sta dando fastidio? »
« No.. venerdì è stato l'ultimo giorno di scuola, adesso inizia l'estate e.. »
« Devi prepararti per partire.. »
« Non mi hanno accettata.. »

Girai la testa a lui guardando il suo sguardo subito nel mio.. aveva un mix di sguardi da decifrare in quel momento e non sapevo quale dei mille interpretare.

« Ma come.. e pecchè? »
« Pecchè.. ci stanno persone migliori di me.. »
« Non capiscono un cazzo.. »
« Più di quanto tu possa immaginare.. »

Ci fu un silenzio abbastanza lungo, finché lui non decise di aprire bocca:

« Ma quindi.. resti qui a Napoli.. non parti più? »
« Non ho motivo per lasciare Napoli adesso.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi subito scuotendo la testa pensando che volesse sorridere da un bel po, perché notavo il suo trattenersi.

« Embè che farai adesso? »
« Farò l'ultimo anno qui.. poi la direttrice mi ha chiesto di fare un anno di criminologia ma non ne sono convinta.. »
« Ma comunque hai sempre una voce pazz.. »
« Non iniziare anche tu.. e comunque devo pensarci ancora. »

Lo guardai annuire e appoggiare le braccia sui suoi ginocchi girando poi la testa verso di me.

« Lo vedi? Adesso non siamo così tanto diversi come credi.. non so neanche io cosa mi aspetterà in futuro.. quindi vivrò l'anima vita a giornate, come mi hai insegnato tu.. »

Sussurrai a bassa voce guardandolo.

Lo vidi sorridere e allungare il viso al mio, mi lasciò un bacio a stampo.. ricambiai quel bacio e i suoi occhi rimasero nei miei..

Prima che la sua mano destra toccò la mia guancia e le sue labbra finirono seriamente sulle mie in un bacio abbastanza intimo quasi troppo profondo.

Duró più o meno 2/3 minuti perché quando entrambi ci staccammo lo facemmo soltanto a casa dell'ossigeno che stava mancando.

Sorrisi appena guardandolo sorridere e sussurrai a bassa voce istintivamente:

« Adesso le abbasserai queste armi che ci sono tra di noi? »
« Resto della convinzione che ti meriti di più.. »
« Cì.. ho lasciato Nicolas.. »

Lo guardai socchiudere le labbra.. forse non se lo aspettava.. restó a guardarmi mentre la sua mano era sempre poggiata sulla mia guancia e il suo pollice accarezzava quest'ultima.

« Embè mo c vuliss.. »

Guardai il suo sorriso ironico e sorrisi appena abbassando gli occhi sussurrando:

« Si semp o stess.. »
« Ma tu m vuo ben..? »

Alzai gli occhi ai suoi guardandolo e deglutì appena annuendo poggiando le dita attorno al suo polso.

« Te voglij ben pur ij Giuliè.. »

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora