69*

892 19 5
                                    

• POVs Ciro •

Quando sei innamorato lo scenario circostante diventa una realtà a parte.

Diciamoci la verità, l'amore è il caos più totale, io non so come hanno fatto i grandi poeti a parlarne così tanto, io non ci capisco niente, proprio zero, le emozioni mi si sono sempre mescolate tutte, prima ti odio, poi ti voglio, addio, mi machi, ti amo.
Per l'amore è sempre stato un problema, è come quando da piccolo devi imparare a mescolare i colori e la maestra ti chiede come si crea l'arancione, e che cazzo ne so, esiste già perché lo devo creare, c'ho il tubetto arancione giotto che mamma mi ha comprato stamattina, perché lo devo fare io? O almeno dimmelo prima che mi so fatto comprare la confezione da quarantaquattro colori,mamma ha usato un sacco di monete , "guarda qua maestra ho l'arancione giusto per colorare la maglia di papà, quello per il sole nel mare, quello per i raggi quando sta in cielo."
" Perché devo farlo da solo? E se non lo faccio me lo metti lo stesso 10+? E le tre strisce sotto la parola bravo?"

Ecco qua, perché devo spiegare io agli altri cos'è l'amore?

Ma io lo sapevo già cos'è l'amore dentro di me, Perché io lo devo spiegare? Esiste è lì, in realtà è dappertutto, tutti sanno cos'è l'amore..

L'amore ti rende debole ,ti fa soffrire perché non si arrende facilmente,Molte persone dicono che ci rende stupidi,ci fa perdere la ragione,ma lo stato di confusione in qui sei quando sei innamorato ti fa sentire lontano dal resto.

Cosa stavo dicendo di preciso?
Perché continuavo a fare discorsi senza senso fermo nel corridoio dei bagni del partenopeo? E soprattutto perché restavo qui quando i miei amici e la mia ragazza mi stavano aspettando li fuori?

Credo la colpa sia soltanto dei drink bevuti insieme ad Edoardo, Cardio e Milos da quando avevamo messo piede lì dentro.
Avevo voglia di vomitare ma ricordo di aver detto a Giulia di andare a fare pipì..

Sbuffai appena camminando nel corridoio del bagno e senza farlo apposta sbattei contro ad un paio di persone.

« Ooh, e statt accort. »

Una voce maschile arrivò alle mie orecchie, alzai subito la testa mostrando il mio viso e nel momento in cui lo feci, quel ragazzo più basso di me mormoro':

« Oh Ciro.. scusa pensavo fosse un altro »

Annuì appena, nemmeno lo conoscevo.. ma qui tra la famiglia di papà e il calcio credevano di dovermi "portare rispetto" che poi non capisco.. sono uguale a loro.. nemmeno ho mai ucciso qualcuno.

« Ma Cre Paolo, tien paur e stu scem? »

Guardai subito il ragazzo affianco all'altro basso, mentre cercava di prendersi la solita questione.
Mi avvicinai spingendolo al muro tenendolo dalla giacca.

« We.. ij nun so nisciun, ma tu fa o brav. »

Lo guardai ridere e istintivamente un mio pugno finì sul suo naso. Sapevo di dovermi fermare, sapevo che ero fuori soltanto per il lavoro e che alla prossima denuncia sarei finito diritto a Poggioreale.

« Ohoh.. Ciro.. »

Una voce femminile mi fece tornare alla realtà,
Mentre l'amico tirava il più alto dalle mie mani notai delle mani femminili prendere le mie braccia e tirarmi più in là.

Pensavo fosse Giulia dalla voce ma non lo era.

« C vuo Karol.. »
« Dentro ti stanno aspettando.. ma che ci fai qui? »

Era tutto buio, e cercai di guardare il suo viso ma era impossibile. Sentivo solo le sue mani reggere le mie braccia.

« Stev rind o bagn.. »
« Ja entriamo dentro.. sei ubriaco »
« Nono. Vac sol ij aggia vre primm a chill »
« Ciro.. no, nessuna rissa! L'hai detto tu prima di entrare agli altri no? »

La guardai le labbra mentre parlava e quel filo di luce blu che entrava finì sul suo viso.
Sospirai appena poggiando le mani sul muro affianco alla sua testa e restai a guardarla.

« Ja.. Giulia ti aspetta.. »
« Giulia? Ma Giulia perché si è vestita così? »
« E mica può fare sempre la suora?
« Giulia non è come te! »
« Come me come? »

Abbassai gli occhi al suo seno ben evidente cercando di farle capire ma i miei occhi continuarono a fissarle il seno..

« Vuoi dire che sono una puttana? »
« Non ho detto questo, ma se fossi il tuo fidanzato non ti permetterei tutto ciò. »
« Fortunatamente non lo sei.. »
« T piacess.. »

La guardai smettere di sorridere e feci la stessa cosa avvicinandomi appena al suo viso.. mi spostai di scatto quando sentì la sua mano stringere il cavallo dei miei boxer e deglutì poggiando la mano sulla sua..

« Adesso capisco mia cugina.. »

La guardai sorridendo appena e mi guardai attorno, ringraziai con tutto me stesso che c'era soltanto buio.. per quanto sentissi la testa girare da tutto ciò che avevo bevuto sapevo che non dovevo essere lì.

I miei occhi caddero sulle sue dita che cercavano di abbassare là zip dei miei pantaloni neri e allungai subito la mano sotto al suo collo sentendo un leggero rialzo ai pantaloni.

« Tu che si brav a fa.. Karol »

Precisai il suo nome guardandola mentre la sentii ridere e nel momento in cui le sue dita continuavano a toccare il mio rialzo ben evidente dai pantaloni mi staccai subito spingendolo entrando in uno dei bagni iniziando a vomitare.

• POVs GIULIA •

Odiavo il fatto che fossero passati più di 30 minuti e quel cretino ancora doveva farsi vivo.

Poggiai l'ennesimo bicchiere di drink cercando di reggermi in piedi girando la testa a Cardio.

«DOVE STA EDOARDO »

Urlai per farmi sentire mentre lui peggio ubriaco di me indicò più in là.
Stava stava col tra le mani e aveva anche un drink, mi avvicinai premendo il drink dalle sue mani bevendolo e lo sentii:

« Giulia! Bast. Aro sta Cir? »
« E c n sacc.. con chi parli? »
« Nessuno.. »

Abbassai gli occhi al telefono e sorrisi leggendo "Rosa" lo guardai scuotendo la testa senza smettere di sorridere e poi mormorai:

« Mi aiuti a cercarlo? »
« Vien ja.. »

Il suo braccio avvolse il mio bacino e reggendomi iniziammo a camminare per il club, anche se gli avessi detto di saper camminare da sola.

Entrai dopo di lui nel corridoio dei bagni e sospirai appena guardandolo la gente uscire e entrate dai bagni, girai la testa ad Edoardo.

« Ma non è che si è sentito male? »
« Ma era ubriaco? »
« Un bel po.. »
« Non troviamo nemmeno tua cugina.. »

Sentendo le sue ultime parole mi feci lasciare spingendo subito alla porta del bagno che la gente non entrava perché era occupato.

Abbassai gli occhi notando Ciro appoggiato al bagno e Karol che gli reggeva la fronte mentre girava la testa per non guardare.

« Ma c sfaccim c fai ca su chest? »

Mormorai istintivamente fregandomi che si stesse appena tirando su pulendosi le labbra con un fazzoletto che gli aveva dato la bionda.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora