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Quella notte finì credo nei migliori dei modi, non facemmo l'amore ma di sicuro non la passammo tranquilli senza far niente. Io e Ciro eravamo così, la nostra vita sessuale era fin troppo attiva e entrambi non avevamo vergogna di spingerci oltre in ogni cosa.
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La mattina lasciai la casetta dopo aver accompagnato Rosa a casa lasciando Edoardo e Ciro che dormivano ancora, e poi andai all'aeroporto a prendere Karol dove dopo aver posato la sua valigia a casa mia andammo nel bar più in là del centro di Napoli per una colazione.

« Allora? Come ti trovi a Milano? »
« È un'altro mondo, tipo.. abbiamo una governante e ogni cosa che gli chiedo fa! »

La guardai alzando un sopracciglio mordendo la treccia al cioccolato che avevo preso guardandola mangiare un biscotto all'amarena integrale..
Ecco, quando dico che eravamo diverse.

« Karol.. Milano è sempre Italia eh.. »
« Si lo so, però sai che intendo no.. ah, ieri sono passata per VICTORIA'S SECRET, ti ho preso un intimo di pizzo spettacolare, poi lo vedi a casa. »
« Un intimo? »
« Si dai, so che hai il fidanzatino,
Mamma me l'ha detto. »
« Chi l'ha detto a tua mamma? »
« Dai gioia, lo sanno tutti.. »

Odiavo quando mi chiamava così, sospirai appena girando lo sguardo alla tazza dando l'ennesimo morso e la guardai sentendola parlarle.

« E comunque mi dispiace tanto per Zio Giovanni.. ma come sta adesso? »
« Eh.. come sta un uomo con l'alzheimerz.. »

La guardai ridere e smise di farlo subito guardando il mio viso serio.

Era sempre stata così, ma non lo faceva apposta, non era poi così tanto intelligente anche se da bambine le volevo un bene dell'anima, e ancora adesso ma solo che.. faceva tutte ste stronzate dimostrandomi sempre la diversità economica e sociale che c'era tra noi due.

« Che facciamo stasera? »
« Avevo già da fare, il mio ragazzo ha una partita quindi se ti va ci andiamo.. »
« Oddio, amo i calciatori.. »

Annuì guardandola e spostai lo sguardo al mio cellulare che si illuminò..

- Amore, sono in pizzeria, tutto bene? -
- Hey.. sto per soffocarla.. tutto bene! -
- Ahahaha, dove sei? -
- Al bar di Rino -
- Passerei con piacere ma sto aiutando Michele in pizzeria, Edo aveva una canzone da incidere -
- Ma stasera hai la partita giusto? -
- Sisi, alle 18:00.. amo se vinco voglio il continuo del regalo di ieri sera. -
- Pensa a vincere e poi basta regali, ne hai già avuti abbastanza dal tuo compleanno -
- Ma chill riman e o compleann mi.. -
- vaffanculo -

Lo guardai farmi la reazione con quei Meme dove c'era scritto " O vuo miezz o pane " trattenni la risata girando la testa subito alla voce di Karol.

« Ah ma quindi sei proprio innamorata?? »
« Perché tu stai insieme ad una persona da sette mesi senza innamorarti? »
« in realtà mi sono appena lasciata con Tony Effe, non so se conosci.. un cantante famoso, però era un tira e molla tra scopate e adesso ho un leggero feeling con il suo autista.. »

Alzai un sopracciglio restando a guardarla mentre beveva il succo a mirtilli che quasi sentivo l'Aspro in bocca di quel gusto..

« Vabbuò.. andiamo dai.. »

La guardai sorridermi e mi alzai prima di lei andando a pagare e poi una volta in auto lei iniziò a mettere canzoni che nemmeno conoscevo.. senza togliere niente alle canzoni trap tutte strane.. ma ognuno aveva i propri gusti.

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Avevamo passato totalmente la giornata fuori, Christian mi aveva assolutamente detto di non volerla a casa o avrebbe fatto a botte con la sua fidanzata, era vero.. Federica la nuova fidanzata di Christian era più pazza di me quando stavo con Ciro.

Erano le 18:05 e avevamo fatto tardi alla partita siccome lei si stava sistemando il trucco allo specchietto dell'auto nel parcheggio del campo da calcio.

Girai la testa sentendo la voce di Edoardo mentre scendeva dal suo SH:

« Oh.. che ci fai qua fuori? »

Lo guardai avvicinarsi e avvolgere il mio corpo col braccio e lasciarmi un bacio sulla tempia come era suo solito e sussurrai a bassa voce.

« Sta da tre ore.. sto per ammazzarmi.. »

Edoardo girò la testa verso lo specchietto della mia auto e lo sentii ridere:

« Mamma mi.. c culo.. »
« Edoà !! »
« Scusa.. scusa.. »

Disse toccandosi la nuca dove gli avevo tirato uno schiaffo sentendolo ridere.

« Vatten ja, che io e te già dobbiamo parlare »
« Me ne vado solo per vedere il mio amicone in campo. »

Lo guardai facendo una finta risata e poi quando Karol si decise a lasciare lo specchietto entrammo nel campo e sali i gradini degli spalti fermandomi poi accanto ad Edoardo su uno degli spalti e guardai nel campo cercando Ciro.

era la prima volta che andavo a vedere una sua partita, di solito andavo a guardare gli allenamenti ma più di tanto no, anche perché lui diceva che c'erano tanti maschi e quindi preferiva farmi andare quando c'erano anche le fidanzati di altri ragazzi.

I miei occhi caddero subito su di lui.. aveva i capelli pieni di Gel era a bordo campo e stava entrando dentro.. indossava la sua divisa blu, sorrisi appena appoggiandomi alla ringhiera guardandolo.

Girai la testa ad Edoardo che fischio' per farsi notare e quando Ciro alzó la mano entrambi facemmo la stessa cosa.

Quando iniziò la partita:

« Giù.. »
« Edoà.. »
« Ma Rosa non doveva venire? »
« Suo papà l'ha fatta tornare a casa.. Che t'importa..? »
« No accussi.. »

Sorrisi appena con lo sguardo nel campo come stava facendo lui, poi lo sentì ancora:

« Giù.. »
« Edoà.. »
« O sai eh? »
« Cosa? »
« Lo sai.. »
« Edo.. Ciro ti ammazza.. »
« Chi non vorrebbe un cognato come me.. »

Feci una finta risata ma allo stesso tempo entrambi ci alzammo di scatto quando Ciro segno' dopo aver fatto uno slalom tra altri giocatori.

Edoardo mi abbraccio subito e sorrisi esultando con lui, guardando poi Ciro avvicinarsi sotto agli spalti dov'eravamo.. lo guardai arrampicarsi.

« Amore.. ti fai male.. »
« È tutto tuo.. »

Mi sussurrò quando riuscì ad allungarsi verso di me lasciandomi un bacio sulle labbra che ricambiai subito dopo che venne travolto dai compagni di sguarda.

Non chiedetemi cosa fosse il successo per me,
Perché me.. soldi, governanti, shopping.. non valgono un cazzo al confronto alla felicità del mio ragazzo mentre faceva ciò che aveva sempre sognato di fare.

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