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• POVs Ciro •

È inutile scappare dal dolore, o voler aggrapparsi per forza a una speranza.
Forse o fil' nun se spezz, ma nun t salv.
Per rialzarti e a carè.
Pe' rinascr e a muri.
Forse è dura ma è a verità.
E sembra semplice, ma non lo è mai.
Hai mai preso per mano un ricordo?
Te mai assettat a fianc a nu ricord?
hai mai continuato a stringere quello che volevi fosse, ma non era più.
Io l'ho fatto con lei. che già era andata via.
Alla fine o filo nun s' è spezzat, ma m' agg spezzat io. "

« Ma comm fai a scrivere sti cos? »

Chiesi abbassando la testa a Edoardo già sveglio sul lettino sotto di me.

« Fratè.. penso, quello che penso scrivo.. »
« O Chì.. pero' e tnè nu genij esagerat.. »
« Ja sce.. nun c'è vo assai.. »

Sorrisi appena poggiando la testa sul cuscino.
Avevo passato la notte in bianco, avevo aspettato Giulia per tutto il tempo e alla fine era tornata che erano le 02:15.. chissà dov'era andata.
Chissà se continuava a dirmi bugie e chissà se davvero li fuori non c'era più nessuno ad aspettarla al posto mio.

« Principesse.. è ora di svegliarsi, tra mezz'ora la barca vi aspetta. Edoà.. scit alla principessa in cella con te. »
« Sto scetat Linù.. nun m scassa o cazz.. »
« Sempre così gentili eh.. »

Sbuffai appena alzandomi dal busto e scendendo dal letto infilai un pantaloni di una tuta aspettando che Lino aprisse la cella così da poter andare a fare una doccia veloce.

« Ma cre Cirù.. nun e rummut? »
« No fra.. è tornata alle 2.. »
« Ancor? »

Sbuffai appena guardandolo pensando che davvero forse c'è l'aveva con Giulia per qualche motivo che ancora non mi era ben chiaro.

Uscì dopo di lui dopo aver preso un asciugamano e camminai fino agli spogliatoi dove mi chiusi in una delle docce iniziando a lavarmi.

Chiusi gli occhi poggiando le mani sul muro freddo e sospirai appena sentendo istintivamente una leggera mancanza verso la mia famiglia, me lo faceva spesso.. era quasi un anno che ero rinchiuso qui dentro e altri due anni forse non li avrei mai retti.

Uscii soltanto poco dopo dagli spogliatoi mentre mi infilai i vestiti puliti e mi guardai attorno cercando Beppe con lo sguardo.

« Bè.. pozz parlà ca direttrice? »
« E che fa ca direttrice? »
« Pe favor.. »
« Vabbuò ma veloce perché tra un po' usciamo in barca vabbuò? »

Annuì subito salendo con lui al lato dove c'erano le stanze più importanti tra cui in direzione e sospirai appena arrivando fuori alla stanza della direttrice.

« Aspett ca. »

Annuì alla voce di Beppe che andò a chiedere il permesso alla direttrice se potesse ricevermi ma il mio sguardo cadde sulle sue porte affianco.

"Teresa"
E l'altra affianco a quella c'era
"Giulia"
Mi avvicinai appena poggiando la mano sulla porta ma nello stesso tempo prima che potessi bussare la porta si aprì.

Lei alzò la testa quasi spaventata e deglutì appena sussurrando a bassa voce:

« Buongiorno.. »
« Buongiorno, tu che ci fai qui? »
« Ho bisogno di parlare con punto e virgola »
« Punto e virgola? »
« La direttrice.. »

La guardai sorridere e sorrisi appena poggiando la mano sul muro affianco alla porta.

Indossava un top bianco a mezze maniche e un jeans alto in vita scuro.. deglutì abbassando gli occhi al suo fisico, e poi alzai lo sguardo ai suoi capelli rossi sciolti che le cadevano lungo le spalle.

Era davvero bellissima..

« Dove sei stata ieri sera? »
« In camera.. »
« Ma ti ho vista lasciare L'IPM e poi rientrare.. »
« Adesso mi controlli anche? »
« No.. ho solo paura che ti capiti qualcosa e io non sono lì fuori per proteggerti. »
« Non ho bisogno di essere protetta Cì.. ti ringrazio per quello che fai per me ma l'amore è una cosa e il saper prendersi cura di se stessi n'è un'altra.. »
« E tu sai prenderti cura di te stessa? »
« Lo faccio da.. 10 anni, Ricci.. »

La guardai chiudersi la porta alle spalle e sorrisi appena guardandola cercare di passare ma il mio corpo era troppo grande in confronto al suo.

« Com'è che hai detto? L'amore è una cosa..? Noi siamo amore allora? »
« Sei così bravo e ruffiano allo stesso momento.. »
« Amore.. »

Sussurrai nel labiale quasi vicino alle sue labbra ma lei mi spinse dal petto e sorrisi girando la testa alla voce di Beppe.

« Ricci.. e lascia sta!! Forza dalla direttrice! »

Sorrisi appena guardandola allontanarsi e girai la testa verso Beppe che mi diede uno schiaffo dietro la nuca, feci una smorfia sorridendo e entrai dentro.

« Ricci, entra pure.. »
« Salve Direttrì.. »
« Cosa ti porta qui? »

Girai la testa a Beppe guardandolo chiudere la porta e poi guardai la direttrice farmi cenno di sedermi, e lo feci.

« Ho bisogno che lei chiede la messa in prova.. »
« Ciro.. tra due mesi farai un anno qui, la vedo poco facile la cosa.. »
« Direttrì.. ma io ho bisogno di lavorare, la mia famiglia ha bisogno di me e per di più.. »
« E per di più all'amore non si comanda eh? »
« Eh? »

Alzai la testa verso di lei appoggiando le braccia sui due manici della sedia alzando un sopracciglio guardandola sorridere.

« Guarda che t'ho visto come la guardi eh.. »

Abbassai subito la testa guardandomi le mani e sospirai appena alzando di nuovo il viso a lei.

« Non ti assicuro niente.. ma ci provo, però devi dimostrarmi che farai miglioramenti con tutti e soprattutto niente risse. »

Annuì subito poggiando le mani sulla cattedra e poi mi alzai sorridendole.

« Grazie direttrì.. »
« Non ricordavo che l'amore faceva quest'effetto »
« Strano.. pecchè secondo me vuoi e o comandant fate una bella coppia. »
« Vai vai Ricci!! E fai il bravo in barca »

Sorrisi guardandola mentre Beppe mi tirò col braccio portandomi via scendendo in cortile con lui dove già c'erano gli altri ad aspettarci mentre salivamo nella barca dove c'era il porto proprio accanto all'IPM.

Girai la testa guardando Giulia salire in barca con un salto mentre stringeva la mano del comandante.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora