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« Comunque da oggi in poi non vai più in giro da sola finché non impari a conoscere la gente »
« Te l'ho detto.. pensavo fosse un ragazzo gentile e poi.. ero arrabbiata! »

Guardai Edoardo farmi l'ennesima ramanzina mentre aveva il braccio attorno alle piccole spalle di Rosa che aveva un enorme sorriso.

Erano passati ben 5 giorni dal mio risveglio, non ero in ottima forma ma mi sentivo davvero meglio.

« Quindi domani mattina esci? »
« Credo di sì, stasera ripeto le analisi e se va tutto bene esco! »

Sorrisi guardandoli e poi mormorai guardando Edoardo:

« Comunque fate una bella coppia eh.. »

Edoardo fece per parlare ma Rosa fece per prima:

« Ooh state zitti, sta arrivando il capo.. »

Girai la testa guardandomi alle spalle e trattenni il sorriso guardando Ciro entrare nel cortile dell'ospedale con le mani nelle tasche della tuta della squadra e con lo sguardo basso.

Diciamo che le cose tra noi non erano sistemate ma erano civili e tranquille.. lui spesso restava a dormire qui anche se gli dicevo di non farlo e si allontanava solo per andare a giocare proprio come aveva fatto quella mattina.

Infatti era domenica e Edo e Rosa erano venuti in ospedale a guardare la partita con me ed altri vecchietti che erano lì presenti.

Ed era stato abbastanza divertente perché ad ogni goal che Ciro riusciva a fare c'era Edoardo che si vantava avanti ai vecchietti impallati alla TV a dire "lo vedete quello? Ricci, è il mio migliore amico, e' mio cognato e pure il fidanzato della malata.. però al momento c'è una pausa in corso."

Che stupido e i vecchietti che lo ascoltavano anche.

« We e voi che ci fate qua? »
« Siamo venuti a guardare la partita con Giu »
« Ah.. eh i medici ci stavamo mandando via perché Edoardo fa più casino di tutti. »
« Sempre il solito.. »

Lo guardai baciare la guancia della sorella, stringere la mano del suo amico e poi avvicinarsi il mio corpo poggiando le labbra sull'angolo delle mie..

Alzai appena il viso guardandolo e lo guardai sorridere.. era sereno, forse più delle altre volta.

Avevo saputo da Edo che avevamo avvisato i miei fratelli ma che non si erano presentati e lui per non farmi restare male si diede la colpa.

La verità era che io un po' lo odiavo,'perché sotto sotto sapevo che era in grado di amare incondizionatamente tanto.. ma si ostinava a fare cose più grandi di lui..

« Va beene.. noi vi lasciamo un po' soli! » Edo
« Non è importante davvero.. » Sussurrai
« Noi ce ne andiamo! » Rosa

Sorrisi appena guardandoli andare via dopo aver salutato e intrecciai le braccia al petto sedendomi sulla panchina quando lui fece la stessa cosa.

« Come ti senti oggi? »
« Sto più bene di ieri.. »
« E il tuo cuoricino? »
« Ogni tanto rompe le scatole ma sta bene.. »

Sussurrai girando la testa verso di lui guardandolo sorridere appoggiando le mani sulle proprie ginocchia e mi girai verso di lui.

« Hai freddo? »
« Un po'.. »
« Vieni qui.. »

Apri' le sue braccia e non persi tempo ad infilarmi in queste ultime facendo attenzione al mio polso e la mia mano destra.

« Va meglio?.. »
« Perché non mi hai detto dei miei fratelli? »

Lo guardai abbassare subito lo sguardo quasi come se avesse fatto qualcosa di sbagliato..
Poggiai le dita scoperte della mano ingessata sulla sua mano e lo guardai alzare gli occhi:

« Bastava dirmelo che non sono venuti.. »
« Non volevo ci rimanessi male.. »
« Ci rimango più male sapendo che è colpa tua »
« Lo so Giù, ma sembra che qualsiasi cosa faccio sbaglio e sono stanco di farti del male.. »
« Io sto bene Ci.. evidentemente doveva succedere okay? Sapevamo sarebbe successo.. »
« Ma non ti ho protetta.. »
« Non ho mai voluto che lo facessi.. »
« Non pensavo arrivasse a questo.. »
« Me l'hai insegnato tu no..? Per loro la vendetta è appena iniziata, però tu mi devi promettere che non fai nessuna cazzata.. che continui per la tua strada e che te ne freghi di tutto.. »
« Non posso lasciare che sia libero mentre ha cercato di ammazzarti.. »
« Oh.. tu mi ami? »

Sussurra d'istinto guardandolo negli occhi mentre lui annuì subito quasi senza pensarci.

« E allora se mi ami.. pensa soltanto ad adesso..
Lascia il passato e tutto ciò ci circonda okay? »

Lo guardai annuire ancora e sospirare.
Allungai la mano alla sua guancia e sorrisi notando che aveva la barba.. stavamo crescendo davvero insieme e questo succedeva da tre anni.

« Io non posso andare avanti senza che tu mi perdoni Giulia.. »
« Io ti ho perdonato quando ho capito che la tartaruga me l'hai regalata tu.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi appena poggiando le dita sulle sue labbra.
Sapevo che non era così che doveva andare, sapevo di dover farlo ancora lottare ma.. io ero troppo innamorata di lui per poter stare lontana dal suo fianco.

« Giulia!! »

Mi girai subito prima che le nostre labbra potessero toccarsi e notai una faccia conosciuta.. Tommaso.

Strinsi subito la mano di Ciro e lui mi sussurrò:

« È chill..? »
« Aspetta qua.. »
« Giulia!! »
« Aspetta qua ti ho detto.. »

Lo guardai e notai le nocche delle sue mani rosse, appoggiai le dita su quelle e poi mi allontanai da lui avvicinandomi piano all'entrata dell'ospedale.

« Hey.. sono appena uscito, mi hanno tenuto in questura per una settimana quasi.. volevo dirti che mi dispiace per quello che è accaduto ma io non centro niente.. sono stato solo obbligato.. »

Lo guardai spostando la ciocca di capelli con le mie dita dietro al mio orecchio destro e sussurrai:

« Pensavo fossi diverso dagli altri.. »
« Se non l'avessi fatto.. Giovanni avrebbe tenuto con se sua sorella, mia sorella ha lavorato nel Mirame per mesi.. »

Deglutì sentendo quel locale e lo guardai per qualche istante sussurrando a bassa voce:

« Anch'io ho lavorato li.. »
« Lo so.. tu non mi conosci ma io si.. »
« Cosa? »
« Ero sempre in quel locale per paura che succedesse qualcosa a mia sorella.. e ti guardavo perché tutti parlavano di te.. e non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi.. »

Lo guardai deglutendo e sentì la mia gola secca girando la testa a Ciro che era ancora seduto sulla panchina che ci fissava.

« È o nammurat tuoij eh? »

Annuì guardandolo.

« È fortunato Giù.. e nun o sap.. »

Restai a guardarlo alzando gli occhi ai suoi scuri e alzai le spalle sussurrando a bassa voce.

« Spero tu possa trovare la tua strada.. »

Lo guardai annuire e quando allungò la sua mano alla mia guancia l'accarezzò appena e poi si spostò andando via.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora