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« Chelsea? »
« Si.. c'è ne andiamo io e te a Londra, ci portiamo indietro anche Edoardo.. li avrà più tempo per la sua musica. »

Alzai un sopracciglio guardandolo scuotendo la testa pensando che non me ne aveva parlato prima ma annuì appena girando lo sguardo verso casa mia.

« Io non posso venire, la scuola e sono ancora minorenne Ci.. »
« La scuola la finisci li amo, ci sono più opportunità anche per entrare nei college.. »
« Cì.. papà.. non posso lasciarlo.. »

Lo guardai annuire subito e girare la testa quasi esasperato della cosa, non potevo permettermelo.
Ma lui non poteva rinunciare al suo sogno.. il Chelsea era una squadra professionistica di serie A.

« Devi accettare subito Cì.. »
« Senza di te? Non se ne parla.. »
« Avrai Edoardo con te, e poi io verrò quando avrò tempo o quando papà stara meglio ma è un opportunità enorme per te, l'hai aspettato da una vita. »
« Ah quindi mi hai perdonato? »

Lo guardai sorridere e sbuffai appena alzandogli il dito medio puntandoglielo contro.

« Vafancul.. »
« Posso venire in spiaggia con te? »

Non volevo cedere ma come potevo.. lo guardai sospirando appena e annuì dandogli le chiavi della mia auto guardandolo sorridere come se avesse vinto una schedina..
Che stupido.

Entrai in auto prima di lui guardando fuori dal finestrino cercando di avere le distanze da lui ma era impossibile anche perché come suo solito la prima cosa che aveva fatto era poggiare la sua mano nel mio interno coscia.

« Cos'è questo? »
« Un foglio.. guida e stai zitto.. »

Afferrai subito il foglio che era sul cruscotto ma finito nelle sue mani, era la canzone finita.. lo piegai infilandolo nel cruscotto e poi lo sentii ridere.

Ma come potevo stare arrabbiata con uno del genere?

Chiusi gli occhi poggiando la testa sul sedile facendo una smorfia sentendo il dolore al fianco destro e sbuffai appena sentendolo parlare:

« Che hai fatto stanotte? »
« Ho preparato le cose per la scuola senza chiudere gli occhi.. »
« Perché mi hai pensato per tutto il tempo? »
« Volevo davvero soffocarti con le mie stesse mani.. voglio ancora! »

Ammisi sentendolo ridere e girai la testa sorridendo appena ma nascondendo quel sorriso. La verità era che amavo la sua risata.

-

Dopo 20 minuti riuscimmo ad essere in spiaggia e eravamo seduti entrambi sul telo che avevo portato.

« Scendevi dall'auto la chitarra.. »
« Non mi va di suonarla.. »
« E allora perché l'hai postata? »
« Senza di te la suono.. »

Mormorai girando la testa a lui guardandolo disteso sul telo con le mani dietro la sua testa e gli occhi chiusi mentre sorrideva.

Che spettacolo, avrei voluto tanto dirglielo ma l'avrei anche tenuto per me con piacere.

Sospirai appena continuano a leggere gli appunti di storia, finivo sempre così.. tutta l'estate senza fare un cazzo e il giorno prima della scuola mi mettevo a studiare.

Dopo cinque minuti contati sbuffai appena siccome non riuscivo a motorizzare nulla e lo sentii:

« Chiudi questo quaderno e vieni vicino a me.. »
« Si, poi domani rispondi tu al prof? »
« Eh.. digli che hai tenuto troppo da fare »
« A fare? »
« Ad amare il tuo futuro marito. »

Lo guardai facendo una smorfia col naso per trattenere il sorriso e chiusi il quaderno poggiando le mani sulla sabbia coperta dal telo.

Sentii leggermente freddo siccome era l'inizio di settembre e caldo non faceva più, girai subito la testa nel momento in cui sentì delle sue braccia avvolgere il mio corpo.

« Io un mondo senza di te, nun ciò vec Giu.. »

Girai appena lo sguardo verso di lui e sospirai appena poggiando la mano sulla sua sussurrando a bassa voce:

« Giurami sulla cosa più cara che hai che non c'è stato niente tra te e Karol.. »
« Te lo giuro su mio papà Giuliè.. a me labbra che non sono le tue m fann schif.. »

Lo guardai appoggiare la fronte sulla mia nuca e girai appena la testa poggiando leggermente le labbra sulla punta del suo naso.

Lo sentii sorridere e sorrisi anch'io sentendo le sue braccia stringermi.

« Tien fridd eh..? »
« Un po'.. »

Quando strinse le sue braccia lo fece dal fianco e deglutì subito facendomi lasciare.

« Ma cre.. »
« Cre.. mi sono fatta male.. »
« Fa vedere.. »

Sospirai appena alzandomi il maglione nero che indossavo mostrandogli il fianco ormai con un livido enorme e lui alzò subito la testa a me:

« Che fatt Giù?? »
« Niente di che.. sono sbattuta.. ceh.. papà si è incazzato e mi ha spinta ma non l'ha fatto apposta.. »
« Amo ma.. sta facendo terapia? »
« Non vuole andarci.. e io non posso obbligarlo »

Lo guardai sospirare e annuire mentre le sue mani stringevano le mie braccia.

« Ti devo dire una cosa.. » sussurrai
« Cosa? »
« Ieri ho finito la mia prima canzone, Edo vuole farmela incidere e mi ha chiesto di fare un pezzo con lui.. »

Lo guardai sorridere e sorrisi appena..

« Hai scritto una canzone? »

Annuì appena guardandolo alzarsi dal telo e farmi segno di aspettare, annuì semplicemente guardandolo allontanarsi al parcheggio.

5 minuti dopo lo vidi arrivare con la chitarra in spalla, soffiai una piccolissima risata abbassando gli occhi guardandolo poi.

« Suonamela.. »
« Nono.. ho vergogna.. »
« Urliamo canzoni in auto tutti i giorni insieme, siamo due tamarri tra Noemelodici ecc, scopiamo ogni notte quando siamo insieme e.. hai vergogna di me? »
« Questo e un altro tipo di vergogna..»

Sorrisi appena guardandolo. E gli tolsi il berretto che aveva sulla testa mettendomelo io.

« E allora spogliati anche in questo momento avanti a me.. fammi ascoltare la tua voce.. »

Lo guardai sospirando appena mordendo le labbra da quel sorriso trattenuto e afferrai la chitarra spostando la penna che avevo sulla gamba ringraziando che fosse già accordata..

Alzai gli occhi a lui sospirando appena e lui mi fece cenno con la testa come per dire "vai"

Abbassai gli occhi alla chitarra iniziando a suonare e gli feci sentire la canzone che avevo scritto, per lui.. Un Milione Di Cose Da Dirti.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora