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• POVs Ciro •

Ed è un po' strano prendere consapevolezza del fatto che le persone che mi stanno a fianco, sono la versione migliore di me, i comportamenti che non vorrei mai correggere, la parte di cui vado fiero.
Che le persone a cui ho scelto di dedicare i miei stenti, i miei strazi.. non sono altro che la mia felicità più indistruttibile, meno corrompibile.
Che i loro sguardi, la loro voce, i loro abbracci
sono la parte del mio corpo che preferisco, quella senza manco un difetto.
Ed è strano raggiungere la consapevolezza che cascasse il mondo, venisse giù il cielo.. si schiantasse il fuoco in terra, le persone che mi sono scelto in questa vita sono l'unica parte di me che salverei. La mia famiglia.

12:45

Ero appena uscito dagli allenamenti, era stata una mattinata faticosa, diciamo che questa sarebbe stata una delle penultime partite e c'era davvero da lavorare tanto soprattutto perché avremmo giocato contro il Barcellona.
Tutto così ancora surreale per me che quasi ancora non mi ero abituato a tutto questo, eppure pensavo sempre e solo al mio unico obiettivo: il calcio.

Ero in auto e stavo guidando da più o meno 10 minuti, era strano tornare a casa e sapere che c'era Lei.. lì ad aspettarmi magari proprio come quando eravamo a Napoli, col suo solito fare si metteva ai fornelli e quando arrivavo c'era sempre qualcosa di profumato.

Anche se sapevo che era un po' arrabbiata con me  riguardo Cloe, ma davvero era solo per lavoro e poi in lei ci vedevo davvero un amica sincera, soprattutto perché lei mi parlava delle sue cose e io delle mie.

Sentii il mio cellulare squillare e sospirai appena accostando prendendo il cellulare • Rosa • alzai un sopracciglio, Rosa non mi chiamava quasi mai, lei mi mandava mille messaggi al giorno ma quando la chiamavo non mi rispondeva.

« Rosa?? »
« Sto guidando perché? »
« Ti devo dire una cosa, accosta. »
« Ma è successo qualcosa? »
« Si, accosta dai. »
« Dove sei Ro? »
« Sono appena uscita da scuola! »

Sospirai appena pensando avesse litigato con Edoardo e accostai spegnendo l'auto poggiando la testa al sedile.

« Okay, sono fermo.. dimmi! »
« 20 minuti fa sono uscita da scuola e c'era Gaia la sorella di Giovanni.. »
« Valletta?? »
« Si lo sai no, lei è in classe con me.. »
« Arriva al punto.. »
« E sono uscita prima di tutti e mentre stavo col cellulare con la scusa di aspettare il pullman e lui stava aspettando la sorella ho sentito Giovanni parlare al telefono di Giulia! »
« Giulia ? »
« Si.. non so quale sia l'argomento ma l'ho sentito dire che non si era dimenticato come l'aveva trattato e quindi ha detto tipo "A nammurat e Ciro Ricci me la devo vendicare io. Tu stai tranquillo che poi ci penso io pure a lui, so cosa toccatagli.." »

Serrai la mascella sbattendo la mano al volante e sospirai appena poggiando le dita sui miei occhi

« Mi senti?? »
« Si ti sento Ro.. »
« Cosa faccio lo dico a papà? »
« No Giulia.. parlane con Pietro casomai.. stai tranquilla noi stiamo lontani e qui non può succedere nulla, tu però promettimi una cosa.. »
« Dimmi.. »
« Che qualsisia cosa sentirai me lo dirai e soprattutto devi stare lontana da tutto questo! E non devi dire niente a Giulia.. »
« Va bene.. mi manchi.. »
« Mi manchi anche tu.. appena ci sono le feste a scuola te ne vieni qui okay? »
« Va bene.. ciao fratellone.. »

Staccai la chiamata e appoggiai il cellulare sulle gambe. Portava ancora così odio e rancore verso la mia famiglia? Ma soprattutto per Giulia..

Presi a guidare fino Casa e soltanto 20 minuti dopo cercai la card per aprire la porta, ma mi ricordai che Giulia aveva finito la Dad sicuramente e infilando le dita nel jeans aprii con la card.

« No.. il fatto è che.. sono qui per lui, perché voglio stare con lui Vale.. ma questa Cloe non mi piace.. Però okay.. no ma ti pare.. »

Stava parlando con qualcuno.. Valeria..
Sospirai appena poggiando il borsone all'entrata e mi avvicinai alla porta della cucina con la spalla guardandola cucinare..

Per quanto fosse arrabbiata non aveva evitato il cucinarmi qualcosa.. sorrisi appena e quando si voltò notai il suo spavento:

« Cazzo! vale.. ti chiamo più tardi.. »

La guardai staccare e guardarmi male mentre reggeva nella mano sinistra la spatola col quale stava girando.

« Ma cazzo.. parla di qualcosa quando entri.. da quanto tempo sei qui ? »
« Due minuti.. Buongiorno principessa »

Le mormorai in modo ironico guardandola con i capelli rossi raccolti, le gambe nude senza pantaloni e una di quelle bralette nere.

« Ma a che ora sei uscito stamattina? »
« Erano le 7:10.. non ti ho svegliata perché sapevo che avevi la sveglia.. »
« Non mi hai arrabbiata perché sapevi che ti avrei mandato diritto a fanculo.. »
« Ma quanto siamo arroganti oggi..se puoi metterti qualcosa addosso visto che nel palazzo di fronte possono vederti mi fai un favore.. »
« Ma dai amorino.. che fa.. possiamo essere amici di rimpettaio.. »

Sbuffai appena guardandola sedendomi sullo sgabello vicino alla penisola della cucina e la guardai voltarsi impiantando qualcosa..

I miei occhi caddero sul suo sedere e morsi appena il labbro inferiore smettendo di farlo guardandola girarsi, se ne accorse.

« Ho cucinato qualcosa di veloce perché ho appena finito la DAD e poi non so nemmeno dov'è un market qui.. »
« Tranquilla, poi piano piano ti faccio vedere io o Edoardo o magari qualche volta puoi farti un amica qui.. tipo Cloe e andare in giro con lei. »
« Ciro, parlami di nuovo di lei e ti appendo. »
« Non capisco il tuo odio verso di lei.. »
« Non è un odio, è semplicemente che ieri preferivo passare con te la mia prima sera qui,
Ma te ne sei fottuto e hai guardato un film con la tua amichetta del cuore.. »
« Quando fai così sembri una bambina.. »
« Beh allora lasciamelo essere. »

Sospirai appena abbassando gli occhi nella semplice pasta al sugo che aveva fatto e sentii il mio stomaco aver bisogno di tutto ciò.

Iniziai a mangiare girando la testa verso la finestra del salone che sporgeva in cucina cercando di capire se alla "torre" di appartamenti fatta affianco alla nostra c'era qualcuno che la stava guardando, si.. ero geloso, troppo.
E non mi sarei dato pace finché non avrebbe indossato qualcosa.

Lo guardai stare col cellulare tra le mani e poi giocare con la forchetta nel piatto.

« Oggi vado in studio con Edoardo.. »

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora