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Non esiste una persona giusta per noi. Esiste una persona che, se ti fermi un attimo a pensare, è in realtà la persona sbagliata.
Perché la persona giusta fa tutto giusto, arriva puntuale, dice le cose giuste, fa le cose giuste, ma non abbiamo sempre bisogno delle cose giuste. La persona sbagliata ti fa perdere la testa, fare pazzie, scappare il tempo, morire d'amore. Verrà il giorno in cui la persona sbagliata non ti cercherà e sarà proprio in quel momento in cui vi incontrerete che il vostro donarsi l'un l'altra sarà più vero. La persona sbagliata è, in realtà, quello che la gente definisce una persona giusta. Quella persona ti farà piangere, ma un'ora dopo ti asciugherà le lacrime. Quella persona ti farà perdere il sonno, ma ti darà in cambio una notte d'amore indimenticabile. Quella persona forse ti ferisce e dopo ti riempie di gentilezze chiedendo il tuo perdono. Quella persona potrà anche non essere sempre al tuo fianco ma ti penserà in continuazione. E' bene che ci sia una persona sbagliata per ognuno di noi perché la vita non è sicura, niente qui è sicuro, quello che è proprio sicuro è che dobbiamo vivere, ogni momento, ogni secondo, amando, sorridendo, piangendo, emozionando, pensando, agendo, desiderando, ottenendo.

9 Maggio. 11:35

« Giuliaaa c'è della posta per te! »

Uscì dalla mia camera andando in salone da mio fratello Christian, da quando tutto era successo, tra me e io fratello sembra stranamente regnare la pace, forse era una questione anche mia, perché da quando era successo ciò io ero un po' più cambiata, forse apprezzavo un po' di più il tempo che passavo con loro..

« lo trasmettono il sabato.. credo che sabato sia l'ultima puntata.. » mormorai ironica
« Dai stupida tieni.. »

Soffiai una risata prendendo la busta dalle sue mani sedendomi sullo sgabello in cucina e abbassai gli occhi alla scrittura.
- California, Università di Stanford. -
Deglutì aprendo subito la busta guardando mio fratello fissarmi e deglutì appena

- Alla signorina Giulia Marie Attechi riguardo alla domanda fatta per il college di Stanford, le comunichiamo che non è stata accettata la domanda data, ci sono troppi ragazzi e abbiamo deciso di prenderne di altre città. Grazie mille. Le chiediamo di riprovare l'anno prossimo.
La  Stanford. -

Sospirai appena poggiando il foglio sul tavolo alzando appena il viso verso il vuoto.
Un po' me l'aspettavo.. una ragazza come me non ci sarebbe mai entrata in quell'immensa Università.

« Che succede? » chiese Chris

Alzai le spalle spostando con le dita il foglio vicino a lui, infatti lui prese il foglio leggendo.

« Giù.. ci saranno altre occasioni, tranquilla.. »
« Non mi prenderanno mai Chri.. »
« Io l'ho sempre detto che tu devi andare in qualche talent altro che studi.. non ti sento cantare da mesi! »
« Ma smettila.. »

Mormorai guardando mio padre entrare in cucina e sospirai appena guardandolo,
Come se non si aspettasse della cosa. Gli porsi la carta che avevo tra le mani e restai a guardarlo.

« Non e' impronte Giù, tu sei brava lo stesso »
« Ma questo era uno dei miei più grandi sogni »
« Hai tanti altri talenti.. »
« Non ti ci mettere anche tu.. »

Sospirai appena guardando l'orario.

« Che ore sono? »
« Le 12:25.. » mi rispose Chris.
« Devo andare, papà stasera non torno, la direttrice ha organizzato una serata insieme a tutti in istituto.. »
« Giulia, mi raccomando.. »

Annuì appena guardandolo e baciai la guancia ad entrambi prendendo la giacca e la borsa uscendo di casa.

Avevo L'IPM, ci stavo passando più tempo da quando la scuola era finita.
Ciro spesso mi evitava ma sapevo che lo faceva soltanto perché non voleva che io mi affezionassi ancora di più a lui, dirvi che è inutile sarebbe inutile.

« We! E tu te ne vai? »
« Hey Peppe.. si ci vediamo domani.. »

Guardai mio fratello maggiore entrare in casa da solo e lo scansai salutandolo con la mano correndo alla fermata del bus.

La settimana scorsa avevo iniziato la scuola guida, Dovevo prendere la patente.

-

Dopo mezz'ora arrivai all'IMP dove come mio solito salutai Nicola ai cancelli e entrai col viso sul cellulare siccome stavo rispondendo a dei messaggi di Valeria che mi chiedeva se questo sabato mi andava di fare serata.

« We, alza gli occhi quando cammini.. »
« Buongiorno Comandà.. »  sorrisi
« Vedi che sono tutti in mensa, tu dovresti andare in classe, c'è Teresa che ti aspetta, dovete organizzare qualcosa per stasera.. »

Sbuffai appena guardandolo portando il cellulare in tasca e alzai le spalle.

« Comandi della direttrice.. »

Annuì semplicemente girando il viso camminando fino all'edificio dove sfilai le mie cuffiette Bluetooth bianche dov'è stavo ascoltando - Due Respiri, Chiara -

Girai lo sguardo passando avanti alla pensa e notai le ragazze seduta in un lato e i ragazzi in un altro, cercai con lo sguardo lui.. Ciro, ma stava mangiando la mela con lo sguardo rivolto nel piatto, mentre Edoardo seduto al suo fianco si accorse di me.. nemmeno mi rivolse un saluto, girò subito gli occhi e lo guardai dire qualcosa a Ciro che non capi.

Mi allontani entrando in classe notando la direttrice seduta e Teresa in piedi avanti a lei.

« Era ora.. »

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora