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Perché lui mi ha salvato in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.

« Non voglio partire Giulia.. »
« Hey.. voglio che tu sappia una cosa, che in qualunque caso, in qualunque circostanza io sarò con te. Ogni passo, ogni momento.. io sarò con te.. io ci sono, e sono pronta a tutto.. »
« Sono 2mila km lontano da te.. »
« È il tuo sogno, va lì e spacca tutto Ricci.. »
« Rossa.. promettimi che verrai, promettimi che mi aspetterai, per favore.. »
« Te lo prometto, e poi stai andando a riscattare la tua vita, non a morire.. Edo mi raccomando, guardamelo. E fate i bravi. »

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3 lunghi mesi da quando Ciro era partito per Londra.

« Hey papà.. ti va di uscire in giardino? »
« Signorina non posso.. sto aspettando mio figlio. »

Eravamo in ospedale da più o meno tre giorni,
Papà era peggiorato così tanto.. che quasi sapevamo di doverlo salutare.

Era tutto così cambiato, noi eravamo cambiati, più cresciuti.. e soprattutto io quel mese sarei diventata maggiorenne.
A scuola andava meglio, cercavo di fare le cose più velocemente possibili.. e poi grazie al Prof Arca stavo davvero migliorando.

Sentivo tutti i giorni Ciro, non c'era un giorno che non facevano la web e sembrava così diverso, lo vedevo così soddisfatto e felice di ciò che stava creando. Mi aveva detto che aveva comprato una casa lì, per la prima volta con i suoi soldi aveva fatto qualcosa di bello per lui.

Era riuscito a comprare la casa dei genitori e togliergli del tutto il mutuo che pagavano ogni mese. Grazie a lui Rosa era riuscita ad andare ad un Accademia di danza e aveva saputo di Edoardo e lei, infatti per un po' non aveva parlato entrambi ma poi gli era passata.. anche perché quei due erano peggio dei film,
Prima si prendevano e poi si lasciavano, non era facile la distanza.

Non ero riuscita ancora ad andare da lui,
La scuola mi rubata il tempo, e avevo iniziato davvero a lavorare per Valeria.. aveva aperto in agenzia di moda e l'aiutavo ma niente di che.

L'unica cosa bella era che Edoardo era riuscito ad incidere il mio primo singolo che io non volevo assolutamente che uscisse, anche se lui mi aveva chiesto che quando sarei andata lì voleva che cantassimo una canzone insieme.

Guardai mio padre disteso sul lettino con gli occhi chiusi e sospirai appena girando la testa verso il monitor dove monitorava il suo cuore così lento e poi guardai di nuovo lui.

Mi appoggiai alla sedia accanto a lui e presi il cellulare poggiando lo zaino sul pavimento rispondendo al messaggio di Ciro:

" Sono da papà.. "
" Come sta? "
" Non credo manchi molto.. "
" Mamma ti ha chiamato oggi?"
" Si.. "
" Vabbene, torno agli allenamenti.. ti chiamo dopo. "

Da quando Ciro era andato via, la sua famiglia mi era stata molto vicino.. la sua mamma sembrava quasi la mia, e spesso era l'unica col quale ammettevo la sofferenza della mancanza di Ciro.
Ma sapevo che era lì, si stava realizzando.

Sentii bussare e mi girai di scatto guardando la porta aprirsi;

« We.. Piccerè.. »
« Comandà.. voi che ci fate qui.. »

Mi alzai subito ricambiando l'abbraccio che mi aveva appena dato e sorrisi stringendolo.

« Sono molto amico del tuo papà e di Vincenzo quindi sono passato a salutarlo.. »

Gli sorrisi appena guardandolo avvicinarsi a mio padre:

« Giovà.. come stai?? »
« Massimo.. sto buon.. »
« Ah.. ti ricordi di me? »
« E come mi dimentico di una testa e merd comm e a toij? Tua mamma come sta? »
« Giovà mamma e morta anni fa.. »
« Ah eh si.. scusm ma nun pozz respirà.. »

Il comandante annuì sorridendogli e poi uscì dalla camera con lui..

« Che se ric Nennè? »
« Solite cose Comandà.. »
« Ho saputo di quella testa calda di Ricci.. so assai felice.. davvero l'hai aiutato un sacco a cambiare.. a credere nei suoi sogni.. »
« e lui ha aiutato me.. »
« Quando vai da lui? »
« Comandà mo sto andando a scuola, poi ho papà così.. non c'è la faccio adesso.. »
« hai tempo, Tanto avete tutta la vita per amarvi. »

Sorrisi annuendo girando lo sguardo a Vincenzo che passano si accorse di Massimo il comandante e quest'ultimo mi saluto' allontanandosi con Vincenzo e io tornai in camera.

« Papà.. sei sveglio? E' arrivata la cena.. »

Lo guardai fermo e alzai un sopracciglio avvicinandomi subito a lui e lo mossi appena dal braccio:

« Papà.. oh.. »

Sentii il rumore del monitor e deglutì accorgendomi che c'era soltanto una linea.. indietreggiai sbattendo con le spalle alla porta che si aprì e cera ancora Vincenzo con Massimo.

« Giulia, stai bene? » mi chiese il primo

Indicai subito dentro alla camera e lui subito capi.

Credo che furono le ore più brutte della mia vita.

• POVs Ciro •

« Ciamm addurmut 4 e nuij ngop a nu rivan
Pnzavm a durmi sultan gia er assaij
Nisciun cia rat na man quant no tnevm
E cinvitn a mangia mo ca ntimm famm! »

Cantai mentre il mio stereo dell'auto suonava l'ennesima canzone di Geoiler mentre Edoardo era al mio fianco.

Avevo appena finito gli allenamenti e dovevo tornare in appartamento visto che avevo delle cose da fare con un associazione che era qui, oltre al calcio volevamo fare qualcosa di diverso io e Edoardo per questo stavamo cercando di aprire un posto per gli anziani affetti di Alzheimer, volevo farlo anche per Giulia.

« Tu muriss p me
A vrita t'accress all'intern
M sapiss soara si srvess a lua tt sta sofferenz c teng. Nu riman sarrag leggend
Spar e narij chi parl che stell
M vulev fa ruos mag esagerat
Fra m congelav in invern
Me mert e cos c te teng mo
Velen in corp t'addorm o rlor
Giur nun m mbort re sord
Teng una vit ciaggia lascia l'impront »

Continuai a cantare fermandomi al semaforo girando la testa sentendo Edoardo ridere.

« Ua to giur nun sai proprij cantà.. »
« Fratè mica posso essere tante cose? Già so calciatore, pizzaiolo, e so pur bell.. c vuo chiu? »
« ma vafancul »

Lo guardai soffiando una risata e uscii dall'auto
dopo averla parcheggiata nel parcheggio del mio palazzo.

« Fratè ma Giulia ta rispost? Gli ho chiesto di mandarmi degli accordi per una nuova canzone ma niente.. »

Guardai lo sguardo a lui abbassando lo sguardo guardando l'orario dal mio schermo e passai il pollice sulla foto della mia ragazza che aveva come sfondo.

« No fra, penso che sta studiando perché prima era dal papà. Comunque tu parli troppo con Giulia. »

Lo guardai farmi un verso e sorrisi appena entrando nell'ascensore.

Pazzo di te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora