Due parole su Creep

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"Creep" torna in una nuova veste.

Inizialmente scritta in terza persona, l'ho tradotta in prima perché mi sembrava un po' troppo fredda per il carattere e le menti dei protagonisti. 

Ci sono davvero molti temi in questa storia, in primis i blocchi sessuali. Sì, c'è un po' di sesso qua e là, spero di non averlo reso in maniera cringe.

Eventualmente, fustigatemi. Ai primi che chiameranno, un gatto a nove code in omaggio per scannare l'autrice.

Questa è la storia più importante che ho mai scritto nella vita - finora. I sei protagonisti sono praticamente i miei horcrux personali, in cui ho riversato tutti i miei traumi, le cose che mi ha fatto passare il PTSD (disturbo post traumatico da stress) negli anni, e c'ho aggiunto qualcosina di sana pianta. 

Qua si piange, ve lo dico. I protagonisti sono sei, hanno tutti un passato molto difficile con cui cercano di convivere a modo loro. Ovviamente, le loro vite subiranno degli scossoni, qualcuno riesce a uscirne, qualcuno no. 

Tra i temi trattati abbiamo amicizia, relazioni, disturbi post traumatici, pedofilia, stupro, abuso emotivo, dismorfia, depressione, tossicità dei social, cyberbullismo, revenge porn, morte. Eccetera. Poca roba.

Nella storia è presente linguaggio esplicito, volgare e sboccato, anche per questo è consigliata a un pubblico maturo e consapevole. 

Sconsiglio questa storia a minori e persone troppo sensibili. 

"Creep" è un dark romance con molti capitoli, ma la lunghezza è variabile. Passiamo dal minuto ai quindici/venti, dipende dal capitolo, dagli avvenimenti e dai punti di vista.

Esiste una playlist della storia, anche se in realtà è un intero disco che di romance non ha niente, ma i testi sono perfetti per indicare la forma mentis dei ragazzi protagonisti.

Il disco si chiama Dirt  targato Alice in chains e risale al 1992, ed è proprio l'album che figura qui sopra.

Lascio il link Spotify per chi fosse interessato. Ne vale la pena. 

-> https://open.spotify.com/album/58NXIEYqmq5dQHg9nV9duM

Un'appunto: nei discorsi diretti Nereo verrà chiamato Nero, e non è un errore, lo chiamano proprio così.

E infine non mi resta che augurarvi buona lettura!

- A.

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