CASS

Mi fa male la testa.

Certo, grazie al cazzo, sto appoggiata al muro da mezz'ora. Mi sto godendo un po' di sole in faccia, odio la primavera ma questo calduccio è piacevole, preso a piccole dosi.

Ma quando cazzo arriva, Ashley?

Ho voglia di starci insieme. Jean ha detto che è uscita prima, non gli ho chiesto il perché ma lo chiedo a lei quando arriva. Speriamo, presto.

Mi sento più attaccata agli altri, sarà perché gli ho detto tutto? Ah, non sto capendo più una mazza.

Il rumore del motore mi distrae, butto un'occhio sulla strada e vedo sbucare la macchina di Ash. Sorrido, finalmente è arrivata!

Mi alzo, voglio andare a salutarla, ma... un attimo...

...chi cazzò è, quella?

Ma è un'amica? Ash ha un'altra amica, oltre me?

La osservo, sembra un topo. D'improvviso tutta la mia positività va a puttane.

Si scambiano sorrisini, parlano pure in inglese. Quindi 'sto sorcio viene dall'Australia.

Ha un sorriso aperto, solare, di quelli che piacciono a tutti. Quelli che non so fare io, e già sento l'invidia che mi rosicchia il collo. Che palle.

Guardala com'è tutta vivacetta, tutta carina, un cazzo di folletto che saltella invece di camminare, col suo culettino piccino, la pancia piatta, e il seno inesistente.

Un'altra scrocchiazeppi, oltretutto.

Incrocio le braccia al petto. Ma perché quella con le tette grosse devo sempre essere io? Devono sempre mettermi a disagio 'ste nanerottole col fisico piallato.

Sempre io, quella strana.

Ash mi accenna un saluto col mento, poi viene verso di me con la sua nuova BFF, best friend forever. Gne gne gne.

«Ciao!»

Che cazzo vuole, questa?

«Cass, lei è Emerson, la mia amica», dice Ashley.

Ma va, non me n'ero accorta.

Il sorcio mi dà la mano. Sarà pulita, almeno?

Le do la mia, quelle girano i tacchi e se ne vanno. Strofino la mano sul jeans e inizio a seguirle.

Non lo so, 'sta tipa non mi piace. A pelle.

Va bene, adesso basta, mettiamo un freno all'invidia. In fondo, non sono più quella di prima, adesso è tutto diverso, devo darmi una calmata. Conterò fino a dieci, e...

le voci di tutti mi raggiungono, e mi affretto perché non voglio essere esclusa, ma vedo una cosa che mi fa venire i crampi alla pancia.

Leon sta stringendo la mano al sorcio, ha uno sguardo che...

La sensazione di essere in un incubo si fa viva, ed è strano perché non la sentivo da tanti anni... eppure la riconosco subito.

Tutto non va bene in quel sorcio: la scollatura, i calzoncini, il fisico magro, gli occhi brillanti e soprattutto quel sorriso accattivante.

Che cos'è tutta 'sta socialità? Come si permette quella sciacquetta d'infiltrarsi nel mio gruppo? Passa per Ashley, si avvicina a Leon...

«Cass, dai che iniziamo!»

Proprio lui mi chiama, ma non ci voglio più stare qui. Mi sento tradita.

«No, non mi sento un granché... penso che torno a casa», dico.

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