CASS

Non riesco proprio a togliermi dal cazzo 'sta gelosia.

Guardo Ashley che chiacchiera al telefono, so che sta parlando col sorcio, e mi viene l'odio. Mi trascura da quando è arrivata quella, che frustrazione...

Essere rifiutati è devastante, e ora ci si è messo pure Leon.

Cazzo, non devo ripensare a quella sera. Sarà meglio guardare fuori.

La strada scorre veloce, quasi quasi rompo il finestrino e mi butto di sotto. Certo che è lunga, fino a Torino.

Ma come cazzo mi è venuto in mente di andare a casa di Leon? Come?

E di fare quella scenata...

Sento Ashley salutare il sorcio, e la guardo di sbieco. Forse, ora posso parlarci.

«Ash... posso... chiederti una cosa?»

Lei mi guarda stralunata, «Come mai sei così paurosa?»

Eh, indovina, stronza.

Mi faccio coraggio, «Com'è dormire insieme alla persona che... insomma...»

«A Jean?»

«Beh, più o meno. Come ti senti quando dormi da lui?»

«Bene», fa un sorrisino, «quando mi sveglio è la prima persona che vedo. Non potrei chiedere di meglio.»

La prima persona che vedo.

Lei mi guarda, ha in faccia un'espressione comprensiva. Forse ha capito cosa vorrei fare e mi sta incoraggiando. Non lo so, ho questa impressione.

Mi giro a guardare Leon. Se ne sta per affari suoi con gli auricolari, non mi ha calcolata per niente durante il viaggio. Mi sento un po' in difficoltà... posso davvero andare a rompergli le palle?

Beh, in fondo, se stiamo insieme, dovrò pur superare certi scogli, no? Almeno per guadagnare un minimo di autostima.

Non posso rimanere indietro, e poi non sono sola, c'è anche lui.

Voglio che lui stia bene, con me.

Sospiro e mi alzo, sento le gambe un po' che cedono ma mi avvicino a lui, mi ci siedo vicino. Non mi ha sentita, ha i Dimmu Borgir a tutto volume, Hybrid stigmata. Strano, questa è più roba da Jean.

Gli sfioro una spalla e si gira di scatto, teso. E che cazzo, l'ho solo sfiorato!

Poi si rilassa e sorride, «Ehi, ciao.»

«Ciao. Ho una... proposta da farti.»

Stringe gli occhi e sento la paura in me. Cazzo, e se mi dice di no?

Ormai ci sto.

Abbasso un po' la testa, «Ti andrebbe di... dormire insieme, stanotte?»

Il suo sorriso si spegne, ha un fremito nello sguardo. Cazzo, non dovevo chiederglielo, arriva il no.

«Meglio di no. Non capire male, mi andrebbe eccome, ma non voglio che tu abbia un'altra crisi di panico», risponde.

...quindi lui non vuole, ma sta dando la colpa a me?

Merda, mi sa che è davvero colpa mia, l'ho spaventato coi miei colpi di testa. Leon è sempre stato uno tranquillo, non lo smuove nemmeno il terremoto.

Io, invece...

...ma allora, che cazzo mi ha baciata a fare? Lo sa che io sono fatta così!

«Quindi hai paura», dico. Forse mi è uscita un po' d'incazzatura nella voce.

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