ASHLEY

Scendo le scale di corsa, salto gli ultimi due gradini e scrollo le spalle. Fuori piove, minuscole gocce d'acqua mi hanno imperlato il giubbotto.

Abbasso la cerniera, sfilo l'indumento ed entro nella saletta numero due. Il vociare degli altri mi arriva all'orecchio, so di essere in ritardo, so che non è da me.

Persino Cass è arrivata prima.

«Scusate tutti!» esclamo.

Tutti mi guardano.

Leon mi guarda, sorride, mi lancia un plettro.


«Leon!»

Mi sveglio di colpo.

Sono seduta sul letto, un braccio teso in avanti, lo scroscio della pioggia che viene da fuori. Ho la testa bagnata di sudore, cerco di modulare il fiatone, ma non ci riesco più.

L'ho sognato ancora.

Mi lascio cadere sul cuscino come un sacco di patate, braccia aperte e palpebre pesanti. Il solito mal di testa ha ripreso a pulsare, come ogni volta che lo sogno.

Non ne posso più.

Mi stendo verso il comodino, la bocca incontra la bottiglia, la birra è calda. Stordirsi il prima possibile è il mantra che mi manda avanti da qualche tempo.

Non pensare, non agire, non ricordare.

Volevo mollarli, ma...

Chiudo gli occhi, inspiro.

Cass e Jean. Se ci penso, m'incazzo in un modo...

Bevo ancora, devo distrarmi, non devo pensarci.

Mi alzo di scatto, il rigurgito dell'alcol torna su per l'esofago. Lo smorzo con altra birra, pulisco la bocca con il polso e mi tiro in piedi.

Nonostante il sonno, riesco a rientrare negli abiti del giorno prima. Che sono gli stessi di quello prima ancora. E di quello precedente.

Da quanto tempo non mi lavo?

Alzo il braccio per annusarmi, ma l'unico odore che captano le mie narici è quello dell'alcol.

Nemmeno fossi fatta di birra.

Infilo gli anfibi, scosto la tenda che copre la finestra. Il manto stradale è bagnato ma non piove più. Per ora,

Entro nella felpa con cappuccio e guardo il telefono. Non è nemmeno mezzanotte.

Sorrido pregustando la nottata e mi avvio per la casa, esco e chiudo la porta alle mie spalle.

Sorrido pregustando la nottata e mi avvio per la casa, esco e chiudo la porta alle mie spalle

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Stacco la bottiglia dalle labbra, la rovescio a mezz'aria. Nemmeno una goccia cade a terra.

L'ho già finita, è la seconda birra, stanotte.

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