ASHLEY

«Fammi uscire!»

Nessuna risposta.

Ringhio di rabbia, le mani tra i capelli e la voglia di alcol che si ciba di me da ormai due giorni.

Gli incubi mi stanno ammazzando, Leon è sempre lì, ad aspettarmi appena chiudo gli occhi.

Ecco, lo vedo anche adesso: una barella gocciola sangue, il braccio che sporge fuori, i capelli dondolano nel vuoto.

Non riesco a togliermi dalla testa l'immagine vista al telegiornale.

Solo l'alcol mi ha distratta, e ora Jean mi sta... condannando a una vita senza sonno, senza la speranza di riuscire a dimenticare.

«Jean, per favore... fammi uscire di qui, ho sete!»

Batto con una mano sulla porta, poi con due, forte, sempre più forte. Prendo una sedia, gliela scaravento addosso, senza esito.

Come faccio a uscire da questa gabbia?

...sento i passi avvicinarsi, la chiave gira nella toppa, uno spiraglio si apre.

«Stai male?»

Jean, dannato bamboccio...

«Non bevo da tre giorni, te che dici?» La mia voce è piena di rabbia.

«E non berrai più, sappilo.»

Mi esce un gemito strozzato, «Non dire così, ti prego...»

«Ash...»

«Un goccio, ti scongiuro», mi aggrappo alla maniglia della porta, «un solo goccio! Uno!»

Quella si richiude, la serratura scatta di nuovo.

«No, no! Ti prego!» grido, mi butto sulla porta, sbatto le mani sulla superficie.

«Ashley... non è bevendo che ti salverai dalla morte di Leon.» La voce di Jean è categorica, «Dovrai affrontarla, prima o poi. Non puoi scappare.»

«Fammi uscire, cazzo!»

C'è un istante di silenzio. Ci sta pensando?

«Avrai bisogno di aiuto», dice, «sei in pieno alcolismo.»

I passi sfumano via... no, no! Urlo con tutto il fiato che ho nei polmoni, le mani fra i capelli strappano piccole ciocche, sono frustrata, voglio uscire, devo uscire!

E, quando uscirò di qui, l'ammaz...

Mi blocco.

No, un attimo... che cosa stavo pensando?

Porto una mano sulla bocca, stupita da me stessa. Non sono mai stata violenta in vita mia, nemmeno nei pensieri. Al massimo subisco in silenzio, come mi ha abituata a fare mamma.

Però... però ho anche preso a pugni Cass. E lei non ha reagito.

L'angoscia mi scava nello stomaco.

Leon, cosa cazzo sono diventata?

Leon, cosa cazzo sono diventata?

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