ASHLEY

«Quindi, ricapitoliamo. Vigilia, Natale e Santo Stefano da me. Porta tutto il necessario per la bimba. E poi anche a Capodanno.»

Nereo alza gli occhi al cielo, «Sì, Jean... è tipo la quarta volta che me lo dici, e siamo solo alla prima pausa delle prove.»

«Stavo anche pensando di chiamare qualche amica...»

Mh, a giudicare dalla faccia che sta facendo, questa cosa a Nero non piace.

«Perché no?» s'intromette Leon, lo sguardo fisso sulla chitarra. Non smette di suonare anche se è spenta.

«Perché mia figlia ha tre anni, e non le farò ammirare il comportamento dissoluto di questo pervertito.»

«Cristo se sei bacchettone, Nero! A una certa dormirà, no?»

Devo dire che Leon mi stupisce, non è da lui esternare certi... desideri fisici, ecco.

Non faccio in tempo a chiedermi se abbia la ragazza, che la voce di Cass interrompe ogni pensiero.

«Fate proprio schifo, voi due. Nero è l'unico con un minimo di cervello.»

«Potete sempre infilare un saio e andate a battervi il petto a San Pietro», dice Jean, «A me il sesso piace, non ho le turbe mentali che avete voi.»

Adesso si mette a litigare anche con Jean? No, eh...

«La finiamo?» domanda Seth, e lo fa con un tono che fa rimanere zitta anche me.

Dopo qualche attimo, proprio io decido di rompere il silenzio, «Però Nero ha ragione, Jean. Con una bambina piccola, forse non è il caso.»

Plettro piano sulla chitarra. Il suono mi soddisfa. Sorrido.

Lui sbuffa come il diciottenne che è, «Va bene, va bene... vorrà dire che mi godrò da solo il divertimento in un altro momento.»

Alzo lo sguardo e vedo Leon. La sua espressione non mi trasmette nulla di buono, di certo l'ennesimo insulto di Cass gli ha dato fastidio. E come dargli torto?

Così non va, rischiamo di trovarci senza chitarra principale prima del tour.

Guardo Cass, che se ne sta sulle sue. E fa anche l'indispettita!

Adesso ci penso io a rimetterla a posto.

«Con cosa ci scaldiamo? Turn the page?» Setto la pedaliera con noncuranza. Vediamo se proponendo un pezzo col video che tratta la vita di una prostituta, fa ancora tanto la gradassa.

E infatti, risponde, «No.»

Appunto.

Sento la soddisfazione farsi strada in me, ma non mi basta, Deve smetterla di maltrattare Leon, lui che è sempre gentile e non si permette nemmeno di risponderle, quando invece meriterebbe una sberla da farle girare la testa.

Decido di andarci giù ancora più pesante, «Ok. Janie's got a gun

Beh, se non la smuove un pezzo sugli abusi sessuali, allora non ho capito niente!

Cass mi scocca uno sguardo carico di odio, glielo leggo negli occhi. Mi ammazzerebbe, se potesse, ma non può. Ha dei segreti, ma deve aver capito che io immagino qualcosa.

Aspetta... ha gli occhi lucidi. Uhm, forse ci sono andata troppo pesante?

Si gira di scatto e spegne la tastiera, «Va bene, facciamo così. Io me ne vado.»

«No, ma... perché?» Jean si guarda attorno cercando l'appoggio degli altri, ma nessuno ricambia. Rifuggiamo tutti il suo sguardo. Cass ha esagerato, una lezione non le farà male.

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