NEREO

Il solito pub, la solita gente. Aria di casa, alla fine!

Non abbiamo fatto in tempo a metterci piede, che ci ha chiamati Leon per vederci qui al Masquerade. Potevo fare l'emerita? Venivano tutti!

Ed eccoci qui, dopo nemmeno sei ore che ci siamo separati. Se non è dipendenza affettiva questa...

«A noi, alla chiusura delle prime date e alla speranza di un tour fuori da questo paese ingrato!» Jean dà il via all'ennesimo brindisi.

Siamo qui da un'oretta, e già sul tavolo ci sono diversi bicchieri vuoti di cocktail e calici di prosecco. E le birre lasciate a metà.

Finiremo agli alcolisti anonimi, un giorno.

Jean butta giù d'un fiato il suo shot, poi si alza. Mica ne prenderà ancora?

«Vengo con te!» Cass si alza di colpo, tutta allegra. Che entusiasmo!

Mi porto il bicchiere alle labbra, tendo l'orecchio quando sento Leon che si rivolge ad Ashley. «Ma a Jean non piacevi tu?»

Anche lei si attacca al prosecco, si asciuga le labbra con uno di quei fazzolettacci da bar, «Sta cercando di far rompere il ghiaccio a Cass. Guarda, si stanno tenendo la mano.»

Mi giro, gli altri con me. Dobbiamo essere proprio strambi, tutti a girarci allo stesso istante verso la stessa cosa. Antisgamo, proprio.

«Vero», dico, «che strano vedere Jean che non broccola con qualcuna.»

Seth mi dà di gomito, «Non è un cattivo ragazzo!»

«No, per carità, però...»

«Ehi, e quello chi è?»

Di nuovo, ci giriamo tutti. Jean e Cass sono al bancone, ma non sono soli. C'è un tizio dai capelli biondi con loro, che mi pare abbia una faccia conosciuta, ma non ricordo dove l'ho visto.

Però vedo che la sua attenzione è tutta per Cass... mmmh, odore di gossip!

Lei si tira indietro, quello le parla, si avvicina, l'espressione della mia amica è truce... sembra quasi una telecronaca. Mi sento un po' Adani, devo dire.

Guardo meglio Cass, che sembra quasi essere tornata quella di una volta. Tiene lo sguardo basso, è tesa, stringe un pugno lungo il fianco.

Ahia.

Ashley cattura la mia attenzione, «Ah, sai chi è? L'amico di Jean, Eros. Il padrone del pub... cioè, uno dei soci. Dicono anche che sia un chitarrista niente male, sapete?»

Seth cambia discorso, «Credo che Cass abbia fatto colpo.»

«Già. Si rivolge solo a lei, Jean non lo sta proprio calcolando.»

«E questo potrebbe essere un problema», osservo.

La vedo guardare a destra e a sinistra, sembra che stia cercando un motivo per allontanarsi da quella conversazione. Il biondo, però, sembra molto insistente.

Troppo.

Cass Si passa una mano sui jeans cargo, ne stringe la stoffa, con l'altra si aggiusta il collo del maglione. Vorrebbe coprirsi fino alla testa, si vede.

Fa un passo indietro e quello la segue, le poggia una mano sulla spalla.

Inizio a preoccuparmi, questo qui è davvero... troppo.

«Sta diventando un po'... quasi molesto, non trovate?» domanda Seth. Mi sento meno solo, almeno non sono l'unico ad aver avuto questa percezione!

Leon sbuffa e si alza, «Devo sempre farla io la parte dell'attaccabrighe...»

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