Cassandra ha ventitré anni, suona le tastiere in una band, è innamorata di Leon, chitarrista principale, e nasconde un terribile segreto.
E non sa che lui ha una doppia vita.
Nessuno di loro lo sa, nemmeno Seth, diciottenne bassista del gruppo, il...
Non possono essere tutti per me, questi messaggi, eppure... sto scorrendo la posta privata su Instagram, ed è pieno di roba per me.
Ed è tutta roba buona, gente che sta dalla mia parte, che mi sostiene, che mi scrive cose belle.
Perché? Perché lo fanno? Me lo merito?
Ne apro uno a caso, per poco non sputo di fuori anche gli occhi. "...il mio ex ha mandato in giro le mie foto intime tanti anni fa, mi sono vergognata tantissimo, non sai quanto ti capisco..."
Mi sento strana. So di non essere l'unica, il telegiornale lo sento anche io, ma non avevo mai trovato qualcuno nella stessa situazione.
Mi fa sentire meno sola.
Sì, sono una persona di merda, ma questa cosa mi dà sollievo. Che ci posso fare?
Non sono sola, è strano, è brutto ed è bello insieme.
Di certo mi sento più lontana da Ash. Lei ora sta meglio, Jean la sta trascinando verso qualcosa di nuovo, e mi sa che la cosa le piace.
Alzo lo sguardo e li osservo dal mio angolino. Sono seduti vicini sul divano, lei sembra meno tesa del solito anche se ha sempre l'atteggiamento maschile. La salopette addosso, seduta a gambe larghe con gli anfibi slacciati, la canottiera della salute... ma è meno chiusa, la vedo. La conosco, non mi frega.
Noto la sua mano muoversi, un'altra gliela prende e la stringe. Non si guardano nemmeno, quei due, ma si tengono per mano. Che carini.
E che invidia.
...ma che cazzo invidio? Dare la mano a uno equivale a dirgli tutto, fidarmi, scoprirmi... non si può fare. Quindi è inutile che mi rodo il fegato.
Mi sento davvero sola, nel gruppo. Ash era l'unica, condividevamo la stessa barriera, e adesso io sto qua, sono rimasta indietro.
Creep dei Radiohead riassumerebbe alla perfezione il mio stato d'animo.
Ma che cazzo ci faccio qui?
Un rumore mi riporta alla realtà. Ashley si alza e si caccia una sigaretta in bocca, Jean la segue con gli occhi, poi le corre dietro.
«Sono carini, eh?»
Faccio un salto così. Seth, dannata Seth e la sua abilità ninja di non farsi sentire quando s'avvicina!
Incrocio le braccia al petto, «Sì, se solo Ashley cedesse.»
«Lo farà, ormai è solo questione di tempo.»
Si gira verso di me, ha quel sorriso sghembo di quando ha voglia di spettegolare, «Sai che stanotte dovrai raccontarci tutti i dettagli di ciò che ti ha detto Leon, vero?»
Ma che caz...?
«Non mi va, mi vergogno.»
Quell'impicciona mi punta addosso l'indice, «Non ci provare.»
Cosa... pensa di spaventarmi? Glielo spacco, quel dito.
Sospiro. Ma che cazzo penso? Cogliona.
Fossi stata normale, ancora ancora, ma la mia testa non è normale, quindi...
Sposto appena lo sguardo su Leon. Se ne sta a ridere di non so cosa con Nereo, mentre io mi distruggo la psiche per colpa sua. No, colpa mia. No, nemmeno.
Maledizione! Se solo non fosse mai esistito, io... non starei così.
Non dovevo farmelo piacere!
Scuoto la testa e mi accorgo di Seth, che mi sta guardando con due occhi così, manco fosse un gatto.
«Spiona», l'apostrofo.
«Ah», dice, «deve piacerti davvero tanto per fissarlo a quella maniera.»
«Lui è la mia rovina. La sua sola esistenza ha fatto a pezzi la corazza che mi ero costruita.»
«Questo significa che la tua mente si stava già ribellando alle sue stesse costrizioni.»
Ancora con 'sta storia.
«Me l'hai già detto», mugugno.
«E tu quante volte ti sei ripetuta di non poter avere una vita normale? Almeno bilanciamo, no?»
Ma tu guarda... mi tocca dare ragione a una diciottenne.
«Non saprei da dove iniziare», mi gratto la testa mentre lo dico, scompiglio i capelli sulla nuca. Magari gli do un po' di volume.
«Intanto raccontami cos'è successo con lui in ospedale. Chiacchieriamo un po'. È una cosa da ragazze», mi guarda da capo a piedi, «anche se a volte mi chiedo se tu lo sia davvero.»
«Vuoi palparmi le tette anche tu per verificare?»
«Sono smemorata, ma so di essere etero, grazie lo stesso.»
Sorrido, divertita. Non ha dato da mangiare al mio cazzo di vittimismo, che brava!
«Ok, Seth, uno a zero per te. Da dove vuoi che cominci?»
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