NEREO

«Sono giorni che Ashley è sfuggente.»

Jean lo dice così, dal nulla. Sento l'insicurezza nella sua voce, se ne sta appollaiato sulla cassa Marshall con una mano sotto il mento.

«Perché?» chiedo.

«L'altra settimana aveva l'home banking, poi doveva firmare le dimissioni, poi ancora parlare col commercialista, altri giorni aveva il ciclo, poi era stanca, ora deve cercare il nuovo lavoro...»

«Cristo, che fantasia pur di non vederti!» Leon, morbidissimo.

«Non è che le hai fatto qualcosa di male? Hai allungato l'occhio su qualcuno?»

Se ha fatto una cosa del genere, gli meno.

«No, no, no, a lei non farei mai una cosa del genere», Jean muove le mani in aria a mò di diniego.

Non si sarà già stancata del suo istrionismo?

«Allora non ne ho idea, ma datti tempo.»

Datti tempo.

Leon non ha ancora capito che Jean non vivrebbe più senza le attenzioni di Ashley.

Sì, ha fatto terapia e ha imparato a convivere con l'istrionismo, ma nessuno gli ha mai tolto il trono, finora.

Seth sbuffa e attira la nostra attenzione, «Mi hanno beccata mentre andavo alla polizia a fare la domanda per il verbale, porca miseria!» Si guarda attorno, sembra agitata, «Possibile che la gente non sa fare altro se non impicciarsi dei fatti nostri? Ma una vita non ce l'hanno?»

Leon si gratta un sopracciglio, «Le nostre sono più interessanti, fidati.»

«Sì, ma hanno stancato anche me», commenta Jean, «Devo inventarmi qualcosa.»

«Beh, auguri! Facci sapere se trovi una soluzione.»

Eh, davvero. 

 

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